DA SALOGNI AL MONTE CHIAPPO
Sul sentiero 108, dal paese di Salogni al Monte Chiappo
PARTENZA E ARRIVO: Salogni (mt. 970)
TAPPE INTERMEDIE: Pendici M.te Ebro; Bocche di crenna (mt. 1553); M.te Chiappo (mt. 1700); Stalle di Salogni
LUNGHEZZA DEL PERCORSO (A/R): circa 14 km
TEMPO DI PERCORRENZA (A/R): 4 ore e 30 min. circa
SEGNAVIA: bianco-rosso 108 fino a Bocche di Crenna; bianco-rosso 200 fino al M.te Chiappo e al ritorno fino a Bocche di Crenna; carrareccia fino alle Stalle di Salogni e asfalto fino a Salogni
Sembrerà strano, ma in tutti questi anni di escursioni sul mio appennino, non ho mai avuto modo di percorrere il sentiero numero 108, che parte da Salogni e porta, in circa 3 ore, alla vetta del Monte Chiappo, punto d'incontro di tre delle quattro province: Pavia, Alessandria e Piacenza. Eppure il percorso è bello e anche piuttosto impegnativo, oltre che decisamente panoramico, nella seconda parte. Oggi ho deciso di provare anche questo itinerario e di descriverlo per chi volesse passare mezza giornata in giro per i monti.
La partenza del percorso è da Salogni, il penultimo paese dell'alta Val Curone, prima di Bruggi. Salogni si trova in una bella posizione, adagiato sul versante dei Monti Ebro e Cosfrone: arrivando in auto, il paesino sembra lì, appoggiato ad aspettarci e a guardare dall'alto la Val Curone. Arrivati in paese, si sale oltre il Ristorante "La Baita" (dove potreste anche fermarvi a pranzare, magari al ritorno, visto che si mangia molto bene...) e, poco dopo, nei pressi di una fontana in pietra, sulla destra si trova il segnavia del percorso numero 108 per il Chiappo. Si parcheggia nei dintorni e si va.
Il sentiero, inizialmente sale sul cemento, fino nei pressi di un'ultima casa, dalla quale è possibile ammirare bei panorami su Caldirola e su buona parte dell'Alta Valle. Oltre la casa, una bacheca in legno con la cartina del percorso, nei pressi della quale si incontra una biforcazione del sentiero: salendo a sinistra, ci si ricongiunge alla strada asfaltata che sale alle Stalle di Salogni, noi però seguiamo il percorso numero 108 che prosegue a destra, in leggera salita, su di una vecchia mulattiera che conduce nei pressi di un altro bivio, per l'acquedotto. Il sentiero è ben visibile e sale in maniera costante fino a costeggiare una pineta, oltrepassata la quale, la vegetazione lascia spazio a bei panorami sul vicino Monte Panà e sulla costa che lo collega al Monte Cosfrone. Qui il sentiero spiana leggermente e, tra papaveri, margherite e maggiociondoli, ci conduce nei pressi di una fontana dalla quale esce un goccio appena d'acqua.
Oltre la fontana, dopo un leggero tratto pianeggiante, si inizia a risalire costeggiando il versante del Panà e, sotto di lui, le acque del rio che confluisce nel Rio Maestro e, da questo punto in poi, inizia un duro tratto di salita in cui, voltandosi, è possibile ammirare un bel panorama del paesino di Lunassi e dell'Alta Valle.
Si sale ripidamente fino ad arrivare ad un punto in cui è segnalata una deviazione del sentiero, che anziché seguire la mulattiera devia sulla sinistra tra l'erba alta, passa sotto ad alcuni alberi e prosegue in un bel bosco su di un'altra salita che - su di un letto di foglie - conduce all'intersezione con il sentiero numero 113 che, dalle Stalle di Salogni, porta al Rifugio Orsi.
