IL MARE DA BOCCHE DI CRENNA
Non servono molte altre parole...
PARTENZA: SP113, bivio stalle di Salogni
ARRIVO: Bocche di Crenna (1553 mt.)
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: circa 11 km.
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 5 h.
SEGNAVIA: nessuno
Maledetto me e il mio vizio di dormire alla mattina. Oggi, per questa mia mancanza, mi sono giocato la cima del Chiappo.
Che poi, a dirla tutta, non so neanche se ce l'avrei fatta ad arrivarci là sopra, provato com'ero nel fisico da questa giornata, arrivata dopo due settimane di nulla assoluto (ovvero maltempo e/o impegni miei personali che mi hanno costretto lontano dalla montagna).
Ma insomma, ne è valsa la pena e forse, con un po' di tempo in più, avrei potuto anche racimolare qualche foto più bella.
Non sto a perdermi in inutili racconti, in fondo l'itinerario ricalca per buona parte quello della ciaspolata dello scorso anno fino al Monte Chiappo. Partito dalla SP113, tra le frazioni di Salogni e Bruggi, ho seguito la strada per le stalle di Salogni, procedendo fino a Bocche di Crenna. Una salita ripida, faticosa, circa 5 km e mezzo e altrettanti di discesa al ritorno.
La neve c'era e copriva tutta la strada. Le ciaspole si potevano usare o non usare. Le mie sono rimaste appese allo zaino e questo, forse, mi è costato un po' di fatica in più, soprattutto nella seconda parte dell'itinerario, dalle stalle di Salogni in poi, dove c'era un pochino più di neve.
Nel complesso, comunque, tutto bene. Bella camminata, bella giornata, bei panorami.
Quando sono arrivato alle Bocche di Crenna, mi è bastato salire di poche decine di metri in direzione del Monte Ebro per poter assistere a uno spettacolo a dir poco mozzafiato, con il sole che si rifletteva nelle acque del mar Ligure, colorandole di un arancione che le rendeva ancora più evidenti agli occhi di chi osservava. Capo Noli e Capo Mele sbucavano dalla foschia alle spalle del Santuario della Guardia, riconoscibili con occhio attento.
Subito prima del mare, le ultime montagne che sovrastano Genova, con il Forte Diamante e Fratello Minore.
Al ritorno, lo splendido panorama spaziava dalla val Curone alla valle Staffora, regalando la vista, alle spalle del Castello di Oramala, dell'altrettanto splendido Castello di Montalto Pavese.
Poi, voglio dire, le foto sono lì che parlano. E parlano ancora meglio di ciò che una frase può dire.
Lo dico spesso: ho la fortuna di vivere in un posto meraviglioso.