4 ottobre 2017
DA BORGHETTO BORBERA AL SANTUARIO DI CA' DEL BELLO
Un breve trekking per raggiungere il Santuario della Madonna della Neve
DATA ESCURSIONE: 20/05/2017
PARTENZA: Borghetto Borbera
ARRIVO: Santuario Madonna della Neve, Cà del Bello (mt. 492)
LUNGHEZZA ITINERARIO: meno di 2 km
TEMPO DI PERCORRENZA: 55 min. circa
DIFFICOLTA': E
SEGNAVIA: 204
Sul mio pc c'è una cartella con tutte le escursioni che vorrei fare, che aggiorno di volta in volta inserendone alcune nuove e togliendo quelle già fatte. Borghetto Borbera-Cà del Bello è in questa cartella almeno da 5 anni, catalogata come escursione breve, semplice, da fare quando magari il meteo non è dei migliori oppure quando non ho molto tempo a disposizione. L'occasione non era mai arrivata perché avevamo sempre preferito altri percorsi ma finalmente, la scorsa primavera, siamo riusciti a cancellare l'escursione da quella benedetta cartella.
Raggiungiamo in auto Borghetto Borbera e nei pressi del semaforo sulla provinciale parcheggiamo l'auto (c'è una minuscola piazzetta proprio accanto al semaforo): il cielo è leggermente coperto e vorremmo provare a fare qualcosa, seppur breve, prima che inizi a piovere, quindi questa potrebbe essere l'escursione ideale visto che il cartello segnaletico del CAI (sentiero 204) indica circa 55 minuti per raggiungere il Santuario.
Zaino in spalla, ci incamminiamo lungo la pianeggiante via di asfalto che si addentra tra le case, oltrepassando le ultime villette del paese, quindi scendiamo leggermente e a un trivio, anziché seguire a sinistra le indicazioni per il santuario, proseguiamo diritti seguendo il segnavia 204 appeso al tronco di un albero. L'asfalto lascia spazio allo sterrato e attraversiamo alcuni prati sfalciati di fresco, quindi superiamo un ponticello e ci troviamo di fronte ad un nuovo trivio: questa volta, le indicazioni del sentiero 204 si dirigono verso sinistra e continuiamo a seguirle.
Ha inizio una lunga salita su uno stretto sentiero che si fa quasi largo tra la vegetazione infestante e, dopo poco, inizia a piovere. Pensiamo di tornare indietro, ma solo per un attimo perché in realtà si trattava di un falso allarme e il cielo, pur rimanendo coperto, la smette di inviare acqua. La ripida traccia continua a salire all'interno di una conca dove manca quasi il respiro e, in prossimità di un tornante verso sinistra, abbandona la strada per proseguire in salita ancora più ripida verso destra, sempre all'interno di un avvallamento dove il buio la fa da padrone.
Dopo circa mezz'ora di ripida salita in un sentiero infestato dalle piante, transitiamo nei pressi di una costruzione abbandonata e, poco dopo, usciamo finalmente allo scoperto per un breve tratto panoramico su Torre Ratti e Cerreto Ratti. Poco oltre, superiamo i ruderi di una costruzione e svoltiamo decisi a sinistra seguendo una strada sterrata ora più ampia, che continua a salire tra le fioriture di ginestra, fino a immettersi in una pianeggiante carrareccia che seguiamo verso sinistra e che, in pochi minuti, conduce all'intersezione con l'asfalto diretto al Santuario, nei pressi di una cappelletta isolata.
Poco oltre, iniziano le piccole cappellette che segnano le stazioni della via Crucis, che accompagnano il nostro cammino per tutto il tratto che precede l'arrivo al Santuario della Madonna della Neve, che gradualmente compare alla nostra vista.
Nel cielo, compaiono ora alcuni sprazzi di sereno oltre le nuvole, segno di questa giornata meteorologicamente un po' matta: ne approfitto per scattare un po' di foto attorno al Santuario, costruito in una bella posizione a cavallo tra la val Borbera e la valle di Vargo, circondato da una lunga fila di panchine e da alcune lapidi e preceduto da un portico a tre arcate. I panorami, da questa sella, sono ampi sulla val Borbera e in particolare su Borghetto, punto di partenza dell'itinerario e poco distante dal santuario incontriamo le segnalazioni del sentiero 200, che passa proprio su questi crinali e che a breve ci piacerebbe provare a percorrere. Un pannello informativo ci ricorda che il santuario risale al 1672 e che fu successivamente ampliato nel 1757, nel 1868 e, infine, tra il 1930 e il 1940.
L'escursione, seppure breve, è andata a buon fine e in poco meno di un'oretta siamo riusciti a raggiungere il santuario come indicato dalle segnalazioni. Visto che il sentiero non era dei migliori, decidiamo di utilizzare, per il ritorno alla macchina, l'asfalto della strada di accesso al Santuario e concludiamo il percorso con una specie di anello, reso piacevole nella parte finale dall'uscita di un bel sole che fa risaltare ancora di più i colori primaverili della natura.
E finalmente, possiamo depennare questo trekking dalla lista delle escursioni da fare!