PARTENZA: cappelletta di Minceto (mt. 680 ca.)

ARRIVO: Bastia (mt. 670 ca.) - N.B.: da Bastia a Crocefieschi rientro su asfalto

LUNGHEZZA DEL PERCORSO: circa 5,5 km fino a Bastia (solo andata) - circa 13 km fino a Crocefieschi (solo andata)

TEMPO DI PERCORRENZA: poco meno di 2 h. fino a Bastia (solo andata) - oltre 4 h. 30 min. fino a Crocefieschi (solo andata)

SEGNAVIA: XX giallo fino al bivio per Bastia; tre bolli gialli dal bivio a Bastia

 

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La nostra giornata, in realtà, era appena arrivata a metà. O forse nemmeno?!

Il tutto per un'idea malsana che ci è venuta mentre stavamo camminando, verso Minceto: deviare, sulla strada del ritorno, verso Bastia, visto che non ci eravamo mai stati e che il sentiero non sembrava particolarmente lungo. Così, appena terminato il nostro veloce pranzo ai piedi della cappelletta di Minceto, ci rimettiamo in cammino con già questa idea fissa in testa, proprio mentre Bastia fa capolino tra gli alberi, di fronte a noi, ai piedi dell'omonima rocca.

Ripartiamo, sul sentiero da cui siamo arrivati poche decine di minuti prima, marcato con la doppia X gialla, che ora sale leggermente, tra splendidi colori autunnali, costeggiando alcune imponenti rocce sulle quali si intravede quel che rimane di alcune vecchie lapidi. Ci manteniamo per alcune centinaia di metri sull'ampia carrareccia, poi la abbandoniamo per prendere in ripida salita, a destra, una stretta stradina dove, sotto alle foglie, fa capolino addirittura un po' d'asfalto. La salita è lunga e si infila in un bel bosco illuminato dal sole, dove finalmente spiana, portandosi sul lato della val Vobbia e regalando splendide viste del Monte Reale, da questa angolazione appuntito come mai lo si era visto prima, di Marmassana e di Griffoglieto.

Il sentiero avanza nel bosco mantenendosi grosso modo pianeggiante e, oltrepassata una selletta, ci conduce nuovamente nei pressi del tornante da cui si ammira la meravigliosa visuale sul Monte Cravì e sul Castello della Pietra. Ancora qualche foto, mentre due escursionisti provenienti dalla nostra stessa direzione ci sorpassano, quindi ripartiamo in leggera salita e piuttosto velocemente risaliamo le pendici del Bric dell'Aiuola, raggiungendo, oltrepassata l'ennesima selletta, l'incrocio con il sentiero per Bastia. Che fare?

E' già abbastanza tardi, sono circa le 15.45, e un po' troppo avventurosamente decidiamo di dirigerci verso Bastia, ignorando il fatto che con questa mossa ci allontaneremo da Crocefieschi, luogo da cui siamo partiti e dove dobbiamo fare ritorno. Non chiedeteci perché, ma abbiamo la convinzione che il sentiero per Bastia sia corto.

Abbandoniamo così il sentiero diretto al Reopasso per svoltare a destra sul più stretto sentierino diretto a Bastia e marcato con tre bolli gialli, che però tende subito a farsi più ampio e ci stupisce con i suoi panorami sul Monte Figogna, su cui svetta il Santuario della Madonna della Guardia, e sul Monte Leco. Più ridiscendiamo le pendici del Bric dell'Aiuola, più il panorama si apre anche alla nostra sinistra e ci permette di scoprire il versante roccioso - come del resto dice il nome - del Bric delle Ciappe, che avevamo invece aggirato sul versante opposto, quello della valle Vobbia.

Sono panorami inediti, in un certo senso, non avendo mai camminato in queste zone prima d'ora. Il sentiero, nella prima parte, alterna tratti scoperti a tratti boscosi, quindi si snoda prevalentemente all'interno del bosco con numerosi saliscendi - compresa una deviazione realizzata dopo che il sentiero originario era, probabilmente, franato - e pur non essendo particolarmente faticoso, fatta eccezione per qualche ripida ma breve salitella, ci sta comunque stancando. Anzi, a dirla tutta, forse il sentiero per Bastia non era così corto....

