DAL PASSO DELLA BOCCHETTA AL MONTE DELLE FIGNE
Una splendida traversata tra le valli Lemme e Polcevera
PARTENZA: Passo della Bocchetta (mt. 772)
ARRIVO: Monte delle Figne (mt. 1172)
TAPPE INTERMEDIE: pendici sud-est M.te Leco (mt. 860), Colla del Leco (mt. 945), pendici M.te Taccone, passo Mezzano (mt. 1066)
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: oltre 13 km (a+r)
TEMPO DI PERCORRENZA: circa 4 h. 30 min. (a+r)
SEGNAVIA: E1, per buona parte sovrapposto ad AV
Il Passo della Bocchetta è un valico che separa la val Lemme dalla val Polcevera, la provincia di Alessandria da quella di Genova, il Piemonte dalla Liguria. Nulla di nuovo, direte, fin qui: la gran parte dei percorsi escursionistici che ho seguito in questi anni si snodano proprio sulle terre di confine. Solo che questa volta andremo a fare conoscenza con un punto di confine nuovo, mai raccontato prima di oggi su queste pagine.
Bisogna sempre armarsi di molta voglia, la mattina, quando ci si deve preparare a un'oretta buona di macchina per raggiungere la partenza dei sentieri, ma la curiosità è tanta ed è proprio grazie a questa caratteristica che si rimane costanti e ostinati nel seguire le proprie passioni. Così, raggiungiamo il valico della Bocchetta passando per Voltaggio e per i Molini di Fraconalto, zone segnate dai lavori per la realizzazione del famoso Terzo Valico, come testimoniano gli imponenti cantieri che incontriamo lungo la strada. Quando vediamo sopra di noi le antenne del Monte Leco, è il segnale che ormai siamo arrivati: così, parcheggiata l'auto a bordo strada, raggiungiamo a piedi l'imbocco del sentiero non prima di qualche minuto dedicato a fotografare lo splendido paesaggio della val Polcevera che si gode dal valico, alle spalle della cappelletta su cui è impresso il suo nome. Accanto all'incisione su pietra dell'albo d'oro dei vincitori del "Giro dell'Appennino", si trova un pannello dell'Alta Via dei Monti Liguri (AVML) che indica la partenza della tappa numero 24 (Bocchetta-Colla di Praglia), che per buona parte seguiremo, salvo poi deviare nell'ultimo tratto. Seguiremo invece interamente il sentiero E1, itinerario escursionistico europeo a lunga percorrenza in fase di realizzazione.
L'imbocco, dicevamo: esattamente in corrispondenza del valico, guardando verso la val Polcevera, sulla destra si diparte una stradina lastricata che dapprima sale, quindi spiana per alcune centinaia di metri, riprendendo a salire in direzione del Monte Leco. Le viste si fanno subito importanti, ed è il Santuario della Madonna della Guardia di Genova, esattamente alla nostra sinistra, ad attirare l'attenzione. Il sentiero alterna tratti lastricati ad altri sterrati e ad un certo punto anche un guard-rail fa la sua comparsa, lasciandoci alquanto perplessi: è probabile però che sia stato installato perché, data la presenza delle antenne, la strada è di frequente passaggio. Dopo un tratto all'interno del bosco, un'ultima salitella ci conduce alle pendici sud-est del Monte Leco, dove troviamo un ripetitore e un cartello con le segnalazioni. Qui il sentiero svolta improvvisamente verso sinistra, tagliando le pendici del Monte Leco.
Si prosegue su di uno stretto ma panoramico sentierino, che prende quota attraverso alcuni tornanti e quindi transita proprio sotto alle antenne, regalando splendide viste del vallone di Cravasco. La giornata è serena, il cielo blu intenso, ma la foschia nelle valli interne oscura parte del panorama. Sembra però lentamente diradarsi, tanto che vediamo spuntare anche i Forti di Genova, sui crinali accanto alla Madonna della Guardia. Una volta completato l'aggiramento del versante meridionale del Leco, proseguiamo in piano attraversando un particolare paesaggio roccioso, con la vista di fronte a noi che ora si apre verso il Monte Taccone, il Monte delle Figne e il Tobbio, quest'ultimo quasi completamente nascosto dalla foschia.
Il sentiero prende a scendere di quota, raggiungendo una zona prativa in località Colla del Leco. Proseguiamo in discesa e successivamente in piano, seguendo la traccia di sentiero che ora si sposta sul versante opposto della valle e, quindi, oltrepassa un ampio prato, fino a giungere in un punto estremamente panoramico sulla vallata di Cravasco, dove incontriamo le segnalazioni del Comune di Campomorone dell'itinerario n. 5 per il Prou Perseghin.
Qui il fondo del sentiero si fa sassoso e la strada prende a salire con più decisione, aggirando uno dopo l'altro i numerosi versanti che precedono il Monte Taccone: occorre fare attenzione unicamente in un punto (segnalazione su una grossa pietra) dove, se non si sale seguendo il sentiero, si rischia di prenderne uno parallelo, più basso, che poi vi obbligherà a salire "fuori strada". Noi seguiamo correttamente le segnalazioni, iniziando una traversata lunga, ma tutto sommato piacevole, fino a giungere ai piedi del Monte Taccone. Peccato solo per la foschia, che inghiotte buona parte del panorama in direzione della val Lemme e del Parco Capanne di Marcarolo.
