12 settembre 2017
L'ANELLO DI MENCONICO NORD
Variante di un poco conosciuto itinerario ad anello ai piedi della Riserva Naturale Monte Alpe
DATA ESCURSIONE: 21/05/2017
PARTENZA E ARRIVO: Menconico
TAPPE INTERMEDIE: Mulino Spalla; Riva; Bivio Piano Margarino; Lago; Menconico
LUNGHEZZA ITINERARIO: 7,5 km circa
TEMPO DI PERCORRENZA: 2,30 h. circa (anello completo)
DIFFICOLTA': E
SEGNAVIA: segnalazioni pressoché assenti
La Comunità Montana Oltrepo Pavese ha di recente messo in atto un rinnovamento della sentieristica delle proprie valli, realizzando nuovi percorsi e recuperandone altri già esistenti. Attorno al lavoro svolto, però, si sono scatenate diverse polemiche relative principalmente al fatto che sono stati sì posizionati i cartelli segnaletici dei percorsi, raccolti tra l'altro in un bel portale, ma che poi, in concreto, i percorsi non siano stati segnalati affatto e che risultino, anzi, in numerosi tratti, impercorribili.
Mi sento di confermare queste impressioni anche dopo aver percorso questo itinerario ad anello attorno a Menconico, bella località ai piedi del Monte Penice, dove mai avevo camminato prima d'ora. Tuttavia, rispetto al percorso, conosciuto come "anello di Menconico Nord", ho apportato qualche modifica, accorciando il percorso in un tratto e completando l'anello su asfalto a causa delle segnalazioni pressoché inesistenti lungo il sentiero.
Raggiunto Menconico in auto, pensavo di partire dalla piazza del paese, dove si trovano numerosi cartelli segnaletici: tuttavia, la mancanza di parcheggi, mi ha costretto a tornare indietro per un tratto sull'asfalto e lasciare l'auto non distante dal ponte che precede l'ingresso in paese. Poco oltre, in direzione di Varzi, si trova l'imbocco del sentiero, totalmente privo di segnalazioni e al quale sono risalito grazie al gps.
L'imbocco del sentiero è comunque evidente e nel primo tratto, il percorso è quasi piacevole e scende sulla destra dell'asfalto, in direzione del torrente, seguendone il corso verso valle e regalando le prime viste verso Menconico e verso la dorsale del Monte Alpe; tuttavia, poco dopo, iniziano le prime difficoltà con il sentiero che sembra interrompersi, totalmente invaso dalle spine. Sono costretto così ad una deviazione, attraversando un terreno adiacente prima di ritornare, poco più avanti, sul sentiero, che è comunque sporco e mal percorribile: attraversato un tratto all'aperto, il sentiero incontra una traccia proveniente da sinistra e dopo aver consultato ancora una volta il gps (segnalazioni assenti), lo seguo verso destra.
In leggera discesa, attraverso un piccolo rio (il torrente Aronchio) e mi trovo davanti una casa, che già avevo intravisto in lontananza dal sentiero: si tratta del Mulino Spalla, costruzione che appare ancora discretamente conservata, seppure in alcune parti pericolante e sul lato della quale svetta una grande ruota.
Il sentiero prosegue sulla destra del Mulino, prendendo a salire e taglia alcuni ampi prati regalando belle viste su Menconico e, in direzione opposta, su San Pietro Casasco, alle spalle del quale si intravede la bianca catena delle alpi: sopra di me, intravedo le case di Vigomarito, ma continuo sull'evidente sentiero che raggiunge in pochi minuti le case della frazione Riva. Con una rampetta asfaltata che sale accanto ad alcune stalle, raggiungo la strada che taglia in due la frazione, trovandomi davanti un cartello segnaletico. Anche qui, tuttavia, quello che manca sono le segnalazioni lungo il percorso e per capire dove prosegua il sentiero, sono nuovamente costretto a ricorrere all'aiuto del gps.
