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Paesi fantasma: Reneuzzi e i "Villaggi di Pietra" della Valle dei Campassi


Reneuzzi, l'Oratorio di San Bernardo
Reneuzzi, l'Oratorio di San Bernardo

Dettagli del percorso e traccia

Zona geografica: Basso Piemonte/Val Borbera

Località di partenza: Vegni (AL, mt. 1044)

Località di arrivo: Reneuzzi (mt. 1078)

Tappe intermedie: Sella dei Campassi; Casoni di Vegni; Ferrazza

Lunghezza percorso: km 11,9 circa (a/r)

Tempo indicativo di percorrenza: 4,45 h. circa (a/r), comprensivo della visita ai villaggi abbandonati

Dislivello (+/-):  435 mt. circa

Segnavia: 242

Difficoltà: E


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L'escursione

A Vegni (mt. 1044) si segue il segnavia 242 che si infila tra le case di una delle due borgate che compongono la frazione (quella inferiore), raggiungendo un bivio al quale si tiene la traccia alta (quella bassa si dirige al cimitero). La strada lascia spazio al sentiero e oltre una curva si incontra il bivio con il sentiero 245 diretto al Mulino di Agneto, che si ignora. Si prosegue sul sentiero 242 che ora segue in leggera salita una carrareccia accompagnata da una staccionata in legno, con panorami in direzione della dorsale del Monte Saia e dei pascoli di Agneto. In corrispondenza di un secco tornante verso sinistra, il segnavia 242 abbandona la carrabile per tenersi a destra e raggiunge, con un breve strappetto, la Sella dei Campassi (mt. 1142), eccezionale balcone panoramico sull'omonima valle ed in particolare sulle frazioni, ancora abitate, situate sul versante sinistro (Croso, Boglianca, Campassi, Cà dei Campassi), oltre che sul Monte Antola.

Il sentiero si fa ora una stretta traccia che scende per un tratto per poi proseguire a mezza costa con andamento piacevole lungo le pendici sud-occidentali del Monte Carmetto. Superato, in corrispondenza di una sella, uno dei versanti della montagna, scende dolcemente per un tratto, quindi guada il Rio Spinetta e attraversa un bosco con numerosi esemplari di castagni secolari, giungendo in vista dei ruderi della prima borgata abbandonata: Casoni di Vegni (mt. 1044). Le macerie dei Casoni compaiono improvvisamente oltre una curva del sentiero: la frazione, la prima ad essere abbandonata, è composta da numerosi ruderi alcuni dei quali appaiono già a prima vista più recenti di altri, ormai avviati al crollo totale. Sono visibili alcuni caratteristici particolari dell'architettura rurale che contraddistingue la valle, come archetti in pietra, sovrausci in legno, stalle con volta a botte; sono inoltre presenti un pozzo, attrezzi contadini d'epoca e arredi in legno.

In corrispondenza di una grande abitazione che sembra rimanere in piedi per merito delle piante che la circondano, il sentiero 242 sale su una ripida traccia guadagnando una zona prativa, dove prosegue con andamento più pianeggiante, conducendo in vista delle poche abitazioni di Ferrazza (mt. 1110), già visibili in lontananza. Oltre una fontanella, si raggiungono i ruderi del secondo paese fantasma, situati in un pianoro con bella vista sulla cima dell'Antola, ai piedi di una teleferica: qui, a differenza dei Casoni, si possono notare alcune abitazioni più recentemente ristrutturate per essere utilizzate nel periodo estivo. Accanto ad esse, altre costruzioni più risalenti e alcune stalle. Oltrepassate le abitazioni si incontra un lavatoio accanto ad una piccola cappella votiva al cui interno si trova una Madonnina di Lourdes.

Proseguendo sul sentiero 242, che ora segue una sottile traccia in pendenza, si incontra una zona dove sono ancora visibili i segni degli antichi terrazzamenti e si guadagna dolcemente quota fino ad un valico nel bosco, dove si incontra una traccia di sentiero che sale verso il crinale: è qui che parrebbe essersi verificato il celebre omicidio responsabile dell'abbandono di Reneuzzi e Ferrazza (maggiori info nel video a fondo pagina o leggendo il mio libro "Il paese silenzioso"). Ci si mantiene invece sul sentiero 242 che, seguendo il più ampio percorso, scende per un breve tratto, per poi proseguire in piano a mezza costa alle pendici occidentali del Monte Propiano, giungendo piuttosto velocemente in vista del piccolo cimitero di Reneuzzi, che preannuncia l'arrivo al paese fantasma.

Nel piccolissimo cimitero, tra le poche tombe rimaste, quella più recente di Davide Bellomo, autore dell'omicidio-suicidio che nel 1961 ha contribuito alla triste fine del villaggio. Ai piedi del muro del cimitero, oltre il sentiero, i ruderi dell'Oratorio di San Bernardo, caratteristica costruzione al cui interno è ancora visibile l'altare su cui campeggia una piccola croce in legno. Riprendendo il sentiero che ora attraversa i ruderi, si raggiunge l'area attrezzata nella piccola piazzetta di Reneuzzi (mt. 1078) e, poco oltre, nei pressi di una caratteristica costruzione dalla forma arrotondata per consentire il passaggio delle slitte trainate dai buoi, si incontra il bivio tra i sentieri 242 e 243, punto terminale della nostra escursione. Proseguendo sul sentiero 242, si scende sul fondovalle del Rio dei Campassi dove si trovano due mulini (Mulino dei Gatti e Mulino Gelato) per poi risalire a Croso; continuando sul sentiero 243 si raggiunge invece la Sella Banchiera.

Occorre prestare estrema attenzione nel muoversi tra i ruderi di Reneuzzi perché molti di essi sono in una situazione di conservazione pessima e quindi a rischio crollo. E' sconsigliato visitare l'interno delle abitazioni poiché molto pericoloso: tuttavia, visitando la borgata nel periodo invernale o inizio primaverile, è possibile approfittare di una vegetazione meno invasiva e scorgere ancora le tracce delle vecchie viuzze che attraversavano il paese e giungere nei pressi di molte abitazioni, alcune delle quali anche piuttosto decentrate rispetto al passaggio del sentiero principale.

Per fare ritorno a Vegni, si ripercorre a ritroso il sentiero 242 già percorso all'andata.

Il percorso, oltre ad essere parte di una variante del "Cammino dei Ribelli", è parte dell'itinerario "La via dei sette ricordi".


Photogallery


Videoracconto


A un passo dalla vetta
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