PARTENZA: San Cristoforo di Bobbio (mt. 650)

ARRIVO: Torrente Carlone, cascate (mt. 575)

TEMPO DI PERCORRENZA: circa 1 ora (a+r)

SEGNAVIA: 160 bianco-rosso

 

L'ultima volta che sono stato in val Trebbia, è stata una vera e propria toccata e fuga. In realtà, mi ero, anzi ci eravamo, posti numerosi obiettivi, tra cui completare il sentiero delle cascate del Perino e raggiungere per la prima volta la Cascata Termale del torrente Carlone, nei dintorni di Bobbio. Peccato poi che il tempo sia tiranno e che partendo dalla val Borbera, raggiungere la val Trebbia per tentare due - seppur brevi - escursioni, sia molto difficile. Così, abbiamo optato per visitare la cascata termale del Carlone, andando alla scoperta di un nuovo, fantastico, angolo di appennino.

Dopo tutta quella strada in macchina, un panino e un caffè a Bobbio sono d'obbligo. Peccato che il tempo si faccia minaccioso, costringendoci a fare buona parte della strada con il naso rivolto verso l'alto: pioverà o non pioverà?

Abbiamo comunque cercato qua e là su internet, rendendoci conto che il sentiero delle cascate, se intrapreso da San Cristoforo, sia veramente breve. Sarebbe bello partire da Moglia e percorrere buona parte del sentiero 160, ma ce lo terremo per una volta in cui avremo più tempo a disposizione. Così, da Bobbio, raggiungiamo in auto San Cristoforo, attraverso una stradina tutta da godere (in senso ironico), stretta e tortuosa come poche. Ma queste strade, il più delle volte, servono per raggiungere luoghi di una bellezza unica, e anche oggi sarà così.

Arriviamo a San Cristoforo, giusto in tempo per accorgerci che non c'è un punto dove poter parcheggiare l'auto. Così, decidiamo di proseguire per poco meno di un chilometro in direzione di Mogliazze e di cercare un posteggio: lo troviamo, fortunati, in prossimità di una curva, poco più avanti. Indossiamo gli scarponi e lo zaino, incamminandoci in discesa sull'asfalto in direzione delle case di San Cristoforo: la chiesa, in stile romanico-lombardo, si nota subito sotto di noi tra le case ed è caratteristica anche per l'assenza della torre campanaria. 

Scendiamo sull'asfalto, passando tra le case della frazione, fino a giungere in corrispondenza del tornante dove si imbocca il sentiero 160, ben segnalato e piuttosto evidente, che scende dapprima leggermente, per poi risalire con belle viste panoramiche sulla vallata attraversata dal torrente Carlone. E' una valle selvaggia ed estramamente affascinante e voltandosi, si possono ammirare le prime, piacevoli, viste sulla frazione di San Cristoforo che abbiamo attraversato poco fa.

Il sentiero corre accanto ad alcuni muri a secco, transitando in prossimità di un colle dove sorgeva un antico luogo di culto, oggi testimoniato dalla presenza di alcuni ruderi (oltre ad alcuni buchi in cui è bene fare attenzione a non infilare i piedi..), quindi prosegue in leggera discesa, tagliando a mezza costa il versante di montagna. 

Intanto, comincia a piovere: decidiamo che ormai vale la pena proseguire, sperando che la pioggia non si faccia più intensa.

Il percorso, sempre ben segnalato, attraversa una zona costellata dalla presenza di numerose pietre sul sentiero e finalmente inizia a sentirsi il rumore dell'acqua del torrente, motivo per cui capiamo di non essere troppo distanti dalla nostra mèta.

Oltrepassato un bivio, al quale ci teniamo sulla strada bassa seguendo le indicazioni del sentiero 160, eccoci dopo una breve discesa sul letto del torrente Carlone. Lo costeggiamo per un breve tratto, quindi lo guadiamo con l'ausilio di una rudimentale passerella, portandoci sulla sponda opposta, dove il sentiero prosegue fino ad un imponente salto, quello della cascata.

La osserviamo dall'alto, veramente bella anche se l'acqua non è molta. Bisogna però cercare di portarsi più vicino, per ammirarla meglio. Prendiamo così la stretta traccia di sentiero che, in discesa, permette di tagliare per arrivare ai piedi della cascata, ammirando sia le tre cascatelle più basse, comunque piacevoli da fotografare per lo splendido ambiente in cui si trovano, sia - dopo essere risaliti leggermente - la cascata più grande.

Ci fermiamo ai piedi della cascata termale, ammirandone la bellezza e l'imponenza. Curiosiamo qua e là, scattando un po' di foto e godendoci questa visuale privilegiata, mentre il tempo, fortunatamente, sembra aver deciso di migliorare definitivamente, con un'occhiata di sole che fa capolino alle spalle delle montagne.

Purtroppo il tempo a disposizione è poco, così siamo costretti a tornare verso la macchina sullo stesso sentiero, dopo una sosta comunque piuttosto lunga accanto al laghetto termale della cascata. Vorremmo tentare di raggiungere le cascate del Perino per vedere l'ultima, quella mancante, ma non ce la faremo perché è comunque troppo tardi. Così, tornati a San Cristoforo, ne approfittiamo per curiosare tra le viuzze del paese, così particolare da sembrare uscito da un'altra epoca.

Il sentiero per le cascate è veramente breve, chiaramente straconsigliato. Per chi volesse camminare un po' di più (alle cascate si arriva in mezz'ora), c'è sempre la possibilità di proseguire sul sentiero fino a Moglia, oppure di visitare la cascata alta del Carlone. Ma questo è un altro discorso, e magari ne parleremo anche, in un futuro prossimo, sulle pagine del sito!