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7 maggio 2019

LE CASCATE DELLA VAL D'AVETO

Due brevi trekking alla volta di due scenografiche cascate

DATA ESCURSIONE: 25/04/2019

PARTENZA/ARRIVO: Lago delle Lame/Cascata della Ravezza; Loc. La Villa/Cascata del Cucù

LUNGHEZZA ITINERARI (a+r): km 4,20; km 1,00

TEMPO DI PERCORRENZA (a+r):  1,45 h.; 0,20 h.  

DIFFICOLTA': E

SEGNAVIA: linea orizzontale gialla; indicazioni "cascata del cucù"

Era dal 2016 che non si tornava in val d’Aveto. Ci siamo stati per due anni consecutivi, giusto in tempo per realizzare 5-6 escursioni che sono quelle che poi trovate sui primi due volumi delle mie guide A un passo dalla vetta, poi abbiamo interrotto e ci siamo dedicati ad altro.

Si parlava da un po’ di tornarci, assieme a Ilaria. Non tanto per realizzare nuove escursioni da inserire in eventuali nuovi volumi della mia guida (che ad oggi non sono ancora in preventivo), quanto perché iniziava a mancarci. Io, in particolare, sono profondamente legato a queste montagne e non vedevo l’ora di tornarci. Il programma della nostra quattro giorni prevedeva la possibilità di due giorni di maltempo, ma aveva due punti fermi: Groppo Rosso e Pietra Borghese. Attorno a queste due mete avremmo costruito le due escursioni principali, ma nel caso in cui il meteo ce lo avesse consentito avremmo inserito anche qualche itinerario in più. Così è stato già per il primo giorno, quando un tempo quanto mai incerto, ma non piovoso, ci invogliava a provare a raggiungere la Cascata della Ravezza.

Indecisi se partire da Cerisola o dal Lago delle Lame, alla fine optiamo per quest’ultima destinazione, visto che purtroppo a Cerisola, che sarebbe anche un bel paesino, non si trova un parcheggio per la macchina a pagarlo oro. Al Lago delle Lame invece, nonostante qualche escursionista già partito davanti a noi, di posto ce n’è eccome. Indossiamo la giaccavento perché la temperatura non è delle più calde e partiamo piuttosto velocemente, nella speranza di anticipare la pioggia che sembra invece essere imminente.

La nostra idea è quella di raggiungere la cascata della Ravezza ed, eventualmente, qualora il tempo lo permettesse, concludere un breve anello tra Cerisola e Villanoce. Così, dopo qualche veloce scatto al Lago delle Lame, passiamo davanti all’omonimo hotel per seguire il sentiero contrassegnato da una linea orizzontale gialla, che raggiunge velocemente il bivio con il sentiero che collega Magnasco al Monte Aiona (che avevamo percorso in discesa nel 2015) e, oltrepassatolo, perde leggermente quota fino ad innestarsi su una evidente sterrata che scende dolcemente (indicazioni “cascata”).

Il percorso avanza con alcuni saliscendi, oltrepassando alcuni piccoli rii che in alcuni punti invadono il sentiero e offre davanti a noi una bella vista dell’inconfondibile profilo del Maggiorasca: proseguiamo fino ad incontrare un bivio, al quale occorre seguire verso sinistra le indicazioni per la cascata. Il sentiero scende su una ripida e scivolosa stradina lastricata, che raggiunge alcuni casoni e, poco oltre, attraversa su un ponte il torrente Rezzoaglio, che oggi è più che mai carico d’acqua.

Davanti a noi, il bivio per Cerisola, che ignoriamo, innestandoci sul sentiero che sale invece per la Cascata della Ravezza, segnalata a 25 minuti di cammino. Il sentiero sale tra antichi muri in pietra, costeggiando una zona umida, quindi avanza per un tratto in piano, mantenendosi sulla sponda destra del torrente Rezzoaglio, che scorre poco più in basso. Confluisce quindi in una più ampia sterrata proveniente da sinistra, che seguiamo per un tratto in salita, fino ad un successivo bivio, dove la abbandoniamo per mantenerci sullo stretto sentiero lastricato che prosegue diritto, tra due ali di muretti in pietra. Guadagniamo quota costeggiando un tratto di pineta, quindi incontriamo un tratto di sentiero invaso da un piccolo rio: lo aggiriamo, stando bene attenti a non sbagliare percorso, poiché mentre il sentiero A1 prosegue in salita, il sentiero per la cascata, segnalato con la linea gialla orizzontale, prosegue pianeggiante verso destra, scendendo poco dopo in direzione del torrente.

