CIASPOLATA CASA DEL ROMANO-MONTE ANTOLA
Uno degli itinerari più belli da percorrere con la neve
PARTENZA: Casa del Romano (mt. 1406)
ARRIVO: Monte Antola (mt. 1597)
TAPPE INTERMEDIE: Monte Tre Croci; Passo Tre Croci
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: circa 12 km (a+r)
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 4 h 30 min. cammino effettivo (a+r)
SEGNAVIA: 200
Continua questo prolifico - da un punto di vista delle ciaspolate - mese di marzo con un altro itinerario sui sentieri delle quattro province. Ero riuscito a ciaspolare verso l'Antola solo una volta, nel 2014, conservando piacevoli ricordi di quella giornata: detto che il tratto di sentiero 200 da Casa del Romano all'Antola è, comunque, un itinerario sempre apprezzabile in ogni stagione e alla portata di tutti, con la neve diventa decisamente più bello e interessante.
Arriviamo al mattino presto (cose mai viste..) a Casa del Romano, di poco oltrepassato il confine regionale e troviamo ad attenderci mucchi di neve ai lati della strada, soprattutto nel tratto finale, quello dalle Capanne di Carrega in poi. Il fatto che sia ancora mattina presto, fa sì che a parte noi, non ci siano molte altre persone in giro: solo un gruppo di escursionisti che ci precede di qualche decina di minuti, niente di più.
Indossati scarponi e ciaspole, prendiamo il sentiero che sale nei pressi del Ristorante Albergo, raggiungendo in pochi passi un piccolo oratorio, che precede di poco l'Osservatorio Astronomico di Casa del Romano. Lo costeggiamo, per continuare a salire ripidi sulla traccia di sentiero molto battuta, che ci conduce nei pressi dell'intersezione con il sentiero 200 che sopraggiunge dalle Capanne di Carrega. Questo tratto è particolarmente affascinante per la presenza di un grosso nuvolone bianco sullo sfondo, quasi più simile ad una montagna innevata che a una nuvola.
Raggiunto il bivio, teniamo la sinistra seguendo la linea di crinale: la neve qui è parecchia, tanta da sommergere quasi per intero la staccionata e la vista si apre sulla val Brugneto a sinistra e, verso destra, sull'alta val Borbera, spaziando fino al Monte Lesima. Oltrepassato un cancello, il sentiero sale leggermente, facendo ingresso in una piccola pineta, al termine della quale procede a mezza costa, in leggera discesa, per poi riprendere a salire, con belle viste sull'alta val Brugneto, fino ad un altro cancello. Superato il cancello, mantenendosi sempre a mezza costa, il sentiero aggira un versante e regala piacevoli viste sulla sagoma, in lontananza, dell'Antola, che da qui non sembra essere così vicino.
Intravediamo due persone che ci precedono e le raggiungiamo ai piedi della piccola croce, posizionata sul lato del sentiero, con vista sulla val Borbera. Da qui, le superiamo e ci prepariamo a una piccola sosta, che facciamo poco più avanti, nei pressi di un tavolone in legno per metà coperto di neve e ghiaccio, giusto il tempo di mettere qualcosa sotto ai denti, per evitare di arrivare sul monte con lo stomaco che brontola. Alle nostre spalle, intanto, il cielo si fa piuttosto minaccioso e non siamo così convinti di aver scelto la giornata giusta per camminare: fortuna che, più tardi, il tempo si ristabilirà.
La camminata è piacevole: la neve abbondante ma battuta, le uniche note negative sono quei pezzi di sentiero un po' "obliqui" dove si fatica a mantenere l'equilibrio, ma non sono di certo questi i problemi. Oltrepassato un boschetto di per sé piuttosto anonimo ma che, con la neve, acquista tutto un altro fascino, un tratto in salita preannuncia l'arrivo ai piedi del Monte delle Tre Croci, che raggiungiamo con un'altra breve rampetta. Dalla vetta del Tre Croci, la vista è assolutamente splendida, sia sulla val Brugneto, con il lago che inizia ad intravedersi e i paesi di Caprile, Propata e Bavastri, sia sul lato opposto, con una bella visuale su Carrega, sul Carmo, sul Lesima e sull'intera dorsale dal Giarolo al Chiappo, oltre che sulla poco conosciuta dorsale del Carmetto e del Propiano.
Un scialpinista ci supera, lo ritroveremo poco dopo già sulla via del ritorno. Noi ci godiamo la splendida vista da questa cima, prima di rituffarci in discesa verso il Passo Tre Croci, mentre la cima dell'Antola, ora fattasi più vicina, è esattamente di fronte a noi. Abbiamo da poco superato la metà del percorso.
In ripida discesa, entriamo nel boschetto che conduce a Passo Tre Croci, dove incrociamo il sentiero proveniente da Caprile e quello proveniente da Vegni. La notizia più importante, però, è che le croci da tre sono diventate due e non sappiamo per quale motivo, perché non ci avviciniamo a curiosare, preferendo continuare dritti per il nostro sentiero.
Un breve tratto sul lato della valle dei Campassi, con viste su Croso, Campassi e San Fermo, precede l'arrivo in un punto da cui si gusta una splendida visuale sul Lago del Brugneto (dove ci scappa un'altra mezza merenda...), quindi il sentiero torna all'interno del bosco e, superati alcuni tratti dove la camminata non è propriamente il massimo, giungiamo alla ripida discesa che ci conduce all'intersezione con il secondo sentiero proveniente da Caprile, ai piedi della ripida salita finale.
