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DALLE CAPANNE DI COSOLA AI MONTI EBRO E CHIAPPO

Escursione ad anello con le ciaspole

PARTENZA E ARRIVO: Capanne di Cosola (mt. 1502)

TAPPE INTERMEDIE: Bocche di Crenna (mt. 1553), M.te Ebro (mt. 1701), M.te Prenardo (mt. 1654), M.te Chiappo (mt. 1700)

LUNGHEZZA DEL PERCORSO: circa 8,7 km

TEMPO DI PERCORRENZA: circa 3 h. 30 min. cammino effettivo

SEGNAVIA: bianco-rosso alternato a bolli gialli fino a Bocche di Crenna; 200 bianco-rosso per il resto dell'anello 

 

Dopo qualche anno in cui ci aveva abituato quasi bene, la neve ha ripreso a farsi desiderare, tanto che, per una ciaspolata degna di questo nome, sulle nostre montagne bisogna spesso aspettare febbraio inoltrato. E' stato così anche quest'anno e, a dirla tutta, quella che abbiamo trovato lungo il percorso era anche un po' pochina, ma se non altro, è stata l'occasione per tornare a camminare sulle montagne più vicine a casa.

Nonostante un po' di indecisione sul percorso da seguire - avevamo una mezza idea di provare a ciaspolare verso il Lesima, ma il sentiero da Capanne di Cosola era troppo ripido e non battuto - abbiamo in fretta preso come obiettivo il Monte Chiappo, o meglio, il trittico Chiappo-Crenna-Ebro, che ci avrebbe permesso di organizzare la giornata secondo le nostre esigenze. Ma sarebbe anche stata una novità, per me che solitamente affronto queste montagne dal lato opposto, quello della val Curone.

Parcheggiamo al ristorante delle Capanne e prepariamo tutto il necessario: le ciaspole, per ora, probabilmente non serviranno così decidiamo di legarle allo zaino: strada facendo, vedremo il da farsi. Di fronte al ristorante, prendiamo la rampetta innevata che sale in direzione di alcune villette, costeggiando la fontanella ("Sorgente Mirà") e i segnavia del percorso e decidiamo che, per sfruttare la neve - che sul crinale sembra un po' poca, spazzata dal vento - terremo all'andata il sentiero a mezza costa che raggiunge le Bocche di Crenna. Da qui, l'idea è quella di raggiungere poi l'Ebro e quindi il Chiappo, per fare ritorno alle Capanne con il sentiero 200 che ridiscende il crinale. E' già piuttosto tardi - è mattinata inoltrata - e un itinerario del genere potrebbe portarci ad ammirare il tramonto da qualche parte, magari sul Chiappo....vedremo!

La giornata è fresca e tersa, i panorami ampi in direzione del mare, tanto che si intravede Capo Noli già dall'inizio del sentiero, alle spalle del Reopasso e della Madonna della Guardia. Evitiamo la deviazione in salita del sentiero 200 e proseguiamo dritti oltre le ultime villette, dove la neve al suolo inizia ad aumentare: è il momento di mettere le ciaspole. Ci fermiamo e le stacchiamo dallo zaino: io non le indosso da un anno, Ilaria le mette ai piedi per la prima volta.

Ripartiamo con le ciaspole ai piedi ed è già un altro camminare: la neve non è eccessiva, diciamo la giusta misura per indossarle. Al primo bivio, teniamo la destra in salita (indicazioni M.te Chiappo-M.te Ebro-Rifugio Orsi) e ci accorgiamo che qui non è ancora passato nessuno, come testimonia il manto di neve ancora perfettamente intatto.

Il sentiero, a mezza costa, è piacevole e raggiunge in breve una fontana, finalmente colma d'acqua, e poco oltre un cancello. Lo oltrepassiamo e iniziamo lentamente a scendere, raggiungendo un ampio pianoro dove la neve inizia già vistosamente a diminuire e dove troviamo una cappella votiva voluta dagli scout. Da qui la vista spazia dal Cavalmurone al Monviso ed è ancora ben visibile la riviera di ponente, seppure un po' di foschia sembri prendere il sopravvento.

Facciamo nuovamente ingresso in una faggeta, dove la quantità di neve è decisamente superiore, come testimoniano i bastoncini che, in alcuni punti, quasi scompaiono interamente nelle cavalle di neve e, all'uscita dal bosco, ecco finalmente di fronte a noi la sagoma del Monte Ebro e, ai suoi piedi, il valico di Bocche di Crenna, verso il quale siamo diretti. Sembra a due passi, invece di strada ce ne sarà ancora parecchia.

Il sole è caldo e tagliamo a mezza costa i versanti sud-occidentali del Chiappo e del Prenardo, camminando all'interno di una conca dove si alternano tratti innevati a tratti dove già si vede l'erba: per comodità non togliamo le ciaspole, perché potranno ancora essere utili. E' un sentiero poco conosciuto quello che stiamo seguendo, anche se segnato (bolli gialli) ed è estremamente panoramico, regalando una visione decisamente particolare del Monte Ebro e dell'alta val Borbera. Nonostante le segnalazioni quest'oggi non siano ben visibili a causa della neve, cerchiamo di mantenerci a un'altezza che, a occhio, ci consenta di arrivare verso la destinazione senza rischiare di finire troppo in alto o di rimanere troppo in basso, visto che ci sono un'infinità di sentierini paralleli creati dal passaggio degli animali.

