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La Ripida - Anello di Bruggi


Cascatelle del torrente Curone
Cascatelle del torrente Curone

Dettagli del percorso e traccia

Zona geografica: Basso Piemonte/Alta val Curone

Località di partenza: Bruggi (AL, mt. 1023)

Sviluppo: Bruggi; pendici M.te Chiappo; M.te Garavé; Piani d'Inforca; Bruggi

Lunghezza percorso: km 10,8 circa

Tempo indicativo di percorrenza: 4,00 h.

Dislivello complessivo (+/-): 825/814 mt.

Segnavia: 116 fino alle pendici del M.te Chiappo; assente per un tratto; 105 fino al M.te Garavé; assente nell'ultima parte

Difficoltà: E/EE nelle parti non segnalate (difficoltà di orientamento)

Traccia GPX


Accesso in auto

Da Tortona (uscita A7), avvicinarsi all'Iper Oasi attraverso, alternativamente, la tangenziale di Tortona ovvero la SR10. Dalla rotatoria nei pressi dell'Iper, seguire la SP99 fino a Castellar Guidobono, quindi tenersi a destra sulla SP100 della val Curone. Seguire la SP100 per circa 30 km; oltrepassata la località Garadassi (sede Comunale), prendere a sinistra la SP113 e seguirla fino al suo termine.

A Bruggi è possibile parcheggiare l'auto lungo il torrente Curone, nei pressi della Chiesa parrocchiale intitolata a San Rocco.


L'escursione

Sull'asfalto si passa davanti alla Chiesa di San Rocco, svoltando poco dopo, in prossimità di una fontana, verso destra su una sterrata. Si segue il segnavia 116, che si mantiene a sinistra ad un primo bivio, e si prosegue per una decina di minuti in leggera salita, fino ad incontrare un evidente bivio, a cui ci si tiene a destra (è presente una bacheca in legno con le indicazioni del sentiero 116).

Dopo alcune centinaia di metri, una deviazione non segnalata verso destra scende alle suggestive cascatelle del torrente Curone. Fatto ritorno sul sentiero, si raggiunge in breve la Sorgente Cisù e superato un ponticello sul torrente si guadagna quota con alcuni tornanti, fino a raggiungere una piccola cappella votiva con una croce.

Il percorso piega ora verso sinistra e prende a salire all'interno del bosco, quindi avanza pianeggiante accanto ad una vasca dell'acqua e sul fianco di un rio che, successivamente, attraversa, prima di guadagnare nuovamente quota con uno strappo più impegnativo. Dopo una lunga salita, il percorso spiana nuovamente per un breve tratto, superando un altro rio, quindi riprende a salire su fondo instabile, in un tratto in cui le segnalazioni non sono molto evidenti.

Superato un cancello per il bestiame, il fondo del sentiero torna piacevole e poco dopo si attraversa un tratto aperto, prima di tornare nella faggeta per affrontare il tratto più ripido del percorso. Una lunga ed impegnativa rampa si snoda tra i faggi e conduce, superati un abbeveratoio ed una fontana, nei pascoli ai piedi della cima del Monte Chiappo. Si risale su una stretta traccia tra arbusti, alberi e cespugli, guadagnando quota fino ad un'improvvisa svolta verso destra del sentiero. In questo punto si lascia il sentiero 116, che prosegue verso la dorsale del Prenardo, per tenersi a sinistra su una minuscola traccia utilizzata dal bestiame e non segnalata, a tratti di difficile individuazione, che consente, tuttavia, di portarsi piuttosto velocemente sulla dorsale spartiacque tra le valli Curone e Staffora, in una zona utilizzata come pascolo per cavalli, dove si incontra il sentiero 105 che ora si segue lungo la dorsale.

Si prosegue per un tratto panoramico con ampie viste sulla val Curone e sulla dorsale del Lesima, quindi il sentiero si porta a mezza costa sul lato della val Curone ed attraversa le boscose pendici del Monte Rotondo, prima di tornare nuovamente sulla linea di crinale, dove prosegue fino alla pineta del Monte Garavé. Qui, approfittando di un passaggio nella recinzione di crinale, si scende sul lato val Curone al limitare della pineta, individuando l'imbocco della strada forestale che attraversa la pineta di Bruggi.

In comoda discesa, si raggiungono in pochi minuti i Piani d'Inforca e senza dirigersi verso la vicina capanna, si scende per la strada più ripida, che taglia la pineta di Bruggi con un tratto verticale e, in seguito, con una lunga serie di tornanti. Il percorso, dopo essersi ricongiunto con l'altro sentiero proveniente dai Piani d'Inforca, scende fino ad un tavolo in legno, a cui si continua a perdere quota verso destra, raggiungendo, dopo numerosi altri tornanti, il bivio con il sentiero 116 già incontrato nel primo tratto di percorso.

Sulla sterrata già percorsa all'andata, si conclude l'anello facendo ritorno in pochi minuti a Bruggi, nei pressi della Chiesa di San Rocco.


Photogallery


Videoracconto



A un passo dalla vetta
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