Dettagli del percorso e traccia
Zona geografica: Oltrepo pavese/Valle Staffora
Località di partenza: Sant'Alberto (PV), mt. 740
Località di arrivo: Bagnaria (PV), mt. 306
Tappe intermedie: bivio M.te Succo, M.te Bagnara
Lunghezza percorso: 6 km circa
Tempo indicativo di percorrenza: 1,45 h. circa
Segnavia: 144 fino al belvedere su Bagnaria, non segnalato il tratto finale
Difficoltà: E
L'escursione
L'idea dell'escursione che sto per raccontarvi in questa pagina è nata dopo aver consultato il sito dei sentieri della Comunità Montana Oltrepo Pavese: sito ben fatto, come abbiamo già avuto modo di dire, riportante un sacco di percorsi escursionistici. Peccato solo che, spesso, i problemi siano poi emersi durante le escursioni a causa dell'assenza di segnalazioni.
Non è accaduto questa volta, visto che l'itinerario prescelto è stato ben segnalato per l'intero percorso, per lo meno con tacche bianco-rosse (il segnavia 144 non si è praticamente visto ma questo è il minore dei mali). Unici dubbi riscontrati, quelli per raggiungere il belvedere di Monte Succo, che ad oggi ancora non ho capito dove si trovi ma forse le mancanze in questo caso sono state mie. Ma andiamo con ordine.
Anziché percorrere l'escursione nel suo naturale senso di svolgimento (ossia Bagnaria-S.Alberto), data l'ormai cronica assenza di tempo ho deciso di percorrerla in senso inverso, convinto di poter sicuramente risparmiare tempo. Avrei così raggiunto Bagnaria partendo da S.Alberto, potendo poi contare su un'auto che mi avrebbe riportato alla partenza risparmiandosi l'andata e il ritorno sullo stesso percorso.
La partenza dl sentiero a S. Alberto si trova lungo la rotabile asfaltata, in prossimità di uno dei numerosi nuclei abitati che compongono la frazione, nelle vicinanze del Ristorante S.Alberto: parcheggiata un'auto nel piazzale di fronte al ristorante (bacheca con i sentieri) indossiamo gli scarponi e seguiamo per un tratto l'asfalto, seguendo poi i segnavia che si dirigono verso destra, in una viuzza che si inoltra tra le case. Bagnaria è segnalata a 1,35 h. di cammino e al termine dell'asfalto, raggiunto un bivio, ci teniamo a destra: avanziamo per un tratto in piano, quindi superiamo uno slargo e raggiungiamo in breve una dorsale prativa da cui le viste spaziano sui crinali dell'appennino, dal Penice al Lesima, dal Bogleglio al Chiappo e al Giarolo. Pur non avendo molto tempo a disposizione, una sosta fotografica è d'obbligo perché questo punto panoramico regala una visuale davvero insolita ed emozionante.
Ripartiamo sul sentiero che ora attraversa il bosco che riveste il crinale della Costa della Mula e dopo un tratto pressoché in piano, superata una croce sul lato del sentiero, cominciamo a perdere leggermente quota. Le segnalazioni sono evidenti e costeggiato un rudere avvolto dalla vegetazione, avanziamo con alcuni saliscendi prima di raggiungere un quadrivio.
Qui le segnalazioni latitano, ma la traccia che scende verso sinistra dovrebbe essere quella diretta al belvedere di Monte Succo, o per lo meno di questo si parla sul portale della Comunità (sentiero 144c). Scendiamo per un tratto verso sinistra e raggiunto il colletto ai piedi della montagna (suggestiva e dirupata sul suo versante opposto) notiamo che di belvedere proprio non ce n'è e così, dopo una faticosa quanto inutile deviazione fuori sentiero fino alla boscosissima vetta della montagna (dove sono presenti ruderi di antichi muri), ritorniamo sui nostri passi al quadrivio, delusi e sconfortati per il belvedere mai trovato.
Seguendo le segnalazioni bianco-rosse, arrivando dal belvedere ci teniamo a sinistra e riprendiamo a perdere leggermente quota sul sentiero, che ora attraversa le pendici del Monte Bagnara, la cui vetta è occupata da una pineta: pieghiamo leggermente verso sinistra e scendiamo con più decisione, su di un sentiero che lascia intravedere le sottostanti stratificazioni e che, dopo una ripida discesa, ci conduce - questa volta sì - ad un vero e proprio belvedere. Da questo meraviglioso punto panoramico, si può ammirare la piatta parete meridionale del Monte Succo, alle cui spalle si distende la conca nella quale è adagiata Varzi, circondata dalla dorsale dei monti Alpe e Penice. I panorami sono splendidi anche verso il fondovalle, visto che ora compaiono le case di Bagnaria e le viste arrivano, oltre che sulla dorsale del Guardamonte, a toccare anche le vette dei monti Giarolo e Gavasa.
Il sentiero continua a scendere molto ripido in questo tratto e, in corrispondenza di un deciso tornante verso destra - siccome ci piace sperimentare - lo abbandoniamo per tenerci a sinistra, su una meno evidente traccia che scende decisa in direzione di Bagnaria. Il sentiero entra nel bosco, allargandosi dapprima verso oriente, poi ritorna a correre in direzione di Bagnaria. Non è segnalato, ma piuttosto evidente ed aiutandoci con il gps lo seguiamo senza esitazioni: costeggiate due piccole baracche in lamiera e superato un breve tratto prativo, giungiamo piuttosto velocemente (e anche comodamente) in vista del campanile della chiesa di Bagnaria.
Arrivati in vista delle case, dopo le meritate fotografie al bel borgo di Bagnaria, raggiungiamo la viuzza asfaltata e la seguiamo all'interno del paese, fino a raggiungere l'intersezione con la provinciale nel centro di Bagnaria. A poche decine di metri di distanza ci attende l'auto che ci riporterà a S.Alberto e optando per questa deviazione finale abbiamo, se possibile, risparmiato ancora qualche minuto perché abbiamo evitato di seguire interamente il sentiero 144 che, invece, si allargava con più decisione verso occidente.
Escursione piacevole e anche piuttosto panoramica, specie nei tratti iniziale e finale, oltre che molto poco faticosa (e grazie al ca. direte, l'hai fatta tutta in discesa!). Provatela!
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