DAL PASSO DEL FAIALLO A PRA RIUNDU
Sui sentieri del Beigua Unesco Geopark, una splendida e panoramica tappa dell'Alta Via dei Monti Liguri
PARTENZA: Passo del Faiallo (mt. 1050)
ARRIVO: Prà Riundu (mt. 1096)
PASSAGGI INTERMEDI: Versante ovest M.te Reixa, Passo Vaccaria, Versante sud-est Rocca Vaccaria, Passo Crocetta, Rifugio Argentea, Passo Pian di Lerca, Cima Giassetti, Cima del Pozzo, Passo Notua, Piano del Bric Damè, Prato Ferretto
LUNGHEZZA DEL PERCORSO: 19 km circa (a+r)
TEMPO DI PERCORRENZA: poco oltre 6 h. (a+r)
SEGNAVIA: AV
Ovvero svegliarsi, una mattina di gennaio, convinti che sia la giornata giusta per andare "a camminare sul mare".
Non conosco bene queste zone, ma internet fortunatamente permette in pochi minuti di farsi un'idea dei percorsi e così, dopo averne messi sul piatto tre o quattro, abbiamo optato per questa tappa dell'Alta Via dei Monti Liguri, una camminata senza grossi dislivelli anche se piuttosto lunga e, fortunatamente, panoramicissima.
La cosa più complicata è raggiungere la partenza dell'itinerario, non tanto per la difficoltà di trovare la strada (in realtà piuttosto semplice) quanto per il tempo che, da casa, impieghiamo a raggiungerla: raggiungiamo Novi Ligure, dove entriamo in autostrada, sul raccordo tra A7 e A26 e proseguiamo fino a Masone, dove usciamo e seguiamo la provinciale fino al Passo del Turchino, punto in cui, oltre la galleria, prendiamo la provinciale del Faiallo. Non la conoscevo ma è una delle strade più panoramiche che abbia mai percorso, con una vista mozzafiato sulla riviera.
Raggiunto il Passo del Faiallo, dove troviamo numerose auto già parcheggiate, ci prepariamo e dopo aver incontrato le segnalazioni dell'Alta Via, iniziamo a seguirle. Le tacche AV bianche rosse si infilano nel bosco, quindi conducono in un prato dove sembrano perdersi e, non essendo pratici della zona, perdiamo qualche minuto guardandoci attorno, prima di scoprire che, in realtà, il sentiero si dirige verso una costruzione gialla, il B&B "La nuvola sul mare", passandovi sul retro. Eccoci allora finalmente davanti a una grande "porta" di legno su cui campeggia la scritta Alta Via dei Monti Liguri: ora il sentiero è chiaro, sbagliare non si può più e la nostra tappa può iniziare.
Il sentiero scende verso il fondovalle, lasciandoci un po' straniti perché eravamo convinti, invece, raggiungesse subito la linea di crinale. Arriviamo nei pressi di alcune costruzioni che paiono abbandonate, segnate sulle mappe come "Casa Tassara", dove sul tronco di un albero è indicata una deviazione per "Sorgenti dell'Orba - Canalone - Lago del Tino". Qui il sentiero curva verso sinistra e prende a salire all'interno di un fitto bosco, facendone uscita poco dopo, per proseguire a mezza costa su un sentierino colmo di pietre, con belle viste sulle vallate interne dell'Orba e fino al Monviso. Mentre camminiamo, di fronte a noi compare, in lontananza, una montagna carica di ripetitori, che capiamo essere il Beigua: ci piacerebbe raggiungerlo, ma questa traversata è già di per sé piuttosto lunga, tanto che non sappiamo se riusciremo ad arrivare fin là sopra. Vedremo.
Seguendo il sentierino a mezza costa, raggiungiamo in breve il Passo Vaccaria, ai piedi del versante ovest del Monte Reixa e oltre a un vento fortissimo, troviamo un'altra sorpresa ad attenderci: il mare, proprio davanti a noi. Questo spettacolo merita sicuramente qualche fotografia, prima di rimettersi in movimento sul sentiero che ora si snoda prevalentemente lungo la linea di crinale, in direzione della vicina Rocca Vaccaria, che ci limiteremo a lambire con il nostro itinerario. Come se fossimo su di un balcone, ci voltiamo ed ecco comparire alle nostre spalle, in tutta la sua bellezza, Genova. E' un punto di osservazione privilegiato sul capoluogo ligure, ma non sarà l'unico lungo il percorso.
E' sempre molto suggestivo camminare vedendo il mare, figurarsi vedendolo ai propri piedi, in un punto in cui, in linea d'aria, dista poco più di 5 km. Ma di questo itinerario, in particolar modo con la splendida giornata di oggi, colpisce anche il fatto di potersi voltare in direzione opposta al mare e vedere la catena innevata delle alpi così nitida da sembrare a due passi.
