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DA ROCCAFORTE A MONTEGGIO...SUL 275

Questa volta raggiungo Monteggio da Roccaforte seguendo interamente il sentiero 275

PARTENZA: Roccaforte Ligure (mt. 780)

TAPPE INTERMEDIE: Bivio sentieri 260/275, M.te Rosso, M.te Castagnaro, Costa dei Gatti 

ARRIVO: Monteggio (mt. 610)

LUNGHEZZA DEL PERCORSO: circa 13,5 km (a+r) 

TEMPO DI PERCORRENZA: circa 4 ore (a+r)

SEGNAVIA: 275

 

Qualche tempo fa, forse un anno e mezzo, avevo provato a raggiungere Monteggio, minuscolo borgo semi-abbandonato costruito a strapiombo sulle profonde gole del Borbera nella zona delle Strette seguendo il sentiero con partenza da Roccaforte Ligure. Peccato, però, che camminando mi ero perso le segnalazioni del sentiero numero 275 e avevo comunque raggiunto la mia meta ma attraverso un'ampia carrareccia non segnalata che mi aveva condotto fino a Lemmi e, da qui, avevo proseguito per Monteggio sull'asfalto. La curiosità per capire dove diavolo potevo aver perso il sentiero era tanta e così, dopo un po' di tempo, ho deciso di ripercorrere il sentiero questa volta interamente, stando bene attento a non distrarmi. 

Ho così raggiunto Roccaforte in una mattina autunnale, di quelle con un po' di foschia a nascondere il sole, creando un effetto di luce davvero strano. Parcheggiata l'auto nei pressi della chiesa di S.Giorgio, scarponi, zaino e via, sulla sassosa carrareccia che sale accanto al cimitero, transitando accanto al bivio per il Castello Spinola e che conduce ad un successivo bivio, quello tra i sentieri 275 e 260. Qui abbandono la strada principale, che prosegue in direzione del Poggio e della Croce degli Alpini, per tenere la sinistra sul sentiero 275, diretto a Vignole Borbera. 

La traccia di sentiero prende a salire leggermente, tra alberi di roverella, cespugli di timo e rocche tipiche della zona, regalando piacevoli viste, quando la foschia libera il cielo, sulla vallata di San Martino, ai piedi della quale il torrente Bovegna scende fino a immettersi nello Spinti. Il sentiero entra quindi nel bosco, dove trovo subito una bella sorpresa ad accogliermi: tre caprioli, nascosti dietro agli alberi, che riesco a fotografare in lontananza senza che si accorgano della mia presenza. Proseguo nel bosco, camminando su di un letto di foglie, con il sentiero che ora prende a scendere, in maniera sempre più decisa, fino a immettersi in una carrareccia più ampia, che seguo verso destra in piano, giungendo nei pressi del Monte Rosso, poco oltre il quale, al termine di una salitella, si gode di una splendida vista sull'imponente vallone di Avi, con i ruderi delle poche case del borgo abbandonato che sbucano in lontananza. La volta precedente, la fitta nebbia mi aveva impedito di vedere questo spettacolo, mentre oggi, fortunatamente, il cielo si è liberato giusto in tempo per farmi godere il panorama. Alle spalle della montagna che sovrasta Avi, le antenne del Giarolo.

La carrareccia prende a scendere con alcuni tornanti, per poi proseguire in piano tagliando in due il bosco, momento più piacevole dell'intera camminata. Ad un certo punto, mi illumino quando scopro l'errore della volta precedente: sul tronco di un albero le indicazioni del sentiero 275 sono dipinte in maniera da imporre una svolta verso destra e la conferma arriva guardando di poco oltre, dove si può scorgere su di un tronco, un'altra segnalazione. Ero effettivamente distratto, la volta precedente, ma bisogna fare attenzione perché la carrareccia ampia in cui si cammina porta a sbagliare, facendo pensare a tutto tranne che a una deviazione in questo punto.

Il sentiero diventa traccia appena visibile e attraverso uno slalom tra i tronchi degli alberi si sposta nuovamente sul versante del vallone di Avi, dove perde leggermente quota per poi tagliare la montagna orizzontalmente, rientrare ancora una volta nel bosco facendosi più ampio e, infine, dopo numerosi saliscendi alternando zone boscate ad altre dove la vista pare aprirsi leggermente, conduce in un punto panoramico da cui si possono ammirare il campanile e i tetti delle case di Lemmi e, poco più a destra, l'aspra Costa dei Gatti, dove tra poco passeremo.

Procedendo sul sentiero che tende a farsi sempre più ampio, fino a diventare nuovamente carrareccia, saliamo alla volta della Costa dei Gatti, un luogo suggestivo dove si transita su di un crinale di puddinga con una vista mozzafiato sugli strapiombi della valle del Rio Avi. La vista mozzafiato, per questa volta, comprende anche i resti di alcuni cinghiali spellati e disossati prima di essere gettati dal dirupo, visione sconsigliata ai deboli di cuore.

La traversata della Costa dei Gatti è piuttosto lunga e dopo poco anche il timo torna a fare la propria comparsa ai bordi della carrareccia, fino a raggiungere, in un punto dove si gode di una splendida vista su Lemmi, il bivio tra i sentieri 271 (a sinistra per Lemmi) e 275, che prosegue in direzione di Monteggio, segnalato a quaranta minuti di cammino.

Proseguiamo così sul lungo crinale, che in alcuni tratti è ricoperto dalla vegetazione, fino a raggiungere un punto in cui il sentiero abbandona la vetta per svoltare bruscamente a sinistra e prendere a scendere all'interno del bosco. Dopo una discesa iniziale, la mulattiera spiana e taglia orizzontalmente i versanti della montagna, permettendo di scorgere, tra gli alberi, alcuni scorci delle abitazioni di Monteggio. Quando il sentiero esce dal bosco, eccoci in vista della stradina asfaltata proveniente da Lemmi, sulla quale ci immettiamo per raggiungere, dopo l'ultima salita, il piccolo borgo. 

A Monteggio oggi c'è una casa con le finestre aperte, a differenza della volta precedente. Ci portiamo nei pressi del bell'oratorio in pietra, dove ci sediamo per una breve sosta e dove ne approfitto per scattare alcune foto.

Un cane minaccioso si fa avanti, ringhiandomi a poca distanza dal polpaccio. Cerco di allontanarlo, ma non sembra molto amichevole, così tenendolo a distanza con i bastoni da trekking, rimetto lo zaino prendendo la strada del ritorno.

Ritorno che, questa volta, avverrà raggiungendo Lemmi sull'asfalto e, da qui, ci porterà fino a Roccaforte sull'ampia carrareccia che, quest'oggi, abbiamo abbandonato deviando verso la Costa dei Gatti, sicuramente più breve.

Che dire, l'obiettivo è stato raggiunto: il sentiero 275 - percorso fino a Monteggio e non interamente fino a Vignole - è sicuramente più lungo in quanto a chilometraggio e tempistica di percorrenza, ma ha il pregio di regalare il passaggio sulla Costa dei Gatti che, sicuramente, è un luogo particolarmente suggestivo a cavallo delle montagne della val Borbera. Se la mulattiera per Lemmi è troppo noiosa, sapete dove trovare il divertimento!

A un passo dalla vetta
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