Dopo una buona mezz'ora di cammino in direzione del Monte Ebro, eccoci finalmente sbucare all'interno della strada forestale che scende da Bocche di Crenna in direzione di Cosola, dove, decidiamo di togliere le ciaspole, con le quali abbiamo già camminato fin troppo sul terreno privo di neve. Le riattacchiamo allo zaino, qualche foto dell'alta val Borbera ai nostri piedi e percorriamo la breve ma ripida salita che ci conduce a Bocche di Crenna, il valico tra i monti Ebro e Chiappo, dove la vista si apre sull'alta Val Curone.

E' già piuttosto tardi e la fame si fa sentire: mangiamo al volo due cioccolatini e ci incamminiamo verso il Monte Ebro, dove abbiamo intenzione di fermarci a mangiare qualcosa di più sostanzioso, anche perché qui il vento è forte e fastidioso. Le ciaspole, per salire sull'Ebro, obiettivamente non servono visto che sia il versante meridionale della montagna che il sentiero sono praticamente stati spazzati dal vento: le insidie maggiori, in questo tratto, vengono dal terreno eccessivamente molle, quasi fangoso, sul quale bisogna stare attenti a non scivolare. Mentre camminiamo, la nostra attenzione viene attirata dal riflesso del sole nelle acque del mar Ligure, ben visibile in lontananza, anche se notiamo che alcune nubi minacciose si stanno addensando sulle montagne in direzione del mare.

La salita all'Ebro richiede più tempo del previsto, perché andiamo entrambi in crisi di fame. D'altra parte, sono quasi le tre del pomeriggio e di strada ne abbiamo fatta parecchia, per giunta sulla neve. Quando raggiungiamo la cima della montagna, però, per un attimo ci distraiamo e nonostante un vento fortissimo perdiamo una decina di minuti buona a scattare foto della croce di vetta per metà ghiacciata, con il mare arancione sullo sfondo e le navi visibili a occhio nudo. La vista è ampia: si vede il Penice innevato con la Parcellara alle spalle, si vede il Lesima, l'Alfeo, l'Antola e il Carmo, si vedono le montagne della Val d'Aveto innevate con le Apuane sullo sfondo. Il Giarolo è praticamente senza un filo di neve, come del resto tutta la Val Curone, sulla quale splende un bel sole.

Scambiamo due parole con dei signori che arrivano in vetta poco dopo di noi, poi decidiamo di non fermarci a mangiare lì sopra, perché il vento è davvero gelido. Così, ci mettiamo subito in cammino per ridiscendere verso le Bocche di Crenna, proprio mentre il panorama, in direzione del mare, inizia a coprirsi di fitte nubi grigie. A metà circa della discesa dall'Ebro, troviamo un punto riparato dal vento, sul lato della val Curone, dove fermarci a mangiare e così alle 15.40 possiamo, finalmente, mettere qualcosa sotto i denti. Ce lo siamo meritato, direi! 

Ma il menù non è particolarmente ricco: un panino e un po' di cioccolata, diciamo quanto basta per ripartire con un po' di benzina nel motore. Ci rialziamo e completiamo la discesa verso Bocche di Crenna, dove arriviamo piuttosto velocemente ritrovando lo stesso forte vento ad attenderci: fortunatamente non abbiamo soste da fare e tiriamo dritti imboccando la salita in direzione del Monte Chiappo.

Qui c'è più neve rispetto all'Ebro e il dubbio di rimettere le ciaspole ci viene, a dire il vero. Poi decidiamo di continuare senza, convinti che in realtà, a breve il sentiero potrebbe migliorare: invece sbagliamo, perché a mano a mano che saliamo la neve aumenta, rendendo più difficoltosa la camminata. Il tratto peggiore è, senza dubbio, la ripida salita che precede il Monte Prenardo, dove una quarantina di centimetri di neve ci saranno tutti, forse anche di più. Lo superiamo con fatica, riuscendo a evitare di rimettere le ciaspole e arriviamo finalmente in cima al Prenardo dove possiamo goderci una splendida vista del tratto finale di sentiero e del Monte Chiappo, baciato da una splendida luce pomeridiana.

Una breve discesa, quindi cominciamo la lenta risalita verso la vetta del Chiappo, immersi in un paesaggio suggestivo, quasi alpino, sotto alla luna che ci guarda da sopra al Rifugio e accanto alle recinzioni per il bestiame piene di una lunga serie di dischi di neve gelata.

Arriviamo in vetta al Chiappo alle cinque e mezza del pomeriggio: l'alta val Curone è già al buio da qualche decina di minuti, ma qui sul crinale si può godere di una luce meravigliosa, che illumina la superficie ghiacciata della neve. Raggiungiamo la statua di San Giuseppe, per metà ancora ghiacciata e non possiamo fare a meno di immortalarla con un meraviglioso tramonto alle spalle. Vorrei realizzare qualche scatto ravvicinato delle montagne della Val d'Aveto e delle Apuane, ma il vento è fortissimo e ora che il sole sta tramontando, ancora più freddo, così abbandono l'idea. 