Imbocco così una viuzza asfaltata che sale verso destra alla volta di alcune case, seguendola fino al suo termine, punto in cui diventa sterrata e prosegue in costante salita ai margini di alcuni ampi prati. Le viste spaziano verso il fondovalle, oltre i tetti di San Pietro Casasco, e raggiungono i calanchi della zona di Nivione e l'aspro Monte Succo, che sovrasta Bagnaria.
Raggiunto un bivio, abbandono la sterrata che sto percorrendo, che prosegue verso destra, per mantenermi a sinistra su un sentiero che attraversa ampi terreni con un saliscendi, offrendo belle viste anche sulla frazione di Castellaro alle cui spalle spunta ora il costone del Monte Gavasa. Si riprende a salire e ignorata una deviazione sulla sinistra (diretta a Vigomarito), si prosegue tenendo la destra anche al bivio successivo.
Cammino con le antenne del Penice dritte di fronte a me e dopo un lungo tratto all'aperto, incontro un ulteriore bivio: consulto il gps e mi rendo conto che secondo il sito della Comunità Montana Oltrepo Pavese, il percorso proseguirebbe verso sinistra, per raggiungere la statale del Penice all'altezza di Casa Ciocca. Deciso a evitare questo ripido tratto alla volta della statale, mi concentro sul sentiero di destra, che ugualmente non segnalato prosegue in direzione della statale del Penice permettendo, tuttavia, di raggiungerla nei pressi della successiva frazione di Piano Margarino: mi incammino così verso destra, creando, di fatto, una variante al percorso.
Il sentiero entra ora nel bosco e prende a salire, via via sempre più ripido, su una evidente carrareccia dove, tra aghi di pino, sassi e pigne, quasi non mi accorgo di una vipera distesa su una pietra a godersi il sole. Per fortuna, riesco ad accorgermene poco prima di appoggiarle il piede accanto e riesco a metterla in fuga prima di prendermi una bella morsicata.
Continuando a salire all'ombra dei pini, ecco che compare l'ombra di un'abitazione: ho finalmente raggiunto la località Piano Margarino e poco distante sento le auto passare sulla statale del Penice. Non raggiungo, tuttavia, l'asfalto perché incontro subito un sentiero che prosegue in discesa e che utilizzerò per concludere la variante al mio anello di Menconico. Dopo un primo tratto nel bosco, tengo la destra al bivio successivo, proseguendo ora ai margini della pineta con belle viste sul Monte Penice e sulle sottostanti frazioni di Lago e Varsaia, verso le quali sono diretto: mantenendomi sulla sterrata principale, dopo un secco tornante a sinistra la discesa si fa meno ripida e il sentiero prosegue pressoché in piano alla volta della frazione di Casa del Lago (o Lago), che raggiungo piuttosto velocemente.
Arrivato tra le case, imbocco l'asfalto in discesa e seguo la rotabile diretta a Menconico. Scendo per un breve tratto, senza incontrare sentieri evidenti che mi invoglino ad abbandonare l'asfalto e così decido di consultare nuovamente il gps per capire quale sia il sentiero da imboccare per raggiungere Menconico. Con grosso dispiacere, tuttavia, mi accorgo di aver completamente ignorato l'imbocco del sentiero che si trovava poco oltre la frazione di Lago e che, non segnalato e molto probabilmente poco evidente, non sono riuscito a vedere.
Poco male, per quest'oggi concluderò l'anello mantenendomi sull'asfalto e raggiungendo Menconico in poche decine di minuti di cammino: la rotabile, infatti, mi riconduce in breve a Riva, dove già ero transitato in precedenza e, da qui, in pochi minuti, eccomi a Menconico per concludere il mio itinerario.
Raggiunta l'auto, non posso che confermare la totale assenza di segnaletica di itinerari che, invece, sono ampiamente pubblicizzati su un bel portale e con numerosi cartelli segnaletici. Riflettendoci, mi viene da sperare che nessun escursionista sprovveduto si avventuri su questi percorsi che a mio avviso possono essere affrontati solo con un po' di esperienza e conoscenza del territorio e, soprattutto, gps alla mano.