DA GUARDAMONTE A NIVIONE
Traversata sullo spartiacque tra Curone e Staffora
PARTENZA: Guardamonte (mt. 697)
TAPPE INTERMEDIE: Poggio di Dego (mt. 762)
ARRIVO: Nivione di Varzi (mt. 498)
LUNGHEZZA ITINERARIO: circa 11 km (solo andata)
TEMPO DI PERCORRENZA: 3,30 h. circa (solo andata)
SEGNAVIA: 03
Chi mi segue da più tempo, ricorderà che qualche anno fa mi ero avventurato in una escursione dal Guardamonte verso Nivione di Varzi, sbagliando però clamorosamente sentiero: a causa dei segnavia scarsi, infatti, mi ero fatto ingannare e avevo seguito la traccia che, in discesa, conduceva a Bagnaria.
Questa volta, memore dell'errore, mi sono deciso a riprovare l'escursione, una traversata che mi ha sempre intrigato e che, in realtà, dovrebbe concludersi a Castellaro di Varzi ma che ho deciso di chiudere a Nivione per evitare il lungo tratto finale di asfalto. Ovviamente, ho bisogno di qualcuno che mi venga a raccogliere a Nivione, visto che l'escursione è piuttosto lunga e non posso permettermi di percorrerla in entrambi i sensi di marcia, anche per le giornate invernali particolarmente corte.
La partenza del sentiero si trova in corrispondenza del cartello che indica l'inizio del Comune di Bagnaria e la incontro dopo aver percorso su asfalto un breve tratto panoramico sul Giarolo. Svolto verso destra sulla sterrata, che trovo ora segnalata con un evidente cartello riportante anche i tempi di percorrenza, a differenza dell'ultima volta che l'avevo affrontata.
In discesa, dopo un breve tratto mi affaccio sulla valle Staffora e Varzi, Sagliano e Oramala compaiono sullo sfondo oltre alcuni suggestivi calanchi; quindi continuo a scendere, seguendo le segnalazioni ben evidenti dipinte sugli alberi, che in questo tratto si sovrappongono al sentiero CAI 103. Dopo un saliscendi, la discesa si fa ripida fino a che intravedo in lontananza la pietra dello scandalo, ovvero il bivio che avevo saltato la volta precedente e che mi aveva fatto sbagliare sentiero.
Ora lo vedo e, soprattutto, sono felice di notare che è ben segnalato con un cartello: ci sono tre possibili direzioni e quella da tenere è quella centrale. La strada scende per un breve tratto, poi cambia direzione con un tornante, innestandosi su un sentiero proveniente dalla sinistra e prende a correre in direzione sud, piegando verso sinistra e prendendo gradualmente a salire all'interno di un bosco.
Seguendo le segnalazioni sempre molto precise, tengo la sinistra al bivio successivo, procedendo in piano tra gli alberi, quindi scendo dolcemente fino ad innestarmi su una più ampia sterrata proveniente da sinistra (sono presenti cartelli con segnalazioni). Il sentiero riprende a salire dolcemente e, dopo aver tenuto la sinistra al bivio successivo, faccio ingresso in una nuova sterrata in corrispondenza di una curva a gomito: con una ripida salita, guadagno la linea di crinale in prossimità del Monte Curlo, confluendo in una sterrata proveniente da destra e, dopo un breve tratto di salita sotto costa, raggiungo un panoramico costone da cui, finalmente, si apre un po' di panorama davanti ai miei occhi, in particolare in direzione del Giarolo e, sul lato opposto, verso la vallata di Bagnaria. Guardamonte, che compare alle mie spalle, è già parecchio lontano.
Riprendo ad avanzare lungo il crinale e, in discesa, tengo la sinistra al bivio successivo, seguendo le ottime segnalazioni: perdo quota nel bosco attraverso alcuni tornanti, quindi procedo in piano per un buon tratto, sbucando nuovamente su un panoramico crinale calanchivo. Attorno a me, non c'è l'ombra di un paese: solo boschi e selvagge vallate. Gli unici punti di riferimento che ho, rimangono il Giarolo e il Guardamonte, oltre a Bagnaria che, poco dopo, compare in uno scorcio quasi inaspettato.
