top of page

Da Sori a Santa Croce


Panorama da Santa Croce
Panorama da Santa Croce

Dettagli del percorso e traccia

Zona geografica: Zone limitrofe/Riviera di levante

Località di partenza: Sori (GE), mt. 14

Località di arrivo: Sori (GE), mt. 14

Tappe intermedie: Pieve Alta (mt. 167), Monte Santa Croce (mt. 518)

Lunghezza percorso: 7,1 km circa

Tempo indicativo di percorrenza: 3,00 h. circa

Segnavia: doppio quadrato rosso

Difficoltà: E

Traccia GPX


L'escursione

Ci eravamo tenuti, come di consueto, i mesi invernali per le escursioni in riviera convinti di trovare indubbiamente un meteo migliore rispetto alle nostre zone. Così era stato, e avevamo potuto sperimentarlo in occasione del trekking al Tardia di Ponente, nel parco del Beigua di qualche settimana prima. Peccato che poi una bella nevicata abbia ricoperto anche i rilievi immediatamente alle spalle del mare, in particolare quelli alle spalle della riviera di ponente, costringendoci così a cambiare mèta.

Abbiamo pensato allora di raggiungere in auto la riviera di Levante e da qui partire per una semplice escursione nei dintorni: era stato un mio collega a parlarmi del Monte Santa Croce, dicendomi che raggiungerlo da Pieve Alta era veramente una sciocchezza; così, per non fare tutta quella strada per fare un giretto troppo breve, abbiamo pensato di allungarlo partendo da Sori e cercando, nei limiti del possibile, di inventare un anello.

A Sori parcheggiamo lungo via Teriasca e la prima cosa che ci colpisce è il caldo tremendo che fa, per essere la fine di gennaio. Mettiamo scarponi, zaino e ci incamminiamo in salita fino a raggiungere l'Aurelia, che attraversiamo prendendo, poco oltre (direzione Genova) il semaforo del bivio per il centro di Sori, via Manin in salita a destra: all'imbocco della scalinata sono ben visibili le segnalazioni del sentiero "doppio quadrato rosso" per Monte Santa Croce e Monte Cordona. Saliamo sull'asfalto della pedonale, raggiungendo l'intersezione con via Solimano e proseguiamo diritti su una ripida scalinata, al termine della quale il percorso svolta a destra e prosegue lungo una crosa con belle viste su Sori e sul Monte di Portofino.

Imbocchiamo via Priaruggia a sinistra, incuneandoci nella stretta viuzza che attraversa le case offrendo, di tanto in tanto, scorci sulla riviera, prima di piegare a sinistra e proseguire pianeggiante per un comodo tratto panoramico (anche) sul caratteristico sottostante cimitero di Sori (!). I due quadrati rossi, sovrapposti al Sentiero Liguria, proseguono in salita verso destra e dopo un'ulteriore tratto di salita sulla crosa sbucano nei pressi del centro sportivo di Pieve Alta: proseguendo su via San Gaetano, attraversiamo la strada e, in salita sulla crosa raggiungiamo la piazza di Pieve Alta, dove si trova la bella chiesa della frazione. Qui rimaniamo per un istante indecisi sul percorso da seguire, perché le segnalazioni non sono così evidenti: gettando un occhio al gps, però, notiamo che non occorre seguire la rotabile bensì attraversare la piazza e seguire in salita prima Via Alla chiesa e poi Via San Bernardo.

I panorami sono splendidi, con la chiesa di Pieve e il Monte di Portofino sullo sfondo e finalmente la vista si apre anche verso Genova e la Riviera di Ponente, alle cui spalle i rilievi imbiancati ci ricordano che abbiamo fatto bene ad evitare il Beigua per la nostra camminata. Incontriamo un bivio ed evitiamo il sentiero segnato con tre bolli rossi diretto a San Bernardo, per tenerci a destra sul sentiero due quadrati rossi diretto al Monte Cordona: ci infiliamo in una ripida scalinata e continuiamo a guadagnare quota: seguiamo le segnalazioni che proseguono lungo le crose di Via Consiglietto, Via Pelato e Via delle Chiappe, infine una ripida scalinata preannuncia un tratto (finalmente!) leggermente pianeggiante ed il successivo inizio del (finalmente!) sentiero.