Proseguiamo sul sentiero che ora si sposta con decisione sul lato della riviera e muovendo in direzione di ponente, regala una meravigliosa vista sul profilo di Capo Noli, mentre dopo alcune centinaia di metri ecco comparire, in lontananza, la sagoma del Rifugio Argentea. E' molto caratteristico, soprattutto se ammirato da questo punto, con accanto e alle sue spalle montagne di roccia dai profili aspri - il Monte Argentea, il Rama e il Bric Resonnau - che precedono le Alpi Marittime innevate, mentre alle nostre spalle, la vista spazia fino a Punta Chiappa e alle Apuane.
Il sentiero alterna tratti pianeggianti a tratti in leggera discesa e continua ad offrire la scelta sulla vista verso il mare ovvero verso l'entroterra. Oltrepassato il Passo Cruxetta, raggiungiamo il bivio per il Rifugio Argentea, nel frattempo fattosi decisamente vicino, e per la vicina vetta dell'omonimo monte, ignorandolo per proseguire sul sentiero che si mantiene alle sue spalle in direzione dell'entroterra. Scendiamo leggermente sulla dorsale, attraversando ampi prati costellati da rocce di serpentinite, una costante per larga parte del percorso odierno, e dopo una meravigliosa vista del promontorio di Capo Noli incastrato tra l'Argentea, il Bric Camulà e il Rama, raggiungiamo il passo di Pian di Lerca, dove incontriamo i sentieri per Vara Inferiore e Arenzano, mentre Pra Riondo è segnato a 1 ora e 40 minuti di cammino. Raggiungere il Beigua comincia a diventare un miraggio.
Oltre il passo Pian di Lerca, il sentiero prende finalmente a salire, anche se solo leggermente, con belle viste sulla valle dell'Orba e su Vara Superiore, nella vallata di Urbe, ma - sorpresa delle sorprese - voltandoci, riconosciamo immediatamente le sagome dei nostri monti: la lunga dorsale dal Giarolo all'Ebro è, da qui, chiaramente riconoscibile e sembra essere a due passi. Raggiunta la piuttosto anonima Cima Giassetti, il sentiero prende a scendere brevemente fino a condurre alla Cima del Pozzo, dove troviamo una roccia con annessa statuetta della Madonna, voltata a proteggere le valli dell'Orba, e un riparo eretto dalla Comunità Montana Argentea nel 1995, sempre aperto. Poco distante, il bivio per Vallescura e la Fonte Spinsu e le indicazioni per il Rifugio Padre Rino. Un ultimo tratto di discesa, conduce al tratto forse più faticoso (l'unico) dell'intero percorso, con il sentiero che prende a salire, dapprima su fondo roccioso, quindi attraverso alcuni tornanti all'interno del bosco, alla volta del pianoro del Bric Damè, costellato di rocce, dove incrociamo il bivio per Vara Inferiore.
Qui il percorso svolta improvvisamente a sinistra, addentrandosi tra i pini marittimi (attenzione, alcune segnalazioni sono poco evidenti), scendendo con belle viste su Capo Noli e la Gallinara fino ai piedi del Bric Resunnou, aspra montagna rocciosa che costeggiamo e che precede appena il bivio per il caratteristico Monte Rama. Dalla selletta tra il Resunnou e il Rama, immortalo uno splendido scorcio di Genova.
Da qui, proseguiamo alla volta dell'immenso pianoro che ci troviamo di fronte, Prato Ferretto, dove troviamo ambienti particolarmente strani, una specie di "valle tribolata" simile a quella della val d'Aveto e dovuta ai movimenti tettonici di sollevamento risalenti addirittura al Quaternario (circa due milioni di anni fa), che hanno determinato differenti pendenze dei versanti montuosi. La strada, ora fattasi improvvisamente più ampia, supera il bivio per Piampaludo e corre sotto al versante meridionale della Cima Frattin, conducendo in breve alla Casa della Miniera, splendidamente affacciata sul mare e alla vicina Cappella degli Alpini. La vista si fa sempre più suggestiva, con il monte Sciguelo a dominare la scena e numerosi sono i punti panoramici da questo tratto di carrareccia, tanto che ci fermiamo spesso a scattare foto: monto lo zoom e catturo da vicino il golfo di Savona e Vado, Capo Noli preceduto dall'isolotto di Bergeggi, l'Isola Gallinara e Capo Mele, addirittura le montagne settentrionali della Corsica, oggi chiaramente visibili ad occhio nudo. Sul lato opposto, il panorama arriva da Genova, che sbuca alle spalle del Monte Rama, fino a Punta Chiappa, con le Apuane innevate a fare da sfondo. La giornata è splendidamente tersa, battuta da un vento fortissimo e gelido, e questo è chiaramente il risultato.
