10 ottobre 2018
ANELLO DEL GIARDINO ALPINO
Escursione ad anello attorno al Giardino Botanico Alpino di Pietra Corva
DATA ESCURSIONE: 24/08/2017
PARTENZA E ARRIVO: Sassi Neri (mt. 957)
TAPPE INTERMEDIE: Monte Groppo, Passo di Pan Perduto, Giardino Alpino, Passo di Pietra Corva, Passo di Pan Perduto
LUNGHEZZA ITINERARIO: circa 8,6 km
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 3,45 h.
DIFFICOLTA': E
SEGNAVIA: bianco-rosso; 147; 147a; 147x; 147a; 147; 201; x gialla; 101; 147a
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La val Tidone, questa sconosciuta. E’ una delle zone che ho battuto di meno, in questi anni, con le mie camminate perché ci ero stato una sola volta, quando dal Passo Penice sono salito sul Pan Perduto e sulla Pietra di Corvo, due affascinanti spuntoni di roccia in mezzo a tanto verde.
Proprio in questa occasione avevo avuto modo di vedere che il sentiero percorso offriva diverse diramazioni, una delle quali conduceva al Giardino Alpino di Praticchia, luogo di cui mi hanno spesso parlato ma che mai ho potuto visitare: per questo, ho deciso di studiare un percorso che mi permettesse di visitarlo, alternando tratti di sentiero già percorso ed altri totalmente nuovi.
Come luogo di partenza ho scelto i Sassi Neri (mt. 957), località lungo la provinciale che unisce Bobbio al Passo Penice e, per la precisione, la piazzuola non distante dal Ristorante Chalet della Volpe, ben visibile lungo la strada.
Dalla parte opposta della rotabile, accanto alla cancellata di una casa, parte una evidente sterrata che si dirige verso oriente e costeggiata l’abitazione per un tratto, supera una sbarra che impedisce l’accesso alle auto, incontrando i primi caratteristici affioramenti di roccia ofiolitica ai suoi margini. Le segnalazioni bianco-rosse che seguiamo proseguono lungo la sterrata che ora contorna un ampio terreno antistante un cascinale, da cui le viste iniziano ad aprirsi, importanti, verso la valle di Bobbio e fino alle antenne del Penice. Ignorata sulla destra la strada di accesso al cascinale, facciamo ingresso nel bosco e compaiono, sugli alberi, le segnalazioni bianco-rosse della Via degli Abati: il percorso prosegue pressoché pianeggiante ed evidente, fatta eccezione per un punto in cui una vecchia strada verso sinistra può trarre in inganno. Continuiamo però a seguire il percorso segnalato in bianco-rosso e solo quando il sentiero inizia a perdere lievemente quota, lo abbandoniamo per tenerci a destra sulla traccia marcata con il 147a (segnalazioni sugli alberi) e, al poco evidente bivio successivo, ancora a destra sul 147x.
Il percorso avanza in piano per un breve tratto, poi svolta verso sinistra raggiungendo con una veloce salitella il pianoro del Monte Il Groppo (mt. 1000), uno splendido balcone panoramico sulla val Trebbia al centro della quale non si può fare a meno di notare la inconfondibile sagoma rocciosa della Pietra Parcellara, ma non solo perché le viste si aprono anche verso il Penice e verso due vette che bene conosciamo della val Tidone: il Pan Perduto e la Pietra di Corvo.