Giunti a questo punto, si attraversa la carrareccia e si prosegue seguendo le indicazioni del sentiero numero 108, che sale tra i maggiociondoli per poi deviare in direzione del Rifugio Orsi, fino a condurre ad una fontana in sasso ristrutturata di recente (per visitarla occorre abbandonare il sentiero per pochi metri, visto che si trova dalla parte opposta). Il sentiero continua a salire e, ormai, si vede di fronte a noi, tra le piante, la sagoma del Monte Ebro, sotto al quale si sbuca su di un sentierino che ne taglia il versante. Sempre seguendo le indicazioni del segnavia numero 108, si supera la costa di Pan Pregnone in direzione di Bocche di Crenna, ammirando uno splendido panorama della catena dal Giarolo all'Ebro e dei paesi dell'Alta Valle fino a Fabbrica Curone. Di fronte a noi, in lontananza, l'inconfondibile Rifugio sulla cima del Chiappo e, non distante, la palla radar del Lesima. Alla nostra sinistra, compare improvvisamente il paesino di Bruggi, proprio sotto di noi.
Il sentiero che stiamo percorrendo, superata la costa di Pan Pregnone, prosegue parallelo rispetto alla sterrata che dalle Stalle di Salogni conduce a Bocche di Crenna, tra il giallo dei fiori che lo riempiono e diventa via via sempre più stretto, fino all'arrivo nei pressi del valico, a 1553 metri, dove troviamo il cancello che separa dalla strada che sale dalle Capanne di Cosola. Giunti qui, non rimane che salire in direzione del Chiappo. Fatta eccezione per la prima parte di salita, che non si può evitare, ci sono poi due alternative: mantenersi a destra dove, nei pressi di un "ometto" in pietra parte il sentiero che taglia il versante del Monte Prenardo e conduce, in piano, sotto alla salita finale del Chiappo, oppure - e questo è quello che ho fatto io - scalare il Prenardo per poi ridiscendere nel punto in cui i due sentieri si ricongiungono.
La salita al Prenardo (mt. 1654) è piuttosto lunga - due rampe - ma non particolarmente faticosa e permette di godere di una splendida vista che spazia dall'Alta Val Borbera all'Alta Val Curone. Giunti sulla cima, vediamo il Rifugio del Chiappo ormai a portata di mano: è davvero questione di poco. Scendiamo infatti dal Prenardo e ci portiamo sotto all'ultima rampa di salita del Chiappo, che raggiungiamo in 10-15 minuti.
Dal Chiappo il panorama è meraviglioso: il Lesima e l'Alfeo racchiudono tra di loro le montagne della Val d'Aveto, mentre proseguendo con lo sguardo si incontrano, proprio sopra alle Capanne di Cosola, il Cavalmurone, il Legnà, il Carmo, l'Antola e il Buio. Sulla cima del Chiappo (mt. 1700), la statua di San Giuseppe e, poco più avanti, il caratteristico Rifugio nel quale è possibile fermarsi a mangiare qualcosa.
Per me oggi non è ancora il momento di mangiare, così mi siedo solo un po' sull'erba a godermi il fantastico panorama, mentre sui tavoli davanti alla baita, molte persone stanno consumando il loro pranzo.
Dopo una sosta di dieci minuti, mi rimetto in moto e mi preparo per la discesa, che nella prima parte ricalca il sentiero fatto all'andata, fino a Bocche di Crenna. Da qui, anziché riseguire il sentiero 108, che avevo preso all'andata, decido di scendere sulla sterrata che conduce alle Stalle di Salogni e, proseguendo, fino alla Strada Provinciale 113 della Val Curone, tra Salogni e Bruggi. Da qui, ritorno agevolmente alla macchina.
In totale, circa 4 ore e 30 minuti di cammino, di cui poco meno di 3 impegnate nell'andata - con diverse soste per foto - e poco più di una per il ritorno, fatto praticamente tutto d'un fiato, per un totale di 14.40 km.
Che dire, un buon allenamento per oggi, no?