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20 febbraio 2018

L'ANELLO DI PORTOFINO

Escursione ad anello con partenza da S.Margherita Ligure

DATA ESCURSIONE: 20/01/2018

PARTENZA E ARRIVO: Santa Margherita Ligure (mt. 13)

TAPPE INTERMEDIE: Cappella delle Gave; M.no di Gassetta; Olmi; Portofino; Paraggi; Cappella delle Gave

LUNGHEZZA ITINERARIO: circa 11 km 

TEMPO DI PERCORRENZA: circa 3,15 h. 

DIFFICOLTA': T/E

SEGNAVIA: croce rossa; quadrato rosso; tre pallini rossi

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Lo scorso mese di gennaio, presi bene dall'incursione improvvisata a Sestri Levante, abbiamo deciso di replicare immediatamente un'altra escursione marittima, sempre nella riviera di levante: la scelta, dopo molti dubbi, è caduta su un trekking che qui chiameremo Anello di Portofino, che parte però da Santa Margherita Ligure per raggiungere, a circa metà percorso, la caratteristica località, prima di fare ritorno alla partenza attraverso un diverso itinerario. Un'escursione semplice, che si sviluppa per larga parte (anzi, pressoché per intero) su stradine lastricate, tanto da potersi classificare come a difficoltà T (turistica) visto che quasi non c'è da sporcarsi gli scarponi (ma servono, poi, gli scarponi?!).

Raggiungiamo dalla val Borbera il casello di Rapallo, dove usciamo dirigendoci verso Santa Margherita: trovato (a caro prezzo) un parcheggio, indossiamo tutto l'occorrente per l'escursione e scendiamo sull'asfalto fino al porto turistico, dove scattiamo qualche foto prima di dirigerci verso Portofino, alla ricerca del distributore di carburante della IP, alle spalle del quale prende avvio il nostro percorso, la cui partenza è resa visibile da una grande bacheca riportante i sentieri del Parco di Portofino.

Saliamo su asfalto lungo la strada contrassegnata come Salita Montebello, seguendo le indicazioni per Nozarego e il segnavia croce rossa: attraverso una stretta viuzza si prende quota tra le case con l'ausilio di numerosi gradini, con belle viste dall'alto su Santa Margherita e, in lontananza, sul Manico del Lume. Tra fasce coltivate e muri di recinzione, continuiamo in salita fino a raggiungere, in località Nozarego, la Cappelletta intitolata alla Madonna della Neve, nei pressi della quale incontriamo la rotabile e dove la vista si spalanca meravigliosamente sull'intero golfo del Tigullio. Ne approfittiamo per toglierci le giacche, visto che qui l'inverno non è come quello che siamo abituati a passare noi e per scattare un po' di foto in questo splendido punto panoramico, che però non sarà l'unico della giornata, anzi.

Proseguendo in salita sulla rotabile, teniamo subito la sinistra seguendo il segnavia croce rossa, che sale ripido parallelo alla strada con una prima traccia che si addentra nel Parco di Portofino: in lontananza, si può ammirare la bella chiesa della Madonna di Nozarego. Il sentiero, che si sviluppa su fondo lastricato, svolta verso sinistra prendendo quota con un ripido tratto tra le case e dopo un'ultima bella visuale su Santa Margherita, si seguono le indicazioni per "Gave - Paraggi - Portofino" che risalgono una scalinata e proseguono costeggiando un muretto fino ad incontrare la confluenza con il sentiero proveniente dalla Madonna di Nozarego. Avanziamo ora in piano, su una stradina affacciata sul golfo, che in alcuni minuti permette di raggiungere, in località Gave, la Cappella delle Gave, punto in cui occorre svoltare verso destra seguendo il segnavia croce rossa (ma ci ritorneremo, perché al ritorno passeremo ancora qui). Accompagnato da una lunga staccionata in legno, il percorso avanza ai piedi di imponenti rocce di conglomerato e con alcuni saliscendi raggiunge alcune abitazioni maggiormente isolate, addentrandosi verso l'entroterra.

Raggiunta una nuova cappella votiva, proseguiamo sulla stradina lastricata che, superato un ponticello, prosegue con alcuni gradini e quindi termina facendosi finalmente sentiero: in un bosco di pini e lecci, si risale nuovamente e, accompagnati da un muretto, tra le fasce coltivate raggiungiamo il Mulino di Gassetta, ecomuseo e punto di ristoro, nei pressi del quale si trova un'area attrezzata con panche e tavoli per la sosta, dove alcuni camminatori si stanno già godendo un po' di meritato riposo.

Noi non ci fermiamo, proseguendo invece sulla bella stradina lastricata, disseminata di lampioni (capite che non si può parlare di sentiero) e percorsa di continuo da motocarri, che in pochi minuti raggiunge, in località Olmi, l'intersezione con il percorso che collega Portofino Mare a Portofino Vetta. Noi seguiamo la stradina in discesa, ora segnalata con un quadrato rosso, raggiungendo in pochi minuti un bivio, nei pressi di un'area adibita alla sosta, dove si incontra anche il sentiero proveniente da San Fruttuoso: non c'è nessuno nei dintorni e potrebbe essere il posto ideale dove fermarsi a mangiare qualcosa, per evitare il casino di Portofino.