Pian piano ci inerpichiamo sulla salita, fino a sbucare, finalmente, nell'ampio pianoro ai piedi della vetta dell'Antola. Come già mi era capitato l'ultima volta che ero stato qui con le ciaspole, questo è il punto assolutamente più suggestivo perché in questa grande piana il vento sembra si diverta un sacco a spostare la neve e ad ammucchiarla, creando dei disegni veramente incredibili. Le foto parlano da sole, non devo aggiungere altro.
Dopo un po' di foto, decidiamo di salire subito in vetta, dove se non c'è vento potremo fermarci a pranzare. La vista è splendida ovunque ci si volti, sia dalla salita che dalla cima: la selvaggia valle dei Campassi con i borghi disabitati di Reneuzzi e Ferrazza, la Sella Banchiera e alle sue spalle San Fermo, il Monte Buio quasi sgombro dalla neve con Tonno e la val Brevenna...e peccato per la foschia che impedisce di vedere bene, lasciando scorgere solo il profilo, del Tobbio, del Figne e del Leco. Stesso discorso per il mare, che oggi possiamo solo immaginare.
Ci sediamo sul bordo della piramide di vetta dedicata ai partigiani, con vista sul lago e mangiamo qualcosa. Finché c'è il sole fuori, si sta anche piuttosto bene, ma quando se ne va dietro a qualche nuvola son dolori, perché la temperatura cala bruscamente. Un gruppo di escursionisti con cani al seguito arriva in vetta e la abbandona velocemente, con direzione rifugio: noi oggi non scendiamo fino al rifugio perché siamo piuttosto di corsa, sarà per un'altra volta.
Appena la vetta si libera, ne approfitto per qualche foto poi torno a mangiare qualcosa, mentre due ragazze arrivano e si siedono in vetta accanto a noi. Ci alziamo e dopo qualche zoom sui giochi di ombre sullo specchio d'acqua del Brugneto e sui ruderi di Reneuzzi, decidiamo di rimetterci in moto. Scendiamo nella grande piana modellata dal vento e non possiamo fare a meno di spingerci sulla neve fresca nei punti dove ancora non è arrivato nessuno, solo per scattare qualche foto "indimenticabile" di questo angolo di appennino, quindi prendiamo la discesa e ci apprestiamo al ritorno verso Casa del Romano.
Si che eravamo di corsa, ma forse siamo andati un po' troppo veloci, tanto che al ritorno rallentiamo decisamente perché rischiamo di essere indietro troppo presto. Il sentiero è lo stesso, ma le luci del pomeriggio regalano una veste diversa a tutto il panorama circostante: il punto migliore, neanche a dirlo, è il Monte Tre Croci, dove possiamo ammirare dei giochi di luce splendidi sia verso la cima dell'Antola che verso la dorsale dell'Ebro.
Le viste meritano anche nell'ultimo tratto di sentiero, quando è suggestiva la vista dell'osteria delle Capanne di Carrega con l'imponente Lesima alle spalle. Poi giù, fino a Casa del Romano, dove arriviamo mentre un gruppo di ragazzi si lancia con il bob alle spalle del ristorante. Tempo per una bevuta, prima di tornare a casa. Soddisfatti, come dopo ogni ciaspolata all'Antola!
La partenza del sentiero | L'osservatorio Casa del Romano | |
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IMG_2748.jpg | L'intersezione con il sentiero 200 | |
Vista sull'alta val Borbera | ||
Tratto nel bosco | Vista sulla val Brugneto | |
Un tratto del sentiero | Croce | Tratto nel bosco |
Area attrezzata per la sosta | Il Monte Antola sullo sfondo | Il Monte Tre Croci |
Val Brugneto | Verso il Tre Croci | |
Val Borbera dal Tre Croci | Il lago del Brugneto | |
Panorama della val Brugneto | L'Antola dal Tre Croci | Croso, Campassi e San Fermo |
Verso Passo Tre Croci | Le tre (ora due) croci | |
Un tratto pianeggiante | Lago del Brugneto | |
Tratto nel bosco | ||
Il Bric di Rondanina e l'Aiona | Salita all'Antola | |
Arrivo ai piedi del monte | ||
Antola | ||
Il vecchio e il nuovo rifugio | ||
Verso la cima | La valle dei Campassi | |
Vista verso la val Borbera | ||
Croce di vetta | Vista sulla val Brevenna | |
Il lago dalla vetta | Panorama verso la Sella Banchiera | In vetta |
Lago del Brugneto | Reneuzzi | |
Panorama dalla vetta | ||
Ai piedi della cima | ||
Chiesa di S.Pietro e rifugio Musante | ||
La croce di vetta dal sentiero | ||
La dorsale Ciapa Liscia-Maggiorasca | ||
Uno sguardo verso l'Antola | ||
Vista dal Monte Tre Croci | ||
Dal Tre Croci verso la val Borbera | ||
Verso Casa del Romano | Capanne di Carrega e Lesima | |
Carmo e Lesima | Monte Lesima | Verso l'osservatorio |
Arrivo a Casa del Romano |