Ilaria, infreddolita, comincia la discesa verso le Capanne di Cosola: purtroppo il Rifugio del Chiappo è chiuso e così non possiamo trovare riparo neanche per una decina di minuti. Peccato, perché avrei aspettato volentieri il tramonto da qui sopra. 

Io mi attardo a scattare qualche bella foto dalla cima del Chiappo, poi mi incammino sulla dorsale innevata che collega la vetta della montagna alle Capanne di Cosola: la vista è altrettanto bella, forse ancora di più e mentre scendo riesco a immortalare un tramonto da lasciare senza fiato. Il sole filtra tra le nubi basse che sovrastano il mare, illuminando il paesaggio di una luce unica, con la neve che, riflettendola, si colora di arancione. Ho freddo e mal di testa, il vento è fastidioso, ma vista la fatica fatta per arrivare qui sopra, tengo duro e continuo a fotografare mentre scendo verso la nostra destinazione.

La discesa è piacevole, la neve, schiacciata dalle motoslitte, è dura e porta perfettamente il peso umano. Quando il sole se ne va definitivamente dietro alle nubi, il cielo verso est si colora di rosa, sopra ai monti Lesima e Alfeo, quindi, davanti a noi, oltre la dorsale del Cavalmurone e fino all'Antola, si fa di un rosso sempre più intenso.

Arrivo alle Capanne di Cosola con la batteria della reflex scarica, ma oggi ne è veramente valsa la pena. Trovo Ilaria ad attendermi in fondo al sentiero, dove il vento per fortuna non c'è più. Pochi passi in discesa ed eccoci al ristorante delle Capanne di Cosola, dove raggiungiamo l'auto. Si accendono le luci, anche quella del radar del Monte Lesima e, lentamente, scende la sera.

Questa volta siamo stati di una precisione disarmante!

Fontana alla partenza del sentiero

Fontana alla partenza del sentiero

Oltre il Reopasso, il mar ligure

Oltre il Reopasso, il mar ligure

Il sentiero per Bocche di Crenna

Il sentiero per Bocche di Crenna

Panorama sull'alta val Borbera

Panorama sull'alta val Borbera

La dorsale del Cavalmurone

La dorsale del Cavalmurone

Cappella votiva

Cappella votiva

Cavalmurone

Cavalmurone

Le cavalle di neve lungo il sentiero

Le cavalle di neve lungo il sentiero

Panorama verso l'Ebro

Panorama verso l'Ebro

Ai piedi del Prenardo

Ai piedi del Prenardo

Verso Bocche di Crenna

Verso Bocche di Crenna

Panorama da Bocche di Crenna

Panorama da Bocche di Crenna

Salendo verso l'Ebro

Salendo verso l'Ebro

Vista verso il mare

Vista verso il mare

Monti Alfeo, Penna e Aiona

Monti Alfeo, Penna e Aiona

L'Alfeo

L'Alfeo

Panorama dell'alta val Curone

Panorama dell'alta val Curone

Verso la cima dell'Ebro

Verso la cima dell'Ebro

Monte Ebro

Monte Ebro

Panorama verso il mare e Capo Noli

Panorama verso il mare e Capo Noli

Monte Ebro

Monte Ebro

Scendendo dall'Ebro

Scendendo dall'Ebro

Vista dell'Ebro

Vista dell'Ebro

Verso il Monte Prenardo

Verso il Monte Prenardo

Il Chiappo dal Monte Prenardo

Il Chiappo dal Monte Prenardo

IMG_1987_panorama.jpg

IMG_1987_panorama.jpg

Verso il Chiappo

Verso il Chiappo

La dorsale verso Capanne

La dorsale verso Capanne

Lesima e Alfeo

Lesima e Alfeo

Arrivo sul Chiappo

Arrivo sul Chiappo

La statua di San Giuseppe

La statua di San Giuseppe

Monte Lesima

Monte Lesima

Il Rifugio del Monte Chiappo

Il Rifugio del Monte Chiappo

Panorama dalla cima del Chiappo

Panorama dalla cima del Chiappo

L'Ebro alle spalle di S.Giuseppe

L'Ebro alle spalle di S.Giuseppe

La luna sul Chiappo

La luna sul Chiappo

Tramonto dal Chiappo

Tramonto dal Chiappo

Scendendo verso Capanne

Scendendo verso Capanne

Lo spettacolo del tramonto

Lo spettacolo del tramonto

Lesima e Alfeo al tramonto

Lesima e Alfeo al tramonto

Il Lesima e la luna

Il Lesima e la luna

Verso Capanne di Cosola

Verso Capanne di Cosola

Il tramonto sopra al Cavalmurone

Il tramonto sopra al Cavalmurone

Capanne di cosola

Capanne di cosola

A un passo dalla vetta
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