Completato l'aggiramento del Monte Taccone (sul quale, volendo, si può anche salire prendendo uno degli innumerevoli sentierini che ne raggiungono la vetta), raggiungiamo un caratteristico crinale contornato di rocce appuntite, con bella vista sia in direzione del Leco che in direzione del vallone che ospita i Laghi del Gorzente, che tuttavia non sono visibili da questo punto. Di fronte a noi, il Monte delle Figne. Proseguiamo in piano sul panoramico crinale, raggiungendo in breve Passo Mezzano, dove abbandoniamo le segnalazioni AV, che proseguono in direzione di Isoverde e della Colla di Praglia, per seguire invece il sentiero E1 alla volta della nostra destinazione. Attraversiamo un ampio prato in parte franato, dove stanno pascolando alcuni cavalli, quindi svoltiamo a sinistra in breve salita per raggiungere la pietrosa e panoramicissima vetta del Monte delle Figne, che ospita un particolare cippo posto qui dal CAI di Bolzaneto.
Che dire, la vista da qui sopra è da lasciare senza fiato e spazia dal Tobbio, al Rosa, al Monviso, al Beigua, a Punta Martin, alla Madonna della Guardia. In direzione dell'entroterra, invece, una fitta coltre di nebbia nasconde il panorama, ma sullo sfondo sbucano dal grigio le cime che compongono il lungo crinale dal Giarolo all'Ebro, dal Cavalmurone al Carmo, fino all'Antola. Montando lo zoom, riesco addirittura a trovare un fortunato scorcio del Lesima e uno del Maggiorasca. Senza dubbio, però, il punto più suggestivo da guardare sono i laghi del Gorzente, situati proprio ai piedi della montagna e oggi ancora più caratteristici, con la foschia che li lascia vedere nascondendone leggermente qualche angolo.
Siamo estremamente soddisfatti dell'escursione, ma si è fatto tardi perché il nostro brutto vizio di goderci il letto la mattina, unito alla lunghezza dell'itinerario e al tempo perso a fotografare, ci costringerà ora a un ritorno piuttosto di corsa. Ci sediamo su di una grossa pietra con bella vista sui laghi, per mangiare un panino veloce e un po' di cioccolato, quindi ci prepariamo per il ritorno. La foschia piano piano sta scomparendo, ma non c'è tempo di aspettare che se ne vada del tutto. Catturo ancora qualche immagine dalla vetta, poi mi rimetto in cammino con ancora negli occhi gli splendidi panorami di questo angolo di appennino.
Il ritorno è lungo, più del previsto, forse per la stanchezza che comincia a farsi sentire. Poi questo fondo pietroso, su cui cadere è un attimo (e infatti cado..) contribuisce ancora di più ai dolori e alle ammaccature che mi ritroverò addosso a fine escursione.
Gran parte del percorso del ritorno, comunque, è in discesa e ciò permette, se non altro, di restringere leggermente i tempi di percorrenza.
Quando passiamo sotto ai ripetitori del Leco, il sole sta calando e il cielo alle spalle del Taccone inizia a colorarsi di strane sfumature. Ce lo gustiamo mentre percorriamo l'ultimo tratto di percorso, raggiungendo la macchina quando ormai il buio è arrivato da una buona mezz'ora. C'è il tempo ancora per una foto notturna dal Passo della Bocchetta. Poi via, verso casa, tutto ammaccato. Ma l'escursione, in sè, è stata forse una delle più belle che ho mai fatto.
Le antenne del Monte Leco | Panorama verso la val Polcevera | Passo della Bocchetta |
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Il segnavia AVML | Imbocco del sentiero | |
Verso il Monte Leco | Il punto di svolta del sentiero | |
Il Monte Leco | ||
Vista verso la val Polcevera | Il versante meridionale del Leco | |
Panorama sulla val Polcevera | Vista verso Taccone e Figne | |
La Colla del Leco | ||
Il Leco alle spalle | ||
Il bivio per il Prou Perseghin | Risalendo i versanti del Taccone | Il bivio (prendere sentiero alto) |
Panorama verso il Leco | Aggirando il Taccone | |
Il Tobbio in lontananza | ||
I ripetitori del Leco | ||
Verso il crinale | ||
Il Monte delle Figne di fronte | Panorama verso i laghi | |
Passo Mezzano | Sul sentiero E1 verso le Figne | Cavalli al pascolo |
Verso la vetta | Oltre la nebbia le cime appenniniche | Monviso |
I laghi del Gorzente | La vetta del Monte delle Figne | |
Tobbio | Panorama dalla vetta | |
Punta Martin | Il Santuario della Guardia | |
Monviso | Maggiorasca | Rosa |
Tobbio e le alpi | Lesima | |
Tobbio | ||
In vetta | In vetta | |
Sulla strada del ritorno | Passo Mezzano | |
Verso il Taccone | La Madonna della Guardia | |
Taccone sullo sfondo | ||
Vista verso la val Lemme | Scendendo dal Taccone | |
La valle di Cravasco | ||
Ultima vista sul Tobbio | Colla del Leco | Le luci del tramonto |
Taccone e Figne | IMG_3210.jpg | La Guardia al tramonto |
IMG_3244.jpg | Arrivo al Passo della Bocchetta |