10 gennaio 2018
CIASPOLATA CAPANNE DI COSOLA-MONTE CHIAPPO
Breve escursione con le ciaspole sul Monte Chiappo
DATA ESCURSIONE: 30/12/2017
PARTENZA: Capanne di Cosola (mt. 1502)
ARRIVO: M.te Chiappo (mt. 1700)
LUNGHEZZA ITINERARIO: circa 3,8 km a+r
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 2 h. a+r
DIFFICOLTA': E
SEGNAVIA: 200
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Non toccavo le ciaspole da marzo 2016 e, se non fosse stato per un colpo di fortuna, avrei passato tutto il 2017 senza indossarle. Invece, il 30 dicembre scorso, siamo finalmente riusciti a trovare l'occasione giusta per una veloce camminata invernale.
Non avendo molto tempo a disposizione ed essendo entrambi reduci da influenze e malanni vari, abbiamo deciso di optare per un giretto corto: l'idea, è corsa subito verso Capanne di Cosola, che poteva indubbiamente essere l'ideale luogo di partenza per una comoda camminata, vista la poca distanza da casa nostra, in val Borbera. Siccome, però, siamo un po' allergici alla confusione, immaginando che in direzione del Monte Chiappo ci sarebbe stato un grande via vai di camminatori, visto il sentiero battuto di fresco dalle motoslitte, avevamo pensato di dirigerci verso la dorsale del Cavalmurone e, magari, arrivare fino al Monte Legnà, per una bella ciaspolata su un sentiero sicuramente meno frequentato.
Peccato che, al momento della partenza, dopo esserci bardati con giacche, ciaspole e quant'altro, percorsi pochi metri sul sentiero verso il Cavalmurone, ci siamo resi conto che di strada ne avremmo potuta fare molto poca: la presenza di molta neve fresca, bagnata e per nulla gelata, rendeva difficile la ciaspolata fin dall'inizio e, seguendo quella direzione, avremmo dovuto impiegare molto tempo per fare poca strada. Oppure toglierci le ciaspole, che su quel paciugo, pur in presenza di un buon accumulo di neve, sarebbero obiettivamente servite a poco perché avrebbero, di fatto, solo appesantito la camminata.
Così, abbiamo dovuto cambiare programma velocemente e riguardo al grande via vai che incontreremo lungo il percorso, amen, ce ne faremo una ragione. E' bastato salire per poche centinaia di metri sulla strada diretta al Monte Chiappo per renderci conto che quello era tutto un altro camminare: la neve, battuta dal passaggio di motoslitte ed altri escursionisti, era indubbiamente più adatta a camminarci sopra e, particolare di non poco conto, visto che siamo un po' giù d'allenamento, con molta meno fatica.
La salita al Chiappo per la diretta da Capanne di Cosola è molto breve e richiederebbe intorno ai 40 minuti, senza neve. Noi ce la prendiamo comoda e saliamo lenti, perdendoci in continue interruzioni fotografiche: per una volta che non siamo di corsa, direi che ci può stare. Il panorama si apre a mano a mano che si prende quota sul ripido sentiero e abbraccia prima l'alta val Borbera, poi la val Boreca nel tratto racchiuso tra due vette simbolo del nostro appennino, il Lesima e l'Alfeo. Alle loro spalle, la vista si perde sulle dorsali delle valli Trebbia, Nure e Aveto: mai come oggi si distinguono ad occhio nudo le rocce della valle Tribolata, ai piedi della bianca parete della Ciapa Liscia, le nude pareti del Monte Ragola, e le aguzze vette di Penna, Pennino e Tomarlo. Dietro di loro, in una vista che prosegue e sembra non finire mai, l'appennino reggiano ricoperto di neve - si riconoscono il Monte Cusna, seconda cima più alta dell'appennino settentrionale e l'Alpe di Succiso - e i taglienti spuntoni delle Apuane - Pisanino e Monte Cavallo.
Iniziamo ad incrociare escursionisti che arrivano da ogni direzione, qualcuno sale fuori sentiero, qualcuno scende già, qualcuno ci segue a breve distanza. Raggiungiamo la vetta del Chiappo e quasi ci sorprende la tanta neve ammucchiata dal vento, con i suoi disegni a renderla come sempre unica e diversa.
Tanta gente sale in vetta con la Seggiovia di Pian del Poggio per poi approfittare delle piste innevate per la discesa: troviamo qualche amico e scambiamo due chiacchiere, prima di riprendere la stessa strada per la discesa.
Poco sotto la cima del Chiappo, mentre mi appresto a scattare qualche foto più dettagliata delle cime lontane, incontriamo Adriano, amico della val Borbera e scambiamo due parole. Anche lui, come noi, ci racconta di avere poco tempo e di aver pensato a una toccata e fuga, anche perché nel pomeriggio il meteo dovrebbe peggiorare. E anche lui, ci racconta di essere partito per raggiungere il Cavalmurone e godersi un po' più di tranquillità, ma di aver desistito per la brutta neve incontrata lungo il percorso. E così, ci ritroviamo tutti qui, sulla via del Chiappo.
Poco male, ci saranno altre occasioni per ciaspolare in altre direzioni: basta saper aspettare. Per oggi ci godiamo questa breve camminata sulla neve, ripetendoci che, in fondo, nonostante tutto, ne è proprio valsa la pena!
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