Il Rifugio Pratorotondo (Pra Riundu) è di fronte a noi, a meno di un chilometro di distanza, sormontato dalle antenne del Beigua, che oggi, come previsto, non riusciremo a raggiungere perché si è fatto decisamente tardi. Così, per risparmiare tempo, decidiamo di tornare sui nostri passi nei pressi dell'ultima curva prima di Pra Riundu, riportandoci nei pressi della Casa della Miniera per consumare, sulla poco distante panchina nei pressi della fonte, il nostro pranzo di giornata, che sarà necessariamente veloce, visto il clima gelido.
Ci rimettiamo in piedi e prendiamo la via del ritorno, che poi è la stessa dell'andata. Ma mai come oggi, è un piacere avere la possibilità di percorrere, seppur a ritroso, lo stesso percorso del mattino, potendone ammirare di nuovo gli splendidi panorami.
Il ritorno procede spedito fino al pianoro di Bric Damè, poi a causa di qualche acciacco ci troviamo costretti a rallentare il passo, anche a causa del fondo sassoso di molti tratti del percorso e così, inizia inevitabilmente a farsi tardi. Per la carità, un tramonto da questa dorsale non si butta mai via, ma diciamo che - dai nostri calcoli - avremmo dovuto ammirarlo all'incirca da Passo Vaccaria e invece, il sole inizia a scendere quando siamo al riparo di Cima del Pozzo e completa la sua discesa, scomparendo alle spalle delle Alpi Marittime, quando abbiamo da poco oltrepassato l'Argentea. Questo mi permette di scattare meravigliose immagini della riviera di ponente al tramonto, con le luci delle città che iniziano, una dopo l'altra, ad accendersi e il mare azzurrissimo ai nostri piedi. Di fronte a noi, mentre percorriamo la dorsale, anche Genova inizia ad illuminarsi, mentre il cielo alle sue spalle di fa rosa.
Il vento incessante ci accompagna fino ai piedi del Monte Reixa, a Passo Vaccaria, dove improvviso sopraggiunge il buio. Ne approfitto così per testare il regalo di Ilaria, che conosce i miei gusti e mi ha fatto la sorpresa natalizia di una bella lampada frontale: e meno male che c'era, direi, perché la discesa sul fondo sconnesso verso Casa Tassara sarebbe altrimenti stata impossibile da portare a termine senza farsi del male.
L'ultimo tratto di sentiero è la ripida salita fino al B&B, dove arriviamo quasi all'ora di cena. Non siamo nuovi a queste esagerazioni, ma oggi siamo in parte scusati da qualche problemino fisico che ci ha costretti a rallentare il passo lungo gran parte della via del ritorno. Arriviamo al Faiallo sfiniti, ma entusiasti per la splendida camminata, tanto che non vedo l'ora di arrivare a casa per scaricare le foto dalla macchina fotografica: oggi mi sento come se custodisse un tesoro.
La partenza del sentiero | Scendendo verso Casa Tassara | Casa Tassara |
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A mezza costa sul versante del Reixa | I ripetitori del Beigua | Il mare da Passo Vaccaria |
Verso la Rocca Vaccaria | ||
Genova e il mar Ligure | Genova | Un tratto del sentiero |
Sentiero sul mare | Capo Noli in lontananza | Genova |
Panorama verso Arenzano | Verso il Rifugio Argentea | |
Il Monviso | Discesa verso Passo Cruxetta | |
Passo Cruxetta | Bivio per il Rifugio Argentea | Capo Noli tra Argentea e Rama |
Bric Camulà e sullo sfondo Capo Noli | Scendendo verso Pian di Lerca | Passo Pian di Lerca |
Vara | ||
Il mare da Cima Giassetti | Scorcio del mare da Cima Giassetti | |
Riparo Cima del Pozzo | ||
Pianoro del Bric Damè | Panorama verso le Alpi | Capo Noli dal Bric Damè |
Verso il Bric Resunnou | Verso Prato Ferretto | |
Bric Resunnou | Il Monte Beigua | Genova e il Monte Rama |
Genova e il Monte Rama | ||
Prato Ferretto | Vista da Prato Ferretto | |
Panorama da Prato Ferretto | Versante sud Cima Frattin | La carrareccia verso Pra Riundu |
La casa della miniera | Cappella degli Alpini | Casa della Miniera |
Panorama verso Levante | Cappella degli Alpini e Genova | |
Il Monte Sciguelo | ||
Il Rifugio Pratorotondo | Genova | |
La riviera di ponente | Bergeggi e Capo Noli | La Gallinara e Capo Mele |
Punta Chiappa e le Apuane | Le montagne della Corsica | |
Cima del Pozzo | Cima del Pozzo | |
Rifugio Argentea | ||
Le luci del tramonto | Genova al tramonto | |
Il Rifugio Argentea al tramonto | Dall'Argentea al Beigua | |
Capo Noli e l'Argentea | ||
Monviso | ||
Scende la sera su Genova | ||
Tramonto sul golfo di Savona |