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L'ANELLO DEL BRIC DI RONDANINA

Con partenza e arrivo a Rondanina, bella escursione ad anello tra val Brugneto e val Cassingheno

PARTENZA E ARRIVO: Rondanina (mt. 990)

TAPPE INTERMEDIE: Bric di Rondanina (mt. 1338), 

LUNGHEZZA DEL PERCORSO: poco più di 6 km 

TEMPO DI PERCORRENZA: circa 2 h. 30 min.

SEGNAVIA: cerchio giallo pieno+ 3 bolli gialli pieni sul crinale per raggiungere la vetta

 

Una bella mattina della scorsa estate, mi sono svegliato con l'idea di provare un'escursione in una zona delle quattro province che mai avevo frequentato prima di allora: la zona di Rondanina, comune ligure situato a cavallo tra la vallata del torrente Cassingheno e la val Brugneto. Così, con l'aiuto del volume di Schiavi "La catena dell'Antola" e con la compagnia di mio padre, ci siamo diretti in auto verso Rondanina, consapevoli che l'avvicinamento, da Caldirola, sarebbe stato decisamente lungo, per raggiungere la vetta della montagna che sovrasta il paese, il Bric di Rondanina. 

Svalliamo in val Borbera, quindi prendiamo a seguire per Carrega Ligure e, una volta raggiunte le Capanne di Carrega, svalliamo oltre Casa del Romano, seguendo le indicazioni per Propata, dove prendiamo il bivio per Rondanina, che raggiungiamo su di una stradina che si lascia sulla destra l'invaso artificiale del Brugneto. Strada lunga, di quelle che quando arrivi alla partenza del sentiero sei già stanco, ma ormai ci abbiamo fatto l'abitudine.

Parcheggiamo lungo la strada, non distante dalla piazzetta che precede le case del paese, proprio accanto all'imbocco di un sentiero con l'indicazione "Bric di Rondanina". Secondo l'itinerario che ci siamo preparati, però, questo sarà il sentiero su cui faremo rientro, visto che abbiamo letto della possibilità di concludere un percorso ad anello.

Allora non resta che cercare la partenza! 

Attraversiamo il paese, infilandoci tra le case e cerchiamo di individuare il bollo giallo pieno che sarà il nostro segnavia:  seppure un po' a fatica, lo troviamo, prendendo dopo poche decine di metri una stretta strada asfaltata che si inerpica sulla sinistra e che conduce in un punto da cui si gode una piacevole vista della val Trebbia dalle spalle del paese, con il campanile che svetta oltre i tetti rossi delle case. La strada conduce a una cappelletta votiva, quindi le passa accanto, proseguendo in ripida salita. Oltrepassati i ruderi di alcuni muretti in pietra, abbandoniamo la strada, che nel frattempo sta salendo più dolcemente, per prendere a sinistra una ripida salita - attenzione al bivio - dove un cartello in legno indica 1 ora e 20 minuti di cammino per raggiungere il Bric di Rondanina.

Il sentiero sale in maniera decisa, regalando belle viste panoramiche sulla vallata e prosegue accanto a numerosi muretti a secco, su un fondo pietroso, non propriamente il massimo per i nostri piedi. Fortunatamente, l'erba torna a farla da padrona e attraversiamo quindi una zona prativa con belle viste sulla vallata del torrente Cassingheno e sui suoi borghi. Mantenendosi sempre in salita (non abbiamo ancora smesso di salire dalla partenza!), ci godiamo un'ultima vista sui tetti delle case di Rondanina, già piuttosto lontani, quindi facciamo ingresso in un bel bosco, raggiungendo in breve quel che rimane di una fontana accanto a una parete rocciosa. La oltrepassiamo, quindi usciamo nuovamente dal bosco e, dopo una vista sui tetti di Rondanina, che ormai abbiamo aggirato, il sentiero conduce a un cancello nei pressi di una staccionata. Guardando il gps, pare che la staccionata, se risalita, conduca dritta in cima al Bric di Rondanina ma non ci sono sentiero segnati o, per lo meno, evidenti da seguire. Così decidiamo di seguire le segnalazioni e continuiamo a camminare sul sentiero che, oltre il cancello, prosegue a mezza costa spostandosi sul lato opposto della valle e regalando, di lì a poco, le prime splendide viste sul lago del Brugneto che sbuca tra gli alberi, ai piedi dell'abitato di Caffarena, che sovrasta un ramo del lago. 

Procediamo sul sentiero, che a un certo punto scende con uno stretto tornante, dove si trova un'indicazione: Rondanina a sinistra, Bric a destra. Mah, stentiamo a capire. Sicuramente, per il ritorno, dovremo scendere seguendo le indicazioni per Rondanina ma ci sfugge il perché, per raggiungere la cima della montagna, che ora è sopra alle nostre teste, ci si debba allontanare così tanto. Comunque, seguiamo le indicazioni.

Il sentiero, in leggero falsopiano, taglia a mezza costa il versante della montagna sul lato della val Brugneto e la vista si apre sulla cappelletta di San Rocco di Propata, sullo sfondo della quale compare ora la sagoma dell'Antola. Continuiamo a camminare in direzione di una cima rocciosa, che così a occhio parrebbe essere il Monte su Propata e aggiriamo, costeggiando la staccionata, i numerosi versanti della montagna, godendo sempre di viste splendide sul Lago del Brugneto. La mulattiera si fa più ampia e conduce nei pressi di una selletta, dove, dipinte sul tronco degli alberi, le segnalazioni ci invitano ad interrompere la nostra corsa verso il Monte su Propata e svoltare bruscamente a destra, risalendo il pendio della montagna. Finalmente! 