Il sentiero avanza sulla linea di crinale con alcuni saliscendi, regalando ora alcune viste in direzione su Oramala e sulle colline che sovrastano Varzi, mentre, in direzione opposta, ecco comparire una parte della frazione di Castagnola. Affronto un tratto in ripida discesa ed eccomi nei pressi dell'ennesimo bivio: questa volta evito la traccia di sinistra, diretta a Casa Galeotti, per proseguire in salita sulla destra, ma solo per un breve tratto perché - un po' a sorpresa - le segnalazioni abbandonano l'evidente crinale per proseguire su una sottile traccia che si stacca sulla destra, avanzando a mezza costa.
Su un sentiero in parte invaso dagli alberi, riesco comunque a godere di ottime viste su Castagnola, che compare sulla dorsale parallela a quella che sto percorrendo, quindi giungo al termine della breve deviazione. Abbandono così il sentiero 103, che prosegue in discesa verso il fondovalle, prima di risalire a Castagnola, per mantenermi sullo 03, che sale verso sinistra, raggiungendo, dopo un ripido strappo, la dorsale che poco prima avevo abbandonato. Una deviazione piuttosto inutile.
Il sole è caldo, nonostante sia inverno pieno e devo togliermi la giacca. Il sentiero si sposta sul lato della valle Staffora e avanza per un buon tratto (belle viste su Castagnola) costeggiando alcuni ampi terreni pianeggianti: un ripido saliscendi preannuncia l'arrivo al bivio per la frazione Dego, che questa volta non raggiungerò.
Mantenendomi così al limite alto dei terreni, proseguo lungo la linea di crinale per un breve tratto non segnalato, ignorando il bivio sulla sinistra per Caposelva (splendida vista su Varzi) e continuando a salire, fino a tornare nel bosco per incontrare il sentiero 03 che risale da Dego. Con una ripida salita tra gli alberi, raggiungo il Poggio di Dego (mt. 762), da cui posso godere di una splendida vista sulle montagne che contornano l'alta val Curone e l'alta valle Staffora mentre, ai miei piedi, si apre la caratteristica visuale sui calanchi di Nivione.
Ridiscendendo un ripido tratto panoramico su Varzi e sulla valle Staffora, perdo quota progressivamente fino a raggiungere il bivio tra il sentiero diretto a Nivione e quello per Valle di Nivione. Evito quest'ultimo, che continua sulla destra, per svoltare secco a sinistra, avanzando in leggera discesa fino a un altro bivio (per Casa Bertella e Caposelva), che ignoro mantenendomi a destra per Nivione. Risalgo un breve tratto calanchivo con splendide viste sulla vallata di Nivione, con la bianca chiesa della frazione ben visibile sul fondovalle.
Anziché risalire alla volta della montagna verso cui sono diretto, il sentiero la taglia sul lato della valle Staffora, perdendo quota nel bosco; quindi, con un secco tornante, piega verso destra, ridiscendendo fino nei pressi di un rudere, dove si trova il bivio per Fontana di Nivione (a sinistra). Lo evito, proseguendo verso destra in direzione di Nivione: il sentiero esce in breve dal bosco, attraversando una zona calanchiva con belle viste sul fondovalle, dove svetta, arroccata su un cocuzzolo, la bella chiesa di S.Marcellino e, alle sue spalle, si riconoscono chiaramente le vette del Bogleglio e di Cima Colletta.
La discesa è tortuosa e perdendo costantemente quota attraverso alcuni tornanti, raggiunge l'intersezione con una sterrata proveniente da destra, che conduce tra le case di Nivione.
Arrivo in paese e mi accolgono, come sempre, i cani abbaiando. Passo ai piedi della bella chiesa di S.Marcellino, quindi mi godo una bella vista su Fontana di Nivione, alle cui spalle si intravede la Casa dei Partigiani. Raggiungo in discesa la provinciale di collegamento tra Varzi e Fabbrica Curone, dove attenderò il passaggio per tornare a Guardamonte a recuperare la macchina.
E' stata una bella traversata, impegnativa perché densa di continui saliscendi e piacevole perché si sviluppa attraverso valloni selvaggi e poco conosciuti: a dirla tutta, sarebbe stata da percorrere fino a Castellaro di Varzi, per completare il sentiero 03, ma il percorso era piuttosto lungo e, soprattutto, si concludeva con un lungo tratto di asfalto, decisamente spaccagambe.
Almeno però, stavolta non ho sbagliato strada....