Guardiamo il GPS, siamo circa a metà strada e meno male che almeno, alla nostra sinistra, compaiono ora le Rocche del Reopasso nel loro versante "meno conosciuto", quello della valle Scrivia, a segnalarci che qualcosa, nel paesaggio circostante, è cambiato. Non siamo nemmeno soli, a dirla tutta, perché un cagnolone di alcuni signori che abbiamo incrociato lungo il percorso ha deciso di voler "giocare" con noi a tutti i costi e così, ogni due minuti, siamo costretti a fermarci sul bordo del sentiero per lasciarlo passare alla velocità di un fulmine, per poi vederlo inchiodare e tornare indietro di corsa dai padroni.

E' destino che sarà lunga arrivare a casa, stasera.

Il sentiero esce finalmente per un attimo dal bosco e ci porta in vista di Crocefieschi (lontanissimo!!), quindi prende a scendere e ci conduce in un punto estremamente panoramico da cui, se non altro, posso estrarre la macchina fotografica e mettermi a scattare qualche bella foto. La vista è su entrambi i versanti: a sinistra il Reopasso, illuminato dalle luci del tramonto, a destra il Monte Reale e, ai suoi piedi, Ronco Scrivia, mentre sotto di noi vediamo i tetti delle case di Pietrafraccia. Sullo sfondo, le sagome del Tobbio e del Monviso.

Splendida vista, splendido tramonto: questo significa che è tardi. Molto tardi! Quando ci siamo resi conto che avevamo ormai irrimediabilmente allungato la nostra escursione, avevamo calcolato che saremmo arrivati a Bastia all'incirca in un'oretta, per le 16,45, più o meno. Ora invece sono sì, le 16,45, ma ancora non vediamo i tetti del paese di Bastia! Urge accelerare....

Abbandoniamo lo splendido tramonto per scendere a rotta di collo (per quanto si possa, vista la stanchezza e il sentiero, ora decisamente brutto) verso Bastia e finalmente, dopo una decina di minuti, giungiamo in vista delle case. Il fondo pietroso ci sta rovinando le ginocchia, ma fortunatamente dopo poco, il sentiero smette di scendere ripido e, oltrepassato il bivio per la Rocca di Bastia, la aggira ai piedi, conducendo davanti al Santuario, dove arriviamo che è praticamente quasi buio.

Il luogo è splendido: il Santuario è preceduto da una scalinata e si trova esattamente sul confine tra il territorio di Busalla e quello di Ronco Scrivia: di fronte al Santuario, un enorme montagna di conglomerato, la Rocca di Bastia, sulla cui parete, in una nicchia, è posta una statua della Madonna, che guarda dritta verso il Santuario.

Il tempo di qualche foto, poi, un po' sconfortati, guardiamo l'ora: sono le 17.15 e Crocefieschi, dove si stanno accendendo le prime luci, è lontanissimo. Sarà una di quelle giornate da ricordare....

Ci incamminiamo sull'asfalto, in discesa, ammirando gli ultimi panorami sulla Rocca di Bastia, in cima alla quale si trova una croce, ora illuminata. Raggiungiamo in breve la frazione di Semino, quindi eccoci a Camarza, dove incrociamo la provinciale che collega Busalla a Crocefieschi. La strada da Camarza a Crocefieschi è infinita e, soprattutto, estremamente trafficata in questo sabato sera invernale. E farla al buio, vi dirò, non è un'idea brillante, ma non possiamo fare diversamente.

Le luci di Crocefieschi sono un miraggio e anche quando si avvicinano sempre di più, sembrano ancora troppo lontane. Le raggiungiamo alle 19,15, sfiniti.

Oggi abbiamo imparato una cosa nuova: il sentiero di Bastia non è corto. E meno male che siamo potuti arrivare all'asfalto, perché fossimo stati sui monti, senza luce e tutto il resto, probabilmente ci starebbero cercando ancora adesso!