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L'anello del Monte Dinavolo


Vista sulla Parcellara dal sentiero
Vista sulla Parcellara dal sentiero

Dettagli del percorso e traccia

Zona geografica: Zona Trebbia e Aveto/Val Trebbia

Località di partenza: Rallio di Montechiaro (mt. 321)

Località di arrivo: Rallio di Montechiaro (mt. 321)

Sviluppo: Acquesio di Sotto, Pian del Pozzo, Mandriola, Monte Dinavolo, Cà del Monte, Oratorio di Castellaro, Gattavera, Denavolo, Coni

Lunghezza: circa 13,6 km (anello) 

Tempo indicativo di percorrenza: circa 3,45 h. (anello)

Difficoltà: E

Segnavia: 001, 173

Traccia GPX


L'escursione

Torniamo finalmente nella val Trebbia piacentina per parlare di un trekking piuttosto risalente nel tempo (aprile 2018) e che ho già raccontato nel secondo volume della mia guida di escursioni, senza però riuscire a mostrarvelo sulle pagine del sito.

Quando abbiamo pensato a questa escursione, abbiamo più che altro pensato a provare ad approfondire la conoscenza di una zona che non avevamo mai battuto. La val Trebbia piacentina, per noi, è sempre stata Parcellara o Perduca e mai ci eravamo messi a studiare la parte di valle al di là dal fiume, quella che oltre il crinale diventa val Nure. Così, abbiamo raccolto informazioni su questo anello che ci è subito sembrato interessante ma che, a conti fatti, ci è piaciuto davvero tanto.

Raggiungiamo in auto Rallio di Montechiaro e per una volta, anziché arrivare svalicando le montagne, raggiungiamo Piacenza in autostrada e risaliamo alla volta di Rivergaro, prendendo, poco oltre, il bivio sulla sinistra che conduce a Rallio. Siamo in primavera e la val Trebbia si presenta meravigliosa, in una giornata davvero splendida: parcheggiamo nella piccola piazzetta di Rallio, davanti alla chiesa e dopo esserci preparati torniamo un pezzo a ritroso sull'asfalto, in discesa verso la SS45, prima di prendere, oltrepassata una fontana, sulla destra, la diramazione per Ponte dell'Olio, Bassano, Acquesio. Continuiamo su asfalto fermandoci spesso ad immortalare lo splendido panorama verso Rallio e dopo circa 500 mt., in corrispondenza di una costruzione, cerchiamo - faticando a trovarlo - quello che dovrebbe essere il sentiero da seguire. Con un po' di fantasia, visto che il sentiero ricalca il corso di un rio invaso dai rovi, cerchiamo di seguirlo attraversando un terreno e lo imbocchiamo poco più avanti dove il tracciato è, quanto meno, più evidente.

Proseguendo quasi in piano, attraversiamo un rio e ci godiamo le belle viste in direzione del Castello di Montechiaro e della Pietra Parcellara, fino a raggiungere senza troppa fatica l'asfalto che collega Pozzolo a Acquesio: la fatica la faremo ora, perché la stretta stradina sale sulla destra estremamente ripida e sotto a un sole cocente. Raggiunto l'oratorio di Acquesio di Sotto (mt. 377), proseguiamo diritti al quadrivio e, sempre su asfalto, arriviamo in circa 20 minuti alla località Pian del Pozzo, sullo spartiacque Trebbia-Nure, dove troviamo il segnavia 001. Fino qui, camminata panoramica ma piuttosto noiosa perché pressoché interamente su asfalto.

Ancora un po' di asfalto, questa volta pressoché pianeggiante e panoramico verso la val Nure, ci conduce seguendo lo 001 fino a Mandrola (mt. 565), piccola località dove, finalmente, riprende il sentiero: in corrispondenza del primo fabbricato teniamo la destra su una sterrata e prendiamo quota con belle viste sulla pianura piacentina; quindi avanziamo per un tratto con belle viste sulla val Nure prima di raggiungere una dorsale dove le viste si riaprono sulla Pietra Parcellara. Dopo un saliscendi ci teniamo a destra, superiamo una sbarra e seguendo sempre il segnavia 001 raggiungiamo il crinale del Monte Dinavolo: il sentiero si fa improvvisamente stretto, una sottile traccia che taglia gli alberi, e in prossimità dell'inizio della pineta, lasciamo a sinistra il sentiero 173 per tenerci a destra sul crinale, che conduce in pochi minuti sulla cima del Monte Dinavolo (mt. 703), dove si trova una croce metallica. La vetta, pur essendo boscosa, offre comunque bei panorami sia verso la dorsale Trebbia-Perino (Osero, Aserei) che verso le cime più note dell'alta valle (Penice, Lesima) e media valle (Parcellara, Perduca).

Ci sediamo ai piedi della croce, vicino alla madonnina e mangiamo qualcosa. Non c'è ombra su questa cima e il caldo si fa sentire più che mai, costringendoci a velocizzare la nostra sosta. Rimettiamo lo zaino e torniamo a ritroso sul sentiero 001 fino al bivio con il 173 ignorato in precedenza: qui svoltiamo a destra in discesa e usciti dal bosco, dopo le prime viste su Ponte dell'Olio, ecco comparire in lontananza il cascinale di Cà del Monte, al quale ci avviciniamo lambendo un ampio terreno. Raggiunto il cascinale a quota 617, proseguiamo sulla sua destra sull'evidente sentiero 173, che scende piacevole tra i prati alternando panorami sulla val Nure a caratteristiche viste del profilo della Parcellara, che compare severa alle spalle del corso della Trebbia. In alcune decine di minuti, eccoci di nuovo sull'asfalto, questa volta quello della piccola strada che collega Chiulano a Fellino: lo seguiamo verso destra, ignorando temporaneamente il primo bivio della sterrata nei pressi di una baracca, che utilizzeremo invece per concludere l'anello.

In ripida salita, ci teniamo a destra nei pressi di un cartello di divieto di transito alle auto, salendo alla volta dell'Oratorio di Castellaro, la nostra prossima tappa. Costruito in posizione isolata su una dorsale calanchiva, l'oratorio intitolato alla Beata Vergine delle Grazie (mt. 545) ci permette, se non altro, di goderci un po' di ristoro all'ombra dopo tutta la giornata sotto il sole cocente.

E' il momento di portare a termine l'anello: torniamo così al bivio nei pressi della baracca di lamiera ignorato in precedenza, e scendiamo sul sentiero 173 con belle viste sul corso della Trebbia, attraversando i coltivi. Teniamo la destra al primo bivio e scendiamo fino a sbucare tra le case di Gattavera (mt. 450), dove ritroviamo l'asfalto. Lo seguiamo in discesa e al bivio proseguiamo a destra verso la frazione Denavolo (mt. 415), passando davanti alla bella chiesa, puntando dritti in direzione del cimitero, riconoscibile per gli alti cipressi che lo circondano.

Oltrepassato il cimitero, teniamo la destra su un sentierino dall'imbocco poco evidente, contraddistinto dalle segnalazioni "Via di Genova". Il percorso si fa via via più evidente, seppur segnato dai numerosi alberi caduti che in molti tratti rendono difficile la percorrenza, facendoci perdere qualche minuto prezioso. Con scorci su Travo e sul Monte Dinavolo, perdiamo quota fino a raggiungere l'abitato di Coni (mt. 270), dove ritroviamo l'ennesimo tratto di asfalto che, questa volta con qualche saliscendi, ci conduce comodamente fino a Rallio di Montechiaro, alla Chiesa di Sant'Ilario, punto di partenza della nostra bella escursione ad anello.

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Photogallery


A un passo dalla vetta
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