LA VIA DEL REDENTORE
Da Caldirola al Monte Giarolo attraverso il sentiero numero 107
PARTENZA: Caldirola, piazzale parco giochi
ARRIVO: M.te Giarolo (mt. 1473)
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: circa 6,5 km
TEMPO DI PERCORRENZA: 2 h. 15 min. circa
SEGNAVIA: bianco-rosso 107 e, al ritorno, parte del bianco-rosso 121
Da Caldirola, è possibile raggiungere il Monte Giarolo attraverso numerosi sentieri. Tra tutti, quello che descriverò oggi, è sicuramente uno dei più particolari, perché non si snoda attraverso le piste da sci come la gran parte degli altri percorsi, ma anche perché è un itinerario relativamente nuovo.
E' infatti da poco che a Caldirola sono comparsi i segnavia numero 107, e per chi conosce la zona, la convinzione era che questo percorso, denominato "Via del Redentore", ricalcasse un sentiero già esistente, ma così non è: il sentiero num. 107 ricalca il sentiero già esistente solo in parte, per addentrarsi poi, a sorpresa, nella pineta.
La partenza del nostro itinerario è da Caldirola (Al), raggiungibile risalendo, da Tortona in circa 45 minuti, la SP100 della Val Curone. All'arrivo a Caldirola, una volta raggiunta la piazza del paese (Piazza XXIV Maggio), si prosegue verso il Villaggio La Gioia, fino ad incontrare, sulla sinistra, un ampio piazzale nei pressi dei condomini "S.Anna" e del Parco Giochi. Qui è possibile parcheggiare l'auto e si nota immediatamente, nei pressi della fermata Arfea, una bacheca in legno con la descrizione del percorso della "Via del Redentore".
Per pochi metri percorriamo la strada in discesa verso il paese di Caldirola, per poi imboccare subito la stretta stradina asfaltata che sale a sinistra e che conduce al "Villaggio Cristina".
Proseguendo oltre il "Villaggio Cristina" e le ultime case, la strada diventa sterrata e ci conduce nei pressi di un'azienda agricola, raggiunta la quale ci si trova di fronte a un bivio e occorre salire a sinistra imboccando il sentiero segnalato con il numero 107.
Il sentiero sale attraverso ampi prati offrendoci panorami sul Villaggio La Gioia, sui monti Panà, Ebro e Chiappo, per poi entrare in una faggeta. Uscendo dal bosco, il sentiero si fa più largo: lo seguiamo fino a raggiungere il punto in cui si trovava - anni fa, ora si trova a distanza di qualche centinaio di metri - la Fontana Bardoneto. In questo esatto punto, troviamo un cartello con il segnavia numero 107, che ci invita a salire sulla destra, verso la pineta.
Dopo alcune centinaia di metri, quando in noi - che conosciamo il sentiero - si è ormai fatta strada l'idea che il sentiero ricalchi in toto il vecchio tracciato che conduce al Giarolo, arriva la sorpresa: il sentiero svolta bruscamente a sinistra e si addentra nella pineta, risalendola attraverso numerosi tornanti alternati a tratti pianeggianti, in un tracciato completamente nuovo e particolarmente piacevole.
Giunti in prossimità dell'uscita dalla pineta, iniziamo a scorgere, tra gli alberi, scorci dell'Ebro e del Chiappo mentre, sul lato opposto, tra i pini fa capolino la cima di una delle antenne del Monte Giarolo, chiaro segnale del raggiungimento della nostra destinazione.
Superato un reticolato posto all'estremità della pineta, il sentiero ci conduce in leggera discesa ai piedi del Monte Giarolo, del quale raggiungiamo la vetta dopo una breve salita.
Sul Monte Giarolo (mt. 1473) è posta la Statua del Cristo Redentore, rivolta verso Tortona e qui posizionata per la prima volta nel 1901. Dalla posa dell'originaria statua, in bronzo, è tradizione rievocare ogni prima domenica del mese di Agosto, la "Festa del Redentore" o "Festa del Monte", con la celebrazione della messa sulla cima del Giarolo e il pranzo sui prati attorno alla vetta.
A cento anni dalla posa della statua, nell'anno 2001, a causa del logorio che la stessa presentava, si è provveduto alla sua sostituzione con una nuova statua in bronzo, posizionata nello stesso punto.
Oltre alla statua del Redentore, sulla cima del monte sono posizionate numerose antenne radiotelevisive.
Il panorama dalla cima del Giarolo è particolarmente vasto. Si possono scorgere il Lesima, il Chiappo, l'Ebro, il Panà, il Cosfrone, il Gropà (con il Rifugio di recente costruzione - purtroppo chiuso), l'Antola, il Buio, il Tobbio, la Val Borbera, la Val Curone, le pianure dell'Alessandrino, del Tortonese, del Vogherese, Varzi e la Valle Staffora, il Boglelio e il Penice.
Guardando nella direzione verso cui è rivolta la statua, nelle giornate di cielo terso, si può ammirare un fantastico panorama del Monte Rosa. Poco più a sud-ovest, il Monviso.
Al ritorno, anziché percorrere lo stesso sentiero, ho optato per una deviazione, scendendo verso l'antenna posizionata sul lato della Val Curone fino alla prima curva della sterrata, in prossimità della quale è posizionato un paletto con segnavia num. 200 (Anello Borbera-Spinti), raggiunto il quale ho abbandonato la strada per proseguire dritto in discesa.
Il sentiero che andiamo ad imboccare è il numero 121, che risale da Morigliassi (Al) fino al Giarolo e che percorriamo in discesa fino ad incontrare un bivio, ben segnalato, che a destra permette di raggiungere Caldirola. In prossimità del bivio, sul lato di Caldirola, a poche centinaia di metri, si può trovare una capanna in legno ("la Capanna dei 5 Orsi"), raggiungibile con una breve deviazione, ma non segnalata.
Ritornati sul sentiero verso Caldirola, lo si prosegue in leggera discesa fino all'uscita dalla pineta. Si iniziano a intravedere i primi scorci del Villaggio La Gioia e, mano a mano che si apre il panorama, vediamo di fronte un bel panorama dell'Alta Val Curone con i paesi di Forotondo, Lunassi e Salogni.
Proseguiamo sulla sterrata, che termina esattamente nel bivio nei pressi dell'azienda agricola che avevamo incontrato all'andata (arriviamo per l'altro sentiero, quello che all'andata avevamo evitato). Dall'azienda agricola, si riscende al Villaggio Cristina e compaiono anche i primi scorci di Caldirola. In pochi minuti, si ritorna al piazzale S. Anna, da cui era partita la nostra escursione.
Una bella camminata da fare tranquillamente in mezza giornata. Per chi è già stato sul Monte Giarolo, il sentiero 107 rappresenta comunque una bella alternativa perché si snoda su di un tracciato poco battuto e in generale poco conosciuto. Non molto panoramico, ma il tratto in pineta è veramente bello, specie se come me lo percorrete in autunno (ottobre 2012, come potete vedere dai colori delle foto qui sotto).
Un modo diverso di fare una camminata al Giarolo, diciamo.
L'escursione si sviluppa tutta in salita fino al Monte Giarolo, ma non si tratta assolutamente di una salita impegnativa. Basti pensare che il tratto più impegnativo è il primo, sull'asfalto, dalla partenza fino all'azienda agricola. La deviazione che ho proposto per il ritorno è comunque poco impegnativa e permette di variare un po' il sentiero, anche se i panorami sono comunque piuttosto simili.