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18 ottobre 2017

OTTOBRATA SUL MONTE CHIAPPO

Breve escursione al Chiappo in una splendida giornata autunnale

DATA ESCURSIONE: 15/10/2017

PARTENZA: Stalle di Salogni

ARRIVO: Monte Chiappo (mt. 1700)

TEMPO DI PERCORRENZA: 2 h 15 min. circa (a+r)

DIFFICOLTA': E

SEGNAVIA: non segnalato fino a Bocche di Crenna; 200 fino al Monte Chiappo

 

In realtà oggi avrei voluto raccontarvi una delle escursioni più vecchie, magari della scorsa primavera, visto che con il passare del tempo poi rischio di dimenticarmi i punti salienti degli itinerari da descrivere. Però domenica ho avuto l'occasione di una veloce camminata sul Monte Chiappo e la giornata è stata talmente bella che mi sembrava un peccato non parlarvene subito.

L'ottobrata è nel suo pieno e i colori sono così accesi che sembrano incendiarsi: più si sale in alto più sono intensi e il cielo, blu come non mai, accentua ancora di più il contrasto regalando alla vista sensazioni quasi dimenticate, abituati com'eravamo ai gialli slavati del secco periodo estivo. Già al mattino, appena arrivato a Caldirola, non perdo tempo e corro a scattare qualche foto al paese circondato dalle meravigliose tinte autunnali, ripromettendomi che al pomeriggio salirò ancora più in alto.

Alle stalle di Salogni c'è una quantità di macchine che nemmeno a ferragosto. Il Monte Chiappo spunta oltre il giallo delle foglie con il suo rifugetto di legno e sembra ancora tanto distante, per ora. Mi incammino per la sterrata e la prima cosa che balza agli occhi è la tremenda differenza di temperatura tra i tratti di sentiero al sole, dove si suda come ad agosto, e quelli all'ombra, dove l'aria è più che fastidiosa. 

A mano a mano che si avanza sull'ampia carrabile, i colori aumentano e nonostante quella di oggi sia solo una passeggiata, comincio ad accorgermi di stare perdendo troppo tempo in foto, ma che ci vuoi fare, è più forte di me. Si incontra tanta gente che sta già scendendo, d'altra parte l'ora è tarda e oggi sono io ad invidiare chi ha potuto essere là sopra fin dalla mattina. Ma vuoi mettere, il pomeriggio?

Questo è l'orario più bello, tra poco tutto si colorerà della luce rossastra che precede le ore del tramonto e sarà una meraviglia, da là sopra, guardare tutto il mondo giù in basso, compresa quella pianuraccia dove tra non molto dovrò mio malgrado tornare per una nuova, lunga, settimana.

L'arrivo a Bocche di Crenna è scandito dall'immancabile soffio del vento, che sbuca dal lato valborberino del valico facendomi istantaneamente venire i brividi: meglio incamminarsi, e anche veloce, lungo la dorsale del Chiappo, seguendo sotto un bel sole la ripida staccionata oltre la quale ben presto sbucano i tetti di Bruggi, ancora baciati dalla luce pomeridiana.

Le salite del Prenardo sono sempre una in più di quelle che mi ricordavo e immancabilmente, quando sono in cima, mi volto alle spalle per vedere se anche oggi la sagoma del gruppo del Rosa e del Cervino sbuca nelle vicinanze delle antenne del Giarolo: la risposta, ovviamente, è sì. Scatto ancora qualche immagine, poi via per l'ultima ripida salita, quella che mi condurrà sulla vetta del Chiappo, dove continua ad esserci un grande via vai di persone, tra chi arriva, chi parte e chi è seduto a godersi l'ultimo sole di giornata.

Quando arrivo sulla cima, il consueto panorama mi si para davanti agli occhi e nonostante sia scontatissimo, continua a non stancarmi mai. Monto lo zoom e avvicino immediatamente il trapezio del Monte Ragola, la prima cima che riconosco tra quelle più lontane. Poco distante, la Ciapa Liscia, il Bue e il Maggiorasca, poi il Tomarlo, il Penna, l'Aiona e il Ramaceto. Ancora più lontano, fanno capolino le Apuane, con una cima che, a prima vista, sembra essere quella del Pisanino: peccato che non ho con me un treppiede, tremo troppo per scattare foto ferme e quindi il risultato non sarà sicuramente dei migliori. Verso la val Borbera, le catene delle montagne si susseguono rapidamente, intervallate da una leggera foschia che rende le fotografie ancora più complicate di quello che già sono, ma è molto suggestivo fotografare le persone che si allontanano dalla vetta con questo insolito sfondo.

Bello, bellissimo. Una foto insieme al San Giuseppe sulla cima, un saluto a Lesima e Alfeo ed è già il momento di ridiscendere: purtroppo non c'è tempo di attendere il tramonto, almeno per oggi e a malincuore dovrò rinunciare a questo spettacolo. Ma per le giornate più fredde, un posto è già prenotato e sarà sicuramente il mio.

La luce del sole si fa sempre più forte e colorata, almeno fino al mio arrivo a Bocche di Crenna, dove saluto il sole che scompare tra i tronchi di una pianta. Scendo all'ombra fino alle stalle, guardando il rifugio del Chiappo ormai lontano e pensando a quanto sia fortunato chi ancora può godersi il tramonto da là sopra: in val Curone sta già scendendo la sera e quel tipico silenzio di questo momento della giornata. Tiro un respiro forte, come per raccogliere quanta più aria possibile, prima di salire in auto e tornarmene a casa: è già il momento di salutare le mie montagne ma con una giornata così, credo proprio che sia valsa la pena di compiere questa veloce toccata e fuga.

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A un passo dalla vetta
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