Da qui, la vista si apre sull'osservatorio di Casa del Romano, su Fascia e sul lungo crinale che conduce al Monte della Cavalla, alle spalle del quale si distinguono chiaramente le vette del Lesima e dell'Alfeo. Cambiamo direzione e risaliamo, inizialmente con una salita piuttosto morbida, il pendio, per poi fare ingresso nel bosco e, qui, iniziare a salire in maniera molto più ripida, seguendo un segnavia che ora si è trasformato in tre bolli gialli.

All'uscita dal bosco, poche decine di metri ci separano da una vetta piuttosto anonima, che scopriamo essere - come dipinto sul tronco di un albero - il Bric di Rondanina. Per fortuna non è tutto qui, perché altrimenti tutta questa fatica non sarebbe servita a nulla: camminiamo ancora per qualche metro, ed ecco che si apre una splendida vista che abbraccia due vallate, quella del Cassingheno e quella del Brugneto, con uno sfondo d'eccezione, composto dalle montagne della val d'Aveto, riconoscibili ad occhio nudo. Sul lato della valle del Cassingheno, Carpeneto appare in primo piano, ai piedi del Monte della Cavalla, poco più avanti ecco il paese di Cassingheno; di fronte a lui, Fontanigorda ai piedi del Monte Gifarco, poco distante Casoni e Canale. Sul lato della val Brugneto, ecco invece il lago, sulle rive del quale si riconoscono Caffarena, Bavastri e Garaventa. Panorama davvero splendido e insolito, con il lago a dare un tocco diverso a tutto il paesaggio.

Scatto un po' di foto, poi ci sediamo a mangiare qualcosa non distante da una pianta, con vista sulla valle del Cassingheno. Là in fondo, si riconoscono le rocce del Maggiorasca, vicino al Bue e al Croce Martincano. Si intravedono anche la Ciapa Liscia e il Crociglia. Bella montagna, il Bric, poco conosciuta ma decisamente panoramica.

Meglio rimettersi in viaggio per il ritorno, minacciose nuvole nere si addensano all'orizzonte, avvicinandosi dalla cima dell'Antola. Sai mai che ci andiamo a prendere qualche acquazzone estivo!

Abbandoniamo la cima del Bric di Rondanina, ridiscendendo nel bosco sullo stesso sentiero dell'andata. Raggiungiamo la selletta ove occorre abbandonare il sentiero verso Propata e svoltare - questa volta - a sinistra per aggirare le pendici del Bric, con una bella vista sul lago. La traversata non è propriamente breve, ma ci conduce di nuovo nei pressi del bivio che avevamo incontrato all'andata: così, anziché prendere in salita (sentiero da cui siamo saliti questa mattina), seguiamo le indicazioni in discesa per Rondanina, su di un sentiero inizialmente in perfetto stato, almeno fino ad arrivare in prossimità di un cancello. Oltrepassato il cancello, iniziano i problemi.

Eh si, perché il sentiero, con un secco tornante in discesa, svolta a destra e conduce in un punto in cui una frana lo ha letteralmente spazzato via. Il sentiero termina qui, davanti a noi solo sassi, alberi sradicati e mucchi di terra. 

Proviamo ad aggiare la frana, utilizzando il vicino prato che, nonostante le pendenze elevate, ci permette comunque di superare l'ostacolo. Ma il sentiero, oltre la frana, non è più riconoscibile, un po' per la folta vegetazione estiva, un po' per la frana che ha mutato l'assetto originario del luogo. Non abbiamo problemi di orientamento, perché il lago del Brugneto è ancora lì sotto ben visibile e, più in basso, intravediamo l'asfalto della strada per Rondanina, nei pressi di una cappella dove la strada scende in direzione di Montebruno. Vorremmo però cercare di ritornare sul sentiero, se solo lo vedessimo!

Ridiscendiamo il pendio, portandoci ad una quota più bassa e sempre camminando nell'erba alta, ecco comparire di fronte a noi Rondanina, non propriamente vicino. Peccato che in direzione del paese non si possa tagliare, perché il Bric di Rondanina, nel suo versante che domina l'abitato, è composto da rocce strapiombanti. Scendiamo ancora di quota, in direzione di un punto pianeggiante dove le montagne sembrano essere di argilla arenaria: è l'ultimo punto dove possiamo provare a vedere se c'è un sentiero, in caso negativo cercheremo di raggiungere in qualche modo l'asfalto. E un po' a sorpresa, arrivati in prossimità di questo crocevia, ecco magicamente ricomparire i segnavia del sentiero che avevamo perso: si incuneano in una stretta valletta ai piedi di un promontorio ove è posta una croce, quindi scompaiono tra gli alberi, con il sentiero che transita praticamente in quello che una volta era il letto di un ruscello. Non è particolarmente bello questo tratto di sentiero, tanto da farci pentire di non aver seguito, per il ritorno, lo stesso dell'andata. Ma giustamente, chi poteva saperlo?!

Così, camminando su di un fondo poco piacevole, in ripida discesa, vediamo finalmente spuntare il campanile di Rondanina tra gli alberi, rasserenandoci quanto meno per essere riusciti ad aggiustare la giornata nonostante l'inconveniente che, purtroppo, in montagna è sempre all'ordine del giorno. Arriviamo sull'asfalto, nei pressi della macchina, proprio sul sentiero che avevamo ignorato al mattino.

Bella camminata, ma se non volete incorrere nelle mie disavventure, fate attenzione a questo sentiero che si imbocca prima della piazzetta del paese (nella speranza che qualcuno, nel frattempo sistemi il sentiero nella zona franata)!

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A un passo dalla vetta
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