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L'anello di Péntema


Tramonto a Pentema
Tramonto a Pentema

Dettagli del percorso e traccia

Zona geografica: Entroterra Ligure/Valle Scrivia

Località di partenza: Pentema (mt. 798)

Località di arrivo: Pentema (mt. 798)

Sviluppo: Casoni da Scurtega-a; Madonna della Guardia di Pentema; Ballo della Gallina; Costa della Gallina; Cappella del Colletto; Buoni di Pentema

Lunghezza: circa 8 km 

Tempo indicativo di percorrenza: circa 3,30 h.

Difficoltà: E

Segnavia: tre pallini gialli fino al Ballo della Gallina; doppio quadrato giallo vuoto fino alla Cappella del Colletto; tre pallini gialli fino a Pentema

Traccia GPX


L'escursione

Ero stato per caso a Pentema qualche anno fa, quando – dopo un’escursione al paese fantasma di Costapianella proseguita fino alla Sella di Gherfo, tra le valli Brevenna e Pentemina – avevo scelto di continuare fino a questo pittoresco borgo, di cui spesso avevo sentito parlare. Di quel giorno ricordo la strada strettissima, asfaltata solo a tratti, che mi aveva condotto in un borgo che sembrava uscito da una fiaba. Sì perché dopo tutti quei paesini di poche case, dopo quella strada stretta e inghiaiata, Pentema quasi non te lo aspetti, appoggiato al versante di montagna a dominare la val Pentemina.

In attesa di andarci per vedere il presepe – a breve credo che lo farò – ho deciso questa volta di tornarci con la scusa di una bella camminata ad anello, partita però con qualche piccolo contrattempo: eh sì, visto che manca poco a mezzogiorno quando, dopo aver attraversato buona parte della val Brugneto ed aver deviato per Donetta, ci apprestiamo a raggiungere il paese, parcheggiando l’auto in un piccolo spiazzo a bordo strada in un punto estremamente panoramico. E’ piuttosto tardi e saremo costretti a non perderci in troppe chiacchiere, se non vogliamo fare notte sui monti: non conosciamo la zona e quindi è sempre meglio stare ai primi danni, soprattutto con le giornate così corte. Per questo, indossiamo velocemente gli scarponi, mettiamo in spalla lo zaino e ci incamminiamo a piedi in direzione della piazzetta superiore del paese, in corrispondenza della quale termina l’asfalto.

Nonostante il nostro sguardo sia rapito dall’imponente profilo del campanile della chiesa di Pentema, non possiamo dilungarci in foto e dopo una rapida occhiata alla bacheca informativa sul percorso, ci incamminiamo sulla ripida mulattiera ciottolata che si stacca verso destra, nei pressi di un vecchio oratorio, segnalata con tre pallini gialli. Il ripido tratto iniziale termina quasi subito e si prende a proseguire su un sentiero non particolarmente impegnativo, che accompagnato da lunghi muri a secco ci permette di attraversare un ripido versante terrazzato, regalandoci le prime viste sulla val Pentemina. Il sentiero è piacevole e prosegue a mezza costa, alternando tratti nel bosco a tratti scoperti, oltrepassando alcuni rii e raggiungendo in pochi minuti una croce posta ai margini della mulattiera, di poco oltrepassata una curva. In lontananza, compaiono alcuni ruderi e crediamo proprio che siano quelli che incontreremo lungo il nostro percorso.

E difatti, lungo la mulattiera costeggiata da continui muretti in pietra, superiamo un rio e prendiamo leggermente a salire, raggiungendo un primo rudere isolato e, successivamente, altre tre antiche costruzioni in pietra - i Casoni da Scurtega-a (mt. 918) - dove ci fermiamo per una breve sosta necessaria a togliere i primi strati di abbigliamento, visto che il sole picchia già piuttosto forte anche se siamo spesso nel bosco. Ripartiamo continuando a salire senza grossa fatica e, oltrepassato l'ennesimo rudere (anche se piuttosto distante dal sentiero), raggiungiamo un colletto dove le segnalazioni del sentiero tre pallini gialli piegano verso destra, risalendo su una più sottile traccia che, via via, tende a farsi più netta ed evidente. Con una breve salitella, raggiungiamo la radura in località Piani di Teglia dove si trova la Cappella dedicata alla Madonna della Guardia (mt. 1036), dove ci fermiamo per qualche istante a scattare qualche foto, sotto a un sole sempre più caldo e incontriamo i primi escursionisti di giornata.

Passiamo davanti alla chiesetta e seguendo le indicazioni per Carsi e Cerviasca, avanziamo in piano nel bosco con le prime splendide viste panoramiche sulla val Pentemina e sul borgo abbandonato di Costapianella, fino a raggiungere in circa un'ora dalla partenza il Ballo della Gallina (mt. 1024), zona di crinale tra le valli Pentemina e Brevenna dove si snodano numerosi percorsi escursionistici. Tralasciati i sentieri per i vicini monti Penzo e Liprando e per i borghi di Carsi e Cerviasca, svoltiamo decisi a destra e saliamo sul sentiero doppio quadrato giallo pieno in direzione del Monte Antola.