E’ proprio verso di loro che ci dirigiamo, dopo avere scattato qualche foto, attraversando l’ampio pianoro di vetta del Groppo seguendo le rade segnalazioni bianco-rosse che si infilano in discesa verso un malagevole passaggio che ci conduce in un attimo nel bosco, nuovamente sul sentiero 147a che avevamo abbandonato poco prima, in corrispondenza di una zona disseminata di blocchi ofiolitici. Teniamo la destra e dopo poco, scendiamo velocemente per immetterci in un sentiero proveniente da destra, che poco dopo scopriremo segnalato con il 147. Il percorso diventa una evidente sterrata che avanza nel bosco e che seguiamo per circa 15 minuti, abbandonandola solo quando le segnalazioni del sentiero 147 mantengono la sinistra su uno stretto sentiero che sale via via sempre più deciso, ai piedi del Pan Perduto. In circa 30 minuti di cammino raggiungiamo il crinale nei pressi del Passo di Pan Perduto (mt. 1018) dove, finalmente, incontriamo il sentiero 201, diretto al Giardino Alpino.
Ignorate così tutte le altre deviazioni (ma passeremo ancora di qui più tardi) scendiamo sul sentiero 201 verso Pietra Corva: il percorso è piacevole e ombreggiato, intervallato da alcune bacheche con dettagli sulla flora e la fauna locale. Dopo un primo tratto di discesa più marcata, il percorso tende via via a moderare le proprie pendenze ed il paesaggio si modifica inevitabilmente, facendosi più spiccatamente alpino a mano a mano che si avanza lungo le pendici del Monte Pietra di Corvo. Compare una recinzione, segnale che stiamo costeggiando il territorio del giardino botanico e in breve eccoci al Giardino Alpino di Pietra Corva (mt. 950), voluto dal dott. Ridella e realizzato nel 1967 sul confine tra le province di Pavia e Piacenza, attualmente affidato alla gestione della Provincia di Pavia.
Ci sediamo sulle panche nei dintorni del giardino, che oggi non visiteremo (apertura da aprile a settembre, orario 10-18) e cerchiamo riparo dal grande caldo sotto agli alberi, dove anzi fa quasi fresco. Mezz'oretta di pausa e siamo pronti a ripartire: abbiamo pensato che si potrebbe concludere un anello (quasi un "8" a dire il vero) risalendo accanto alla recinzione del giardino botanico sul sentiero marcato con la X gialla, una sottile traccia che in moderata salita conduce all'intersezione, nei pressi di una curva, con una ampia sterrata: continuiamo a seguire le segnalazioni X gialla verso destra, salendo dolcemente fino alla volta di un bivio, dove abbandoniamo il sentiero X gialla che scende a sinistra verso Passo Crocetta, per mantenerci, invece, a destra, dove prendiamo a risalire con un tratto estremamente ripido (attenzione al sentiero piuttosto scivoloso e malagevole) alla volta del Passo di Pietra Corva.
La salita non è particolarmente lunga ma la pendenza è davvero proibitiva in questo tratto, tanto che ci viene da pensare che sia quasi meglio averlo dovuto affrontare in salita che non in discesa. Portiamo a termine la salita, con la lingua a penzoloni, in prossimità del Passo di Pietra Corva (mt. 1035), dove ci viene voglia di fare una breve ma altrettanto faticosa deviazione alla vicina vetta del Monte Pietra di Corvo (mt. 1078), da cui ci fermiamo ad ammirare la meravigliosa e sconfinata vista sulla val Tidone.
Ancora un po' di riposo (ma che caldo!), poi giù dalla Pietra di Corvo e ci prepariamo al rientro. Il percorso è pianeggiante e contrassegnato dal 101 fino al vicino Passo di Pan Perduto, dove già eravamo passati in mattinata e dove, questa volta, proseguiamo diritti sul 101 in direzione del Penice, per poi seguire, al bivio successivo, la variante contrassegnata con il 147a che, su sentiero comodo e ombreggiato, ci riporta sul sentiero percorso all'andata. Sempre diritto, senza più deviare, eccoci in mezz'oretta alla località Sassi Neri, da cui il nostro itinerario aveva preso le mosse.
Escursione molto bella, varia e completa. Ci sarà tempo e modo per scoprire meglio la val Tidone, per ora però andiamo sul sicuro e godiamoci le bellezze della zona di Pietra Corva!