Avanziamo con un comodo percorso vista mare, panoramico sulla sottostante chiesa di Pieve Alta e raggiungiamo la località Cisternone Costa, punto da cui ha inizio il cosiddetto "Sentiero dei Misteri", che ci accompagnerà in una sorta di "via crucis" fino alla sommità del Monte Santa Croce. Il percorso sterrato sale costantemente, alternando belle viste sul mare ad altre verso l'entroterra di Sori: fanno la propria comparsa le frazioni di Capreno, Teriasca e l'imponente viadotto autostradale alle spalle di Sori, rispetto al quale ci troviamo esattamente sopra in questo momento; sullo sfondo il Monte Cornua alle cui spalle spunta la sagoma del Caucaso. Continuiamo a salire seguendo il percorso che tocca le edicole sacre dei misteri e lungo il quale si trovano tracce di antichi muri a secco: a mano a mano che guadagniamo quota, la vista del Golfo Paradiso si fa più completa e suggestiva. Superato un ultimo tratto con un rimboschimento a pino nero, alcuni tornantelli in salita ci accompagnano alla vetta del Monte Santa Croce, dove si trova l'omonimo santuario, di origini molto antiche.

Sulla cima della montagna ci sono molte persone a godersi il tepore di questa giornata quasi primaverile, anche se in vetta non manca un pochino di neve, che presumiamo avrà vita breve. Ci sediamo su un tavolino libero per mangiare qualcosa godendoci lo spettacolare panorama sul mare, poi ne approfitto per un po' di foto: ai nostri piedi la riviera di levante da Pieve a Bogliasco a Nervi , più in lontananza le vette imbiancate del Beigua e la lanterna di Genova che spunta appena. Di fronte a noi, le numerose antenne del Fasce mentre con lo zoom riesco a catturare in lontananza una bella visuale del Caucaso, del Maggiorasca, dell'Aiona e del Ramaceto.

Per la discesa vorremmo evitare di percorrere lo stesso percorso dell'andata, per lo meno in parte e così decidiamo di utilizzare il sentierino non segnalato che scende dritto per dritto accanto al Santuario di vetta in direzione di Pieve Ligure: poco evidente nel primo tratto, il sentiero si fa via via migliore anche se molto ripido e da percorrere con un po' di attenzione perché molto scivoloso in alcuni punti. La vista è invidiabile e non si sa se guardare dove si mettono i piedi o se procedere con il naso per aria alla ricerca di qualche scorcio da cartolina. Superato il tratto più insidioso del percorso, continuiamo a scendere ignorando un successivo bivio (quello del sentiero "delle pigne") e seguiamo una recinzione fino ad un punto in cui il sentiero svolta a sinistra e prende la direzione del Monte di Portofino. In basso di fronte a noi vediamo la chiesa di Pieve Alta ancora molto lontana, ma non dobbiamo dimenticare che così velocemente come abbiamo guadagnato quota, ora la perderemo e faremo piuttosto in fretta a raggiungerla.

Il sentiero infatti confluisce ben presto in una crosa, che scopriremo essere la Via Pelato già percorsa in mattinata: da qui, scendiamo tra scalette, crose e asfalto su un percorso che solo in parte ricalca quello dell'andata, aiutandoci con il gps e godendoci lo spettacolo del mare che si colora dell'arancione del tramonto, scendiamo fino a Sori. Una camminata non lunga né impegnativa, ma sicuramente faticosa per l'importante dislivello: ampiamente ripagato dai panorami che solo il Golfo Paradiso sa regalare.



Photogallery



Comments


A un passo dalla vetta
bottom of page