Dopo aver preso costantemente quota lungo la dorsale, panoramica sia in direzione del mare che verso l'entroterra della val Brevenna - dove intravediamo Cerviasca e il paese fantasma di Tessaie - ci spostiamo sul lato della val Brevenna, dove superiamo una recinzione e ci innestiamo su un piacevole sentiero che taglia a mezza costa il versante settentrionale della Costa della Gallina. Scendiamo per un breve tratto, quindi risaliamo alla volta di una selletta erbosa, prima di inoltrarci in un ombroso castagneto dove la temperatura scende bruscamente, obbligandoci a rivestirci: camminiamo su un letto di foglie, ammirando, di tanto in tanto, qualche scorcio su Chiappa, Cerviasca e Senarega, ai piedi di antichi esemplari di castagno. D'un tratto, tra gli alberi, si apre la vista in direzione del Monte Antola e subito ci rendiamo conto di quanto in realtà sia vicino a noi.

Lentamente, prendiamo a riguadagnare quota e superata una recinzione, eccoci nei pressi della linea di crinale: incuriositi di scoprire il panorama, abbandoniamo il sentiero per spostarci di pochi metri verso destra e rimaniamo stupiti quando, ai nostri piedi, vediamo comparire i tetti di Pentema e una meravigliosa vista dal Lavagnola all'Alpesisa, con il mare che inizia, oltre le vette, a colorarsi di rosso. Scattiamo qualche foto, sempre con un occhio all'orologio, anche se durante l'escursione abbiamo tenuto un buon ritmo e possiamo permetterci qualche sosta, visto che abbiamo già superato la metà del nostro percorso ad anello.

Rientriamo sul sentiero, che ora avanza parallelo alla linea di crinale e superata una vasca dell'acqua si sposta sul lato della val Pentemina, proseguendo panoramico sulla intera vallata e fino alla riviera, seppure le viste, in lontananza, risultino ostruite dalla foschia. Sul lato della val Brevenna, la vista si apre occasionalmente tra gli alberi in direzione dei Casoni di Giuan e dei Casoni di Lomà, oltre che sulla vetta dell'Antola.

Dopo un attraversamento pressoché pianeggiante su una erbosa traccia, giungiamo in vista della frazione di Buoni di Pentema, dove transiterà il nostro sentiero: prima, però, raggiungiamo la Cappella del Colletto (Cappella dei Bucci, 1283 mt.), situata ai piedi del Monte Duso e dove incontriamo numerosi sentieri: quello diretto a Piancassina e Lavazzuoli, quello che unisce Donetta al Monte Antola e quello per Buoni di Pentema, che seguiremo noi. Prima di proseguire, però, è tempo di mangiare qualcosa e ci accomodiamo in mezzo al prato, sotto a un sole caldo, godendoci splendide viste sulla val Pentemina e, in direzione opposta, dal Monte Buio, all'Antola e al Cremado. Quando abbiamo terminato, dopo circa trenta minuti, prendiamo la ripida mulattiera per Buoni di Pentema, dove ritroviamo il segnavia tre pallini gialli della prima parte di percorso.

Il sentiero scende ripido e stretto, quindi curva passando sotto a un traliccio dell'alta tensione e dopo una coppia di tornanti, accompagnato da lunghi muri in pietra, raggiunge in circa 20 minuti la isolata frazione di Buoni di Pentema (mt. 1120). Raggiunto l'asfalto della frazione, lo seguiamo per un tratto in discesa, per abbandonarlo nei pressi di un tornante, dove una bacheca informativa e un cartello ci invitano a proseguire verso destra, su un sentiero pressoché pianeggiante nel primo tratto. Si comincia però ben presto a perdere quota, accompagnati da una lunghissima serie di muri in pietra: si oltrepassano numerosi rii, quindi si raggiunge un rudere, oltre il quale il sentiero inizia a scendere ripidissimo, su un fondo non propriamente piacevole, composto da fogliame e pietre mosse, dove occorre fare molta attenzione. Costeggiando numerosi ruderi, perdiamo quota con estrema decisione e non riusciamo a nascondere la nostra felicità quando giungiamo in vista dell'asfalto della strada diretta alla piazzetta superiore di Pentema, dopo circa 45 minuti di cammino da Buoni di Pentema. Peccato per l'ultima parte di sentiero, veramente scomoda, anche se nel complesso questa escursione rimane una delle più belle che abbiamo percorso di recente. 

Sono le 16,30, il sole sta per scomparire alle spalle delle montagne e Pentema è illuminata da una splendida luce: non resta che affacciarsi con la macchina fotografica dalla stradina panoramica e aspettare di immortalare questo splendido e suggestivo momento!


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A un passo dalla vetta
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