Ci sediamo sulle panche e dopo aver messo qualcosa sotto ai denti (nel frattempo arrivano miliardi di persone, alcune delle quali prendono posto accanto a noi sui tavoli rovinandoci tutta la poesia..) ne approfitto per scattare un po' di foto sul golfo del Tigullio, che ora mi appare in una veste del tutto nuova, ovvero con le cime imbiancate delle Apuane a fare capolino alle spalle del tratto di costa che unisce Lavagna a Sestri Levante. Bellissimo!

Quando tutti se ne sono andati, ci scattiamo una foto e ripartiamo, questa volta prendendo la stradina lastricata che scende verso sinistra: su un percorso piuttosto ripido, perdiamo velocemente quota e giungiamo in località San Sebastiano, dove si trova una bella chiesetta rossa attorno alla quale sono disposti numerosi tavoli con panche. Capiremo solo dopo che oggi è San Sebastiano, e da queste parti si sta per festeggiare.

Mantenendoci sul sentiero "quadrato rosso", che scende sempre più ripido, sentiamo avvicinarsi la nostra destinazione e tra splendidi panorami su Castello Brown e sulla Chiesa di San Giorgio, raggiungiamo finalmente la suggestiva piazzetta di Portofino, dove fortunatamente non troviamo eccessiva confusione, forse a causa del tempo che, nel frattempo, è andato via via peggiorando con un cielo ora grigio che sembra quasi promettere acqua. Non ce ne curiamo più di tanto e dopo un veloce giro nella piazzetta di Portofino, siamo pronti a rimetterci in cammino: percorriamo per un breve tratto la rotabile per Santa Margherita, salvo poi abbandonarla a favore di una scalinata che si stacca verso sinistra immettendoci sulla passeggiata pedonale Portofino-Paraggi (detta passeggiata dei baci) che ci permetterà di evitare il continuo traffico della strada ma che, soprattutto, ci consentirà di godere delle ultime, meravigliose viste sul golfo di Portofino. 

Con una comoda camminata, tra continui saliscendi poco impegnativi, in alcune decine di minuti eccoci nuovamente sulla strada nei pressi della Baia di Paraggi, dove il meteo sembra essere, se possibile, ancora peggiore. Non c'è tempo da perdere, rimettiamoci subito in cammino dopo qualche foto: attraversata la strada, di fianco al ristorante seguiamo il segnavia "tre pallini rossi", che si dirige lungo una strettissima scalinata, che via via prende quota con strappi anche molto ripidi, dove quasi sembra mancare il fiato. 

Che caldo! Dobbiamo di nuovo toglierci le giacche (che a Portofino avevamo velocemente indossato) e fermarci in continuazione lungo questa scalinata che, sinceramente, non ci aspettavamo giunti a questo punto, o meglio, non ci aspettavamo così dura. E pensare che Ilaria aveva proposto di tornare lungo la strada, mentre io mi ero inzuccato per prendere la scalinata a tutti i costi (ora capite perché mi insulterà per buona parte del sentiero di ritorno). Diciamo che la camminata di oggi non è stata affatto impegnativa e questo ultimo tratto l'ha resa un po' più...interessante!

Con la ripida scalinata, dopo un ultimo tratto fortunatamente più tranquillo, eccoci sbucare nuovamente alla Cappella delle Gave, nel punto dove già eravamo passati in mattinata. Ora capiamo che, da qui a Santa Margherita non manca molto e sarà per lo più un cammino piacevole che già conosciamo, non fosse che per gli agguerriti cani a difesa delle ville che si trovano lungo il percorso, che se potessero, strapperebbero a morsi le recinzioni per mangiarci vivi. Fortunatamente, le recinzioni reggono...!!

Raggiunta la Madonna della Neve, ci rituffiamo tra i terrazzamenti e quindi tra le case, scendendo alla volta di Santa Margherita dove la confusione sembra essersi moltiplicata. La serata si avvicina, d'altra parte e molti, a differenza nostra, che siamo cotti dall'aria e dal sole, probabilmente stanno per iniziare a divertirsi santificando il sabato sera.

Così. dopo le ultime veloci fotografie sul lungomare, torniamo a recuperare la macchina e ripartiamo verso casa, con il portafogli un po' più leggero (porcamiseria se son cari i parcheggi a Santa Margherita).

La camminata è stata comunque bella, anche se non aveva niente a che vedere con quella di Punta Manara. Molto diversa, molto più turistica senza dubbio anche se comunque piacevole e affascinante, con le viste mozzafiato sulla riviera che è stata capace di offrire.

Ci torneremo, ci manca un giretto dalle parti di Camogli per concludere il trittico che ci eravamo prefissati. Il problema è che il meteo sembra aver deciso di non lasciarci più opportunità per completare i nostri progetti e siamo sempre costretti a rimandare. Entro l'estate, si spera!!

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A un passo dalla vetta
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