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L'anello del Lago Nero


Sul Groppo Rosso
Sul Groppo Rosso

Dettagli del percorso e traccia

Zona geografica: Zona Trebbia e Aveto/Val d'Aveto

Località di partenza: Rocca d'Aveto (mt. 1265)

Località di arrivo: Rocca d'Aveto (mt. 1265)

Sviluppo: Rifugio Astass, Groppo Rosso, Monte Roncalla, Lago Nero, Sella Costazza, Monte Bue

Lunghezza: circa 10,9 km (anello) 

Tempo indicativo di percorrenza: circa 4,30 h. (anello)

Difficoltà: E

Segnavia: rombo giallo pieno, 198, 197, 001, 011x, 011, 001, 190

Traccia GPX


L'escursione

Durante uno degli ultimi soggiorni in val d'Aveto - sapete che abbiamo questo vizio di concederci qualche giorno per provare nuovi percorsi in questa valle che, altrimenti, è difficilmente sfruttabile per escursioni in giornata, almeno per noi del basso piemonte - siamo riusciti a rimediare ad una mancanza che puntavo di colmare da tempo. Sto parlando del Lago Nero, che avrei voluto visitare qualche anno fa di ritorno da un'escursione ad anello attorno al Monte Ragola salvo poi fermarmi dopo che Ilaria (la voce della verità in quel caso) mi aveva fatto notare che non ce l'avremmo mai fatta se non tornando a notte fonda. Così, neanche a dirlo, il Lago Nero era in cima alle cose da vedere, questa volta. Avendo però meno fretta, abbiamo deciso di raggiungerlo con un più lungo percorso da Rocca d'Aveto, anziché dalle più brevi vie che salgono dal Passo dello Zovallo, approfittandone per salire su qualche vetta che mai avevamo visitato.

Di buona mattina abbandoniamo il nostro b&b e ce ne andiamo a fare la fila nel negozio di alimentari di Roncolongo, perché cadesse il mondo, io voglio vederlo cadere mangiando un panino con la mortadella (anzi con QUELLA mortadella). Con i panini nello zaino raggiungiamo in auto Rocca d'Aveto e parcheggiamo nei pressi della partenza della seggiovia, preparandoci alla nostra impegnativa camminata, che prenderà le mosse dallo stesso sentiero già affrontato alcuni anni prima per raggiungere il Monte Maggiorasca, contrassegnato dal segnavia rombo giallo pieno. La salita inizialmente è faticosa, ma ripagano gli splendidi scorci sulle vette del Maggiorasca e del Bue, illuminati da uno splendido sole che arriva al termine di un periodo piovoso.

Nei pressi di una fontana, ci teniamo a sinistra seguendo la mulattiera ciottolata e fa la propria comparsa ora anche il segnavia 198 del sentiero diretto al Rifugio Astass e al Groppo Rosso: guadagnamo quota con un ripido strappo ed eccoci ad un nuovo bivio: questa volta evitiamo di proseguire in direzione di Prato Cipolla (rombo giallo pieno) e ci teniamo invece a sinistra, seguendo il sentiero 198 che, inizialmente, sale poco evidente ma che, via via, torna ben visibile e scorre panoramico sulla dorsale del Bue, del Maggiorasca, fino al Penna e all'Aiona. E' però il momento di salire di nuovo e dopo aver attraversato una bella faggeta, il sentiero torna a guadagnare quota all'interno del bosco, salendo dritto per dritto fino alla caratteristica costruzione in pietra del Rifugio Astass, che finalmente riusciamo a vedere. Salutiamo i ragazzi davanti al rifugio e proseguiamo sul sentiero 198 in direzione del Groppo Rosso, segnalato a brevissima distanza, e così è in effetti: incrociato il sentiero che utilizzeremo per proseguire l'anello (il 197), lo ignoriamo scendendo brevemente fino alla erbosa sommità del Groppo Rosso (mt. 1595), dove ci fermiamo diverse decine di minuti ad ammirare lo splendido panorama che parte dalle dorsali della val d'Aveto ed arriva fino alle nostre montagne di casa, passando per il mar ligure. Scattate un po' di foto dalle tre cime che scendono dirupate verso Santo Stefano, ci rimettiamo in cammino e, tornati al bivio dove già eravamo stati poco prima, prendiamo a salire sul sentiero 197, che seguiamo anche poco oltre nella sua deviazione verso sinistra tra i prati che ci accompagnano al Monte Roncalla (mt. 1685), splendido balcone panoramico sulla Valle Tribolata che, finalmente, riusciamo ad ammirare anche dall'alto. 

Persi altri venti minuti buoni a scattare foto, ridiscendiamo sullo stesso sentiero fino al punto in cui avevamo deviato e riprendiamo a seguirlo. Ora il segnavia da seguire è lo 001 diretto a Prato Cipolla, che con un percorso estremamente piacevole all'interno del bosco ci conduce al bivio con il sentiero 011x per il Lago Nero. Sempre nella faggeta, perdiamo quota dolcemente per circa 30 minuti, raggiungendo la bella Fontana Gelata, nei pressi della quale si diramano numerosi percorsi diretti sia in val Nure che al Groppo delle Ali. Beviamo e ripartiamo, direzione Lago Nero, sul sentiero 011 (è presente anche il segnavia cerchio giallo vuoto) e sempre al riparo del bosco ricominciamo gradualmente a recuperare quota, fino a guadagnare l'uscita dal bosco nei pressi di uno splendido belvedere panoramico sulla val Nure. Incontrato il sentiero 001, lo seguiamo in discesa fino allo specchio d'acqua del Lago Nero, che intravediamo sotto di noi tra gli alberi, circondato dalla omonima montagna.

E' pieno di gente ma la nostra sosta può soltanto essere qui: ci sediamo su uno dei pochi tavoli liberi e ci godiamo il panino con la mortadella della bottega di Roncolongo: la temperatura è ideale, c'è un bel sole e, ci fosse un po' meno confusione, sarebbe quasi da fermarsi qui a riposare un po' dopo tutta la strada fatta. Invece ripartiamo piuttosto velocemente, dopo qualche scatto al Lago: la nostra prossima mèta sarà il Monte Bue e per raggiungerlo, dobbiamo percorrere uno stretto e impervio sentierino (sempre  lo 001) che sale con stretti tornantelli in una zona così in ombra da ospitare ancora tracce dell'ultima neve caduta. Sbuchiamo su una zona umida e proseguiamo fino alla sella tra i monti Nero e Bue (Sella Costazza, mt. 1677), dove pieghiamo a destra risalendo ripidi alla volta del Monte Bue (mt. 1775), dove ci attende un'aria tagliente e fastidiosa e dove torniamo ad ammirare il panorama sulla val d'Aveto. Vorremmo provare a salire sul Maggiorasca ma vediamo chiaramente da lontano che la salita al monte - interamente in ombra - è ancora coperta di ghiaccio, così desistiamo e scendiamo verso Santo Stefano, ma non da soli.

Durante la giornata ci siamo messaggiati con un'amica che abbiamo casualmente scoperto essere da queste parti e così, combaciando grosso modo gli orari, ci siamo aspettati per fare un pezzo di strada assieme. Un pezzo non proprio bellissimo (la ripidissima discesa verso Rocca d'Aveto sulla pista, sentiero 190) ma va bene così: non era previsto di incontrarsi, ma è stata la scusa per una birretta insieme al termine di questa bellissima e impegnativa giornata sui monti.

Photogallery



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A un passo dalla vetta
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