24 ottobre 2018
ANELLO DEL MONTE EBRO
Escursione ad anello in alta val Curone
DATA ESCURSIONE: 21/10/2018
PARTENZA E ARRIVO: Caldirola, Colonia Provinciale (mt. 1100 circa)
TAPPE INTERMEDIE: Fontana del Butto, Rifugio Orsi, Monte Ebro, Monte Cosfrone, Monte Panà, Passo Brusamonica
LUNGHEZZA ITINERARIO: circa 9,4 km
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 3,45 h.
DIFFICOLTA': E
SEGNAVIA: 106+200+pista4
Dopo aver passato anni interi a salire sull'Ebro tutte le domeniche, come in una specie di pellegrinaggio, ho scoperto il resto delle quattro province e l'ho abbandonato brutalmente. Però, ogni tanto, è sempre bello tornarci visto che parliamo di una delle montagne più belle del nostro appennino, magari percorrendo lo splendido itinerario ad anello con partenza da Caldirola, che ho descritto nel primo volume della mia guida.
Partiamo che è già primo pomeriggio, approfittando di una delle ultime giornate prima del cambio dell'ora: alla Colonia provinciale di Caldirola il piazzale è ancora pieno di macchine, sono in molti oggi ad avere scelto come mèta i sentieri della mia valle e io e mio padre, rispolverando una coppia d'altri tempi, siamo pronti a riconquistare, proprio come abbiamo fatto tante volte, la cima più alta della provincia di Alessandria.
Ci incamminiamo sul sentiero106, con gli occhi che si illuminano del rosso e del giallo del bosco: è la stagione più bella per viverlo, indubbiamente e a mano a mano che avanziamo scopriamo sempre tonalità nuove, mai banali. Partiamo a rilento, ancora carichi dal pranzo domenicale, ma via via il nostro passo si fa più veloce e incontriamo le prime persone di rientro dalla camminata domenicale, mentre noi, fortunatamente, siamo appena all'inizio!
Poche decine di minuti ci portano al bivio per la fontana Nascosta e, proseguendo, eccoci al successivo bivio con il sentiero 115, che ignoriamo fino a guadagnare, di lì a poco, l'uscita dal bosco in corrispondenza del versante est del Panà, dove la vista si apre sulle vette del Chiappo e dell'Ebro, sulle quali splende ancora un bel sole, seppure offuscato da un po' di foschia.
Aumentiamo decisamente il passo, percorrendo il bel tratto che alterna bosco e fuori-bosco accompagnandoci nella zona umida che precede il Rifugio Orsi, dove il sole continua ad essere caldo e quasi ad essere fastidioso, in rapporto all'umidità del bosco. Con uno strappo di salita, raggiungiamo il Rifugio Orsi, in una splendida radura dove arrivano ancora gli ultimi raggi del sole ma dove non c'è già più nessuno e le persiane sono tutte chiuse: senza seguire il sentiero 106, evitiamo di raggiungere la vicina fontana per tagliare nel bosco e ricollegarci al sentiero 106 poco più avanti, salendo per un tratto più agevole "fuori pista". In una splendida faggeta, risaliamo con tornanti fino al caratteristico laghetto naturale ai piedi del Monte Cosfrone, quindi ci ributtiamo nel bosco per un ultimo tratto di lieve salita che ci accompagna, finalmente, ai piani dell'Ebro, la zona prativa alle pendici della montagna, sul lato della val Curone. Di fronte a noi, il sole fortissimo ci impedisce di vedere quasi dove stiamo andando, ma non possiamo non fermarci, di tanto in tanto, ad ammirare alcune piante con le foglie dal colore davvero incredibile mentre, alle nostre spalle, la val Curone scompare nascosta dalla foschia.
Manca poco al soleggiato crinale e lo raggiungiamo al termine di una impegnativa ma breve salita, giusto in tempo per accorgerci del vento forte che sta spingendo le nuvole verso la vetta della montagna. Cerchiamo di salire più velocemente che possiamo, ma quando siamo in cima all'Ebro (mt. 1701) nei pressi della croce di vetta, le nubi hanno ormai occupato tutta la dorsale e la vista si è, molto velocemente, azzerata: rimaniamo qui poco più di cinque minuti, perché il freddo è pungente, giusto il tempo di scrivere due parole sul diario di vetta.
Riprendiamo il crinale (contrassegnato dal segnavia 200) e lo seguiamo a ritroso, in direzione di Caldirola, proprio mentre iniziamo a vedere l'ombra del sole comparire alle spalle delle nubi. E infatti, in men che non si dica, il sole torna a splendere sulla vetta della montagna anche se, ormai, noi siamo già scesi e stiamo camminando verso la nostra destinazione: ci limitiamo a voltarci di spalle e a fotografare la vetta ora sgombra di nubi, illuminata da un sole beffardo.
La camminata sulla dorsale è piacevole: il sole è ancora forte e nei punti dove il vento non arriva, fa quasi caldo. Una leggera salitella ci accompagna sulla vetta del Monte Cosfrone, da cui ci godiamo la splendida visuale del Giarolo a dominare la pianura. Oggi, però, c'è troppa foschia e pur essendo una giornata piacevole per camminare, non è di certo una giornata proficua per fotografare, come dimostra la val Borbera totalmente nascosta sotto a una coltre di nuvole grigie. Ci accontentiamo, in fondo è un panorama che conosciamo quasi a memoria.
Proseguiamo in discesa fino a raggiungere l'intersezione con il sentiero di collegamento per il Rifugio Orsi e da qui, con una breve salitella, eccoci in vetta al Monte Panà, che ora ridiscenderemo sul suo ripido versante nord-occidentale. In lontananza, sul lato della val Curone, riusciamo a scorgere Caldirola dove ormai è sopraggiunta la sera e sembra quasi un altro mondo, rispetto al bel sole che ancora illumina la dorsale e i suoi splendidi colori.
In fondo alla discesa, riprendiamo a camminare pressoché in piano e dopo aver superato, sempre sul sentiero 200, un ordinatissimo boschetto di faggi, eccoci a Passo Brusamonica, dove salutiamo il sole e gli avari panorami della giornata per concludere l'anello facendo ritorno a Caldirola attraverso le piste da sci.
E' una discesa veloce e tutto sommato comoda, quella che in circa venti minuti ci riporta alla Colonia provinciale, dove quando arriviamo è rimasta solo la nostra macchina. Se ne sono già andati tutti e solo noi riusciamo a goderci lo spettacolo offerto da una improvvisa tempesta di vento, che fa roteare nell'aria le foglie ingiallite degli alberi: è proprio vero, certe cose non sono per tutti ma solo per chi le sa apprezzare!