CASA DEL ROMANO-MONTE DELLA CAVALLA
Escursione sui crinali tra le valli del torrente Cassingheno e del torrente Terenzone
PARTENZA: Casa del Romano (mt. 1406)
ARRIVO: M.te della Cavalla (mt. 1327)
TAPPE INTERMEDIE: Costa del Fresco, Pian della Cavalla
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 3 ore 30 min. (a+r)
SEGNAVIA: trattino giallo
Affascinante raggiungere Pian della Cavalla, sicuramente un'esperienza da affrontare durante il periodo di fioritura dei narcisi. Siccome però odio la confusione, che in quelle giornate decisamente abbonda, ho optato per raggiungere per la prima volta Pian della Cavalle e il relativo monte in una stagione pressoché morta, ovvero la fine dell'estate.
Raggiungiamo Casa del Romano verso metà mattina e parcheggiamo l'auto nel parcheggio del ristorante. Ci guardiamo attorno, cercando di capire dove sia l'imbocco del sentiero per il Monte della Cavalla, mentre ci prepariamo alla partenza e in effetti ci mettiamo un po' per trovarlo. Eh si, perché inizialmente, dopo esserse scesi sulla strada, la attraversiamo proseguendo nel prato che si trova sotto di essa, seguendo però il sentiero nella direzione sbagliata (ce ne accorgiamo poco dopo, quando vediamo la traccia scomparire tra gli alberi). Così ruotiamo su noi stessi e prendiamo a seguire il sentiero nella direzione opposta, quella esatta.
Mantenendosi parallelo alla strada soprastante, il sentiero si dirige verso una stalla, rispetto alla quale passa più in alto ed è proprio qui che incontriamo, su alcuni grossi pali della luce, le prime segnalazioni che dovremo seguire, un trattino giallo orizzontale. Oltrepassati i pali, il percorso prende a scendere, con piacevoli visuali sul Monte Lesima e sul villaggio di Alpe di Gorreto, situato nella adiacente valle del torrente Terenzone. La traccia prosegue all'interno di un piccolo boschetto, dal quale fa uscita al momento di intersecare la strada per il paese di Varni: una volta attraversato l'asfalto, si prosegue nella medesima direzione, dove si continua a scendere tra gli alberi, con alcuni scorci sulla strada che da Casa del Romano scende in direzione di Fascia. Costeggiato l'asfalto negli ultimi metri, lo si sfiora soltanto in prossimità di un secco tornante, dove incontriamo le segnalazioni per Fontanarossa e per il Monte della Cavalla, nostra mèta di giornata.
Ci immettiamo quindi su una più ampia carrareccia che prosegue sul panoramico crinale tra le valli Terenzone e Cassingheno, lungo la cosiddetta Costa del Fresco, dove incontriamo un primo bivio sulla sinistra per Fontanarossa (che ignoriamo). Il fondo in cemento della prima ripida ma breve salita, lascia definitivamente spazio allo sterrato con belle viste su Fascia e, sul versante opposto, agli abitati di Varni e Alpe di Gorreto, appollaiati lungo i crinali che conducono verso il Passo Maddalena e il Monte Alfeo, la cui cima spunta in lontananza. In direzione opposta, ecco le pareti rocciose del Monte Carmo.
Oltrepassata una cima erbosa che si trova alle spalle del villaggio di Fascia, il percorso prosegue con continui saliscendi, mantenendosi tuttavia piacevole e panoramico, almeno fino a quando non fa ingresso in una faggeta, spostandosi leggermente sul lato della val Terenzone. Dopo qualche minuto alla piacevole ombra del bosco, il sentiero raggiunge un colletto ai piedi del quale, oltrepassato un bivio per Fascia, si aprono davanti ai nostri occhi gli splendidi prati di Pian della Cavalla.
Siamo abituati a vederli pieni di narcisi e di persone con la macchina fotografica, oggi però non è stagione di narcisi e di gente non se ne vede nemmeno l'ombra. Pian della Cavalla sembra non finire mai: una distesa di prati verdi dove la vista spazia sulla ripida piramide del Monte Alfeo, digradando verso la val Trebbia e i suoi numerosi villaggi.
Incontriamo un nuovo bivio per Fontanarossa ma evitiamo anche questo, proseguendo nel tentativo di mantenerci sul crinale per raggiungere il Monte della Cavalla, la cima che fa da contorno all'omonimo Piano. Dopo una salita piuttosto ripida su tracce di sentiero nell'erba, eccoci finalmente in vetta: una cima piuttosto anonima, senza nulla che la contraddistingua. Tuttavia, dalla vetta si può ammirare un panorama molto particolare, dove ai nostri piedi sembra non esserci l'ombra di un villaggio (se non quello semiabbandonato di Spescia) mentre in lontananza possiamo riconoscere i villaggi di Fontanigorda e Canale, alle cui spalle svettano la cima aguzza del Penna e quella pianeggiante dell'Aiona. In direzione della valle del Cassingheno, la vista è piacevole su Rondanina, disteso ai piedi dell'omonimo Bric, mentre sotto di noi intravediamo i tetti di Carpeneto.
Rimaniamo qualche decina di minuti sulla cima della montagna, giusto il tempo di mangiare qualcosa e di goderci un po' di tranquillità, poi dopo aver scattato qualche foto panoramica e qualche zoomata sui paesi e sui monti vicini, decidiamo di rimetterci in moto per la discesa.
Seguiamo lo stesso sentiero dell'andata, tranne nella parte iniziale, dove ci manteniamo a filo di costa sul lato della valle del Cassingheno, facendo così in tempo ad accorgerci della presenza di una vecchia teleferica. Le viste su Fascia, su Casa del Romano e su Rondanina sono splendide da questo percorso di crinale, così come quelle sull'Alfeo che sbuca come una piramide alle spalle del Pian della Cavalla.
Attraversiamo Pian della Cavalla, quindi facciamo ingresso nella faggeta, per poi uscirne e percorrere la Costa del Fresco con i suoi innumerevoli saliscendi. Quando raggiungiamo l'intersezione con la strada che unisce Fascia a Casa del Romano, vediamo l'albergo giallo là in alto e il pensiero della ripida salita che dovremo affrontare si fa quasi un incubo. In realtà, invece, il tratto finale del percorso si rivela meno duro del previsto e l'arrivo a Casa del Romano, ai piedi dell'albergo, avviene senza troppa fatica e piuttosto velocemente.
Ora che abbiamo faticato con questa bella camminata, possiamo finalmente concederci una bevuta sulle panchine davanti al bar di Casa del Romano, seguendo con lo sguardo l'itinerario appena percorso: piacevole e poco faticoso.