Guadiamo un piccolo rio proveniente da sinistra e risaliamo su sottile traccia un ripido pendio, trovandoci davanti agli occhi lo spettacolo della Cascata della Ravezza, carica d’acqua come non mai dopo le piogge delle ultime settimane. Un luogo splendido, che si può ammirare seduti da una comoda panchina che guarda dritta in faccia la cascata e i suoi due alti salti. Ci fermiamo a scattare un po’ di foto e ci verrebbe anche voglia di scendere ai piedi della cascata per vederla dal basso, ma il ripido sentierino è molto scivoloso e forse non è il caso. Così, mentre decidiamo il da farsi, veniamo raggiunti da altri escursionisti e dopo pochi minuti, visto che il punto di osservazione sulla cascata è così piccolo che i posti sono già esauriti, decidiamo di tornare sui nostri passi, salutando la bella cascata che ci ha accolto al nostro arrivo in val d’Aveto.

Mentre ripercorriamo a ritroso lo stesso sentiero dell’andata, ragioniamo sulla possibilità di concludere un breve anello, visto che il tempo si mantiene brutto, con il cielo coperto, ma non sembra intenzionato a scaricare altra pioggia. E così, non appena ragioniamo sul percorso dell’anello, divisi tra Villanoce, Cerisola e Magnasco, ecco che inizia a piovere, facendoci così desistere.

Torniamo al Lago delle Lame, dove, visto che nel frattempo ha già smesso di piovere, ci fermiamo su un tavolino di legno a mangiare qualcosa. Ma il meteo oggi è più che mai incerto e ballerino, e ci lascia giusto terminare il nostro veloce pranzo prima di rimettersi a piovere, questa volta con maggiore convinzione. Saliamo veloci in macchina, e scendiamo dal Lago delle Lame dirigendoci verso il B&B dove alloggiamo ogni volta che veniamo da queste parti, a Santo Stefano d’Aveto.

Mentre siamo in auto, ci viene in mente che nel 2016 avevamo provato a vedere la cascata del Cucù, un altro salto d’acqua non molto distante dal punto in cui siamo. Ci aveva deluso, era povera d’acqua e il sentiero per raggiungerla era dissestato e impraticabile: questa volta, con tutta la pioggia delle ultime settimane, sarà finalmente carica d’acqua. E se provassimo ad andarla a visitare?

Il meteo sembra assecondare le nostre intenzioni, perché smette di piovere improvvisamente, proprio quando noi siamo in prossimità della bacheca con le indicazioni della partenza del sentiero, in località La Villa. Così parcheggiamo al volo e ci infiliamo sul sentierino che scende sotto alla provinciale, benedicendo la mossa di tenere addosso gli scarponi. Seguiamo la sterrata per un tratto, quindi pieghiamo a sinistra sulla quasi invisibile traccia che scende nel bosco, fino a terminare in un’altra sterrata. Qui le segnalazioni non sono chiare e saliamo, sbagliando, per un breve tratto, quindi, non appena ci accorgiamo dell’errore, procediamo in senso inverso, incontrando poco dopo la deviazione per la cascata.

Percorrendola, ci accorgiamo subito che il sentiero è in condizioni migliori rispetto a qualche anno prima e, di questo passo, anche la passerella di legno che permetteva di arrivare alla cascata, sarà percorribile. Il rumore impetuoso della cascata inizia a sentirsi mentre ci avviciniamo e già pregustiamo il meglio: basta aggirare un angolo di roccia per trovarsi davanti una meraviglia di cascata che non sembra lontanamente quella che avevamo intravisto nel 2016. Il getto d’acqua, molto potente, salta dal terreno soprastante direttamente sul greto del rio, dove prosegue, realizzando un scenografico salto che si può anche ammirare dalle spalle: proseguiamo infatti sulla passerella di legno, che scende sotto alla roccia accompagnata da un corrimano, per arrivare fino al suo termine, esattamente sotto all’imponente salto d’acqua.

La nostra costanza è stata premiata e iniziamo la nostra vacanza in val d’Aveto sotto i migliori auspici!

A un passo dalla vetta
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