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L'ANELLO DI MASTARONE

Una lunga camminata su asfalto, a cavallo tra le valli Curone e Staffora

PARTENZA E ARRIVO: Serra del Monte (mt. 504)

TAPPE INTERMEDIE:  San Bartolomeo,  Colletta, Mastarone, Lavasello, Carona, Brignano Frascata, Mola

LUNGHEZZA DEL PERCORSO: circa 15,5 km 

TEMPO DI PERCORRENZA: 3 ore e 45 min. 

SEGNAVIA: 126 da Serra del Monte a Mastarone; non segnalato il resto del percorso

Attenzione: itinerario su asfalto

 

 

Va bene che camminare, per noi che amiamo la montagna, significa “sui sentieri”, ma oggi voglio allargare i miei orizzonti e includere, per la prima volta tra i miei itinerari, una camminata interamente su asfalto, che però non ha nulla da invidiare, in quanto a panorami, ad alcune delle più belle escursioni di montagna che ho già raccontato su queste pagine.

Lo sapete che spesso, partiti con l’idea di percorrere un itinerario, si è costretti a cambiarlo in corsa per i più svariati motivi: bene, è quello che è successo a me in questo caso. Quando al mattino ho raggiunto Serra del Monte, località della media valle, a cavallo tra Val Curone e Valle Staffora, l’idea che avevo in testa era quella di percorrere il sentiero 126, che, pur sviluppandosi in parte su asfalto, avrebbe dovuto condurmi a Biagasco. Peccato che, però, una volta terminato l’asfalto ho subito intuito che il sentiero per Biagasco era assolutamente impraticabile, eredità delle pesanti piogge autunnali. E allora mi sono reinventato questo itinerario ad anello che mi ha comunque consentito di fare parecchia strada (oltre 15 km), permettendomi di impegnare tutta la giornata.

A Serra del Monte la giornata è bella, soleggiata, per niente fredda. Parcheggiata l’auto ai piedi del paese, sulla strada di crinale che conduce a Mastarone, mi incammino sull’asfalto, con l’imbarazzo della scelta del panorama migliore: a sinistra la val Curone, a destra la valle Staffora. La strada corre tra le vigne e i campi coltivati, sullo spartiacque tra le due valli e regala viste imperdibili: dopo un primo tratto di discesa, si avanza in piano per un lungo tratto e a mano a mano che si cammina i panorami si fanno più ampi. Ai miei piedi, sul lato della val Curone, c’è Brignano Frascata con la lunga strada provinciale, mentre sul lato opposto ecco Cecima e le montagne che sovrastano Ponte Nizza. Quando la strada prende a salire, preannuncia l’arrivo tra le case di una piccola frazione, San Bartolomeo, che attraverso senza incrociare un’anima e, oltre la quale, la strada si sposta sul lato della valle Staffora, proseguendo in piano fino ad un bivio, dove tengo la sinistra e proseguo alla volta di Colletta, un gruppetto di case situate in una posizione estremamente panoramica, precedute da un bell’oratorio colorato di un rosa tenue che lo fa risaltare sotto al cielo azzurro della bella giornata invernale.

Oltrepassato Colletta, la strada scende e conduce al bivio per Momperone, che evito, seguendo la stretta stradina che, in salita, conduce verso l’oasi naturalistica di Mastarone, dove il maltempo ha fatto danni come testimoniano la strada chiusa al traffico e le numerose frane. Una mezza idea sul particolare terreno che compone queste montagne, sto iniziando a farmela e non è delle migliori, ma ne avrò la conferma solo poco più tardi. Camminando verso Mastarone, inizio a scorgere il campanile della bella chiesa, assieme a gran parte del parco che la circonda e dopo poco fa la sua comparsa anche il meraviglioso castello di Pozzol Groppo: raggiungo finalmente il cancello della tenuta, dove termina l’asfalto e dove, sulla destra, prosegue sullo sterrato il sentiero numero 126 per Biagasco.

Poche centinaia di metri in discesa mi bastano per capire che a Biagasco non ci arriverò mai: il terreno, impregnato d’acqua, sembra sabbie mobili e si affonda con entrambi i piedi. Cambio subito idea e torno sui miei passi, rimanendo indeciso sul da farsi. Ne approfitto allora per raggiungere uno degli ampi prati che precedono Mastarone, dove mi siedo sull’erba per mangiare qualcosa e scattare qualche foto da questa splendida posizione panoramica, con il castello di Pozzol Groppo che sembra essere a pochi passi. La sosta mi è servita per riflettere sul mio itinerario: tornare sulla stessa strada non mi va, e allora decido di tornare sui miei passi solo in parte, ovvero fino al bivio per Momperone, dove, anziché tornare verso Colletta, scenderò sulla strada di destra, che dopo alcuni tornanti mi conduce tra le case di Lavasello, frazione di Momperone, dove il mio passaggio tra le case è scandito dall’abbaiare dei cani. Continuo a perdere quota, raggiungendo finalmente un tratto di strada quasi pianeggiante, nei pressi dell’oratorio di N.S. della Guardia, datato 1922. Da qui, proseguo in piano fino a Carona, dove la strada costeggia i terreni del Golf & Country Val Curone e proseguo fino oltre il ristorante, dove abbandono la strada per svoltare a sinistra – sempre sull’asfalto – seguendo le indicazioni per Brignano Frascata.

La piccola stradina passa tra i campi da golf e prosegue piacevolmente in piano, permettendo di godersi lo splendido sole pomeridiano e consentendo di vedere le numerose frane che le piogge hanno causato. Fanno un po’ male i piedi, con gli scarponi da trekking, colpa dell’asfalto. Ci sarebbero volute le scarpe da ginnastica oggi, ma chi l’avrebbe detto che poi sarebbe finita così?

Dopo una bella passeggiata rilassante, raggiungo così la chiesa di Brignano Frascata e, poco distante, anziché entrare in paese, proseguo sulla strada per Serra del Monte, punto di partenza della mia camminata. Dopo un primo tratto pianeggiante, oltrepassato il bivio per Frascata la strada inizia a salire con sempre maggiore decisione e la vista è catturata dalla caratteristica vetta del Monte Penola, un paradiso per gli amanti del parapendio. E del resto, basta vedere quante persone si lanciano dalla cima della montagna per capire che oggi, con questa giornata, non sono l’unico che ha deciso di restare all’aria aperta il più possibile. Nonostante la salita, sole, colori e panorami ripagano ampiamente dalla fatica. Passo accanto a una cappelletta, nei pressi della frazione Mola, poi mi godo l’ultimo tratto pianeggiante fino a Serra del Monte, dove arrivo quando il pomeriggio è inoltrato e tutto il paesaggio è illuminato da una luce meravigliosa.

Quando ero partito, non pensavo minimamente che avrei percorso un itinerario del genere. Ma vi dirò che sono soddisfatto quasi come avessi scalato una delle più belle montagne!

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A un